in questi giorni abbiamo completato la raccolta dei dati relativi al monitoraggio contemporaneo che abbiamo condotto il 18 gennaio nelle zone umide del casertano e al Lago Patria. Gli amici sanniti si sono anch’essi recati all’Oasi WWF di Campolattaro per fare osservazioni in contemporanea con noi, ma il maltempo è stato tale da impedire loro letteralmente di uscire dal centro visite, anche perché le nuvole erano talmente basse da impedire qualsiasi tipo di osservazioni.
In primo luogo i numeri per avere un’idea di quanto abbiamo realizzato tutti insieme: siamo stati in 24 rilevatori divisi in 5 squadre e abbiamo visitato 15 località, abbiamo osservato 13840 uccelli di 46 specie diverse. Dal confronto dei totali di quest’anno con quelli dello scorso anno si possono notare ad un primo esame alcune risultanze interessanti. Sono stati osservati più uccelli rispetto all’anno precedente, nonostante quest’anno la giornata sia stata funestata da condizioni meteorologiche quasi proibitive e da alcuni contrattempi che hanno impedito di vistare una località (la foce del Garigliano) e hanno ridotto le possibilità di visita in un’altra: il lago di Falciano.
Entrando nel dettaglio delle specie,ci sono state alcune interessanti osservazioni di specie accidentali o comunque rare: Cigno minore, Moretta grigia, Orco marino, Gabbiano corso. Si notano scarti in negativo di una certa consistenza per Volpoca, Canapiglia, Alzavola, Svasso maggiore, Airone bianco maggiore, Airone guardabuoi, Pavoncella, Beccaccino, Piovanello tridattilo e Piovanello pancianera. Per lo Svasso maggiore va detto che il fenomeno sembra avere dimensione regionale, per i dati che stiamo raccogliendo dalle zone umide e costiere delle altre province campane. Per l’Airone guardabuoi è molto probabile, invece, che una buona parte della popolazione sia sfuggita al conteggio perché intenta a pascolare su terreni in località non prese in considerazione per la contemporanea. Il calo dell’Airone bianco maggiore, al momento, non sembrerebbe trovare riscontri nelle zone umide delle altre province campane. Si notano scarti in positivo di una certa consistenza invece per Germano reale, Codone, Moriglione, Moretta, Moretta tabaccata, Tuffetto, Svasso piccolo, Sula, Cormorano, Gallinella d’acqua, Folaga (1000 in più rispetto allo scorso anno), Pettegola, Gabbiano reale, Gabbiano comune e Martin pescatore (per questa specie si conferma il fenomeno già registrato nel corso della migrazione post – nuziale ed è stato osservato un aumento anche nelle zone umide della provincia di Napoli). Da segnalare il dato della Moretta: i 91 esemplari sono effettivamente quelli presenti in Provincia di Caserta quel giorno perché sono state visitate in contemporanea tutte le zone umide idonee alla presenza della specie, ci si è tenuti in contatto telefonico per sapere dove erano presenti e pertanto quelle osservate al Lago Patria e alle Mortine sono le uniche presenti quel giorno. Il dato è interessante anche perché il 18 gennaio gli esemplari della specie si erano concentrati in solo due località. Lo hanno fatto per le condizioni meteorologiche? In ogni caso questo dato , ma non solo questo, fa capire quanto sia utile metodologicamente il monitoraggio contemporaneo.
A proposito del metodo vale la pena ricordare che l’iniziativa nasce proprio dal dibattito che si teneva al nostro interno negli scorsi anni, quando ci chiedevamo quanto potesse inficiare il dato del conteggio effettuare i censimenti in date diverse, e correre quindi il rischio di avere doppi conteggi per quegli animali che si spostavano a distanza di qualche giorno in un’altra località
In questo contesto è risultata stimolante la domanda che si poneva Silvana sull’opportunità o meno di effettuate il monitoraggio in giornate con condizioni meteorologiche particolarmente avverse. E’ uno spunto di riflessione che va accolto e sul quale ragionare. I dati raccolti dimostrerebbero che nel complesso non si è avuta una diminuzione delle osservazioni, anzi. Ciò non vuol, dire, però, che qualche specie possa rendersi meno visibile in particolare condizioni meteorologiche e che, in ogni caso, qualche località può risultare meno esplorabile. Anche per capire se ci fossero differenze nel conteggio e nelle presenze delle specie, d’intesa con Alessio, abbiamo effettuato un conteggio degli acquatici ai Variconi anche il giorno prima in condizioni meteorologiche buone. Temevamo, infatti, che con la pioggia del giorno dopo le anatre si potessero nascondere nel canneto e non farsi vedere. Dal confronto non sembrano emergere differenze sostanziali. Un’altra riflessione che lo stimolo di Silvana porta a fare è che il “cattivo tempo”, in inverno ci sta e può rappresentare una delle variabili: il Lago Matese, ad esempio, era ghiacciato per circa il 60%. Queste sono però solo alcune delle considerazioni che si possono fare, e se ce ne saranno altre che verranno anche a Voi, sarebbe bello confrontarsi su questo tema, considerato anche che siamo gli unici in Italia a sperimentare il metodo della contemporanea e che quindi il dibattito sul metodo ci trova tutti molto appassionati e interessati. Va aggiunto, inoltre, che nel corso dei rilevamenti di gennaio per le zone umide casertane, come ASOIM; abbiamo effettuato, come facciamo ogni anno, anche altre spedizioni di studio e abbiamo registrato altre presenze di specie e di popolazioni in zone che non venivano raggiunte dalla contemporanea e che comunque entreranno nella banca dati dell’Associazione per lo svernamento del 2015.
In chiusura vorrei trasmettere a tutti Voi che avete partecipato e a quelli che purtroppo, pur volendo, sono stati impediti da stati influenzali, difficoltà meteorologiche e altri impegni, le sensazioni che ho provato, personalmente alla fine di questa bella esperienza.
Alla fine della giornata del 18, raccogliendo le notizie dalle telefonate degli amici delle altre squadre e guardando poi le foto delle varie squadre il giorno dopo su FB, mi rendevo sempre più conto che anche quest’anno avevamo portato a termine un’impresa straordinaria, sia sul piano scientifico che umano. Nonostante una pioggia battente e continua, con a tratti situazioni da nubifragio, un freddo pungente, oltre che piovoso, in montagna, ben 24 persone, senza battere ciglio, si sono messe in auto e si sono presentate agli appuntamenti, in alcuni casi anche molto mattutini. Nessuno si è tirato indietro, tutti hanno portato a termine la missione, in alcuni casi abbiamo anche registrato un bellissimo spirito di squadra, quando ad esempio Silvana, Stefano e Nunzio hanno dovuto fare un cambio di programma per assistere Danila con qualche difficoltà tecnica al Lago Patria, o un bell’esempio di determinazione quando Elio e Claudio si sono trovati dinanzi ad una frana che impediva di raggiungere il Lago di Capriati. Ebbene, spendendo più di un’ora di ricerche e correndo non pochi rischi lungo un percorso “poco percorribile, sono riusciti ugualmente a raggiungere il Lago. Non solo, molti di noi hanno trovato anche il modo di condividere momenti piacevoli e scherzosi intorno al tavolo di un ristorante, in alcuni casi anche con il camino acceso. E che dire delle persone che ci hanno atteso di domenica, sotto l’acqua, per aprirci l’ingresso all’invaso di Presenzano e alle Mortine: persone splendide.
Si , “splendide” è l’aggettivo che spiega il perché del successo dell’iniziativa. E’ andato tutto bene e abbiamo portato a termine un’impresa che sembrava proibitiva perché siamo persone splendide, persone che amano la vita e la bellezza della natura, persone che vivono una passione, che sanno sopportare un sacrificio, che sanno fare spirito di squadra, che sono determinate, che sono curiose, che sanno divertirsi. Questo siamo noi e per questo siamo persone splendide. Un grazie a tutti coloro che hanno partecipato, a chi ci ha ospitato, a chi ci ha agevolato nel compito, a chi ci ha rifocillato, a chi ha creduto in quello che facciamo.
Maurizio
p.s.: in un prossimo incontro conviviale nella sede nuova dell’ASOIM distribuiremo l’attestato di partecipazione