ASOIM

Che ci si trovi dinanzi ad un’opera di peso lo si capisce subito, basta prendere in mano il volume e si ha netta la sensazione di un peso notevole. Scherzi a parte (ma il volume è davvero pesante!) l’opera scritta dagli zoologi siciliani è di quelle destinate a divenire un esempio su come si realizza un compendio zoologico dedicato ai vertebrati terrestri di un territorio. Se questo territorio poi è la Sicilia, l’isola più grande del Mediterraneo, posta al centro del Mare Nostrum, si comprende ancor di più che importanza, anche internazionale, riveste l’opera realizzata e quale sia, appunto, il peso che assume nel panorama zoologico mediterraneo.
Per ciascuna delle quattro classi di vertebrati terrestri vengono trattate le singole specie con un testo dettagliato e con le cartine di distribuzione in cui viene utilizzato un reticolo di quadranti UTM di 10 chilometri di lato. Per gli uccelli i testi sono più corti perché, in pratica, si tratta di riportare l’aggiornamento della distribuzione, considerando che per questa classe l’opera rappresenta la terza edizione dell’atlante ornitologico regionale. Per la chirotterofauna, invece, non vengono riportate carte distributive per le oggettive difficoltà di studio puntuale delle singole specie, ma viene presentato un capitolo mono grafico curato da Paolo Agnelli, Ivy di Salvo, Danilo Russo e Maurizio Sarà. In ogni caso per ciascuna specie c’è una dettagliata e approfondita disamina dello status in Sicilia. 
La parte sugli Uccelli, curata da Bruno Massa e Renzo Ientile, ha anche un capitolo sulla variazione della biodiversità ornitica in Sicilia, mentre quelle sui Rettili e gli Anfibi, curata da Pietro Lo Cascio, Giuseppe Fabrizio Turrisi e Angelo Vaccaro, ha anche capitoli sulla storia dell’erpetologia siciliana, sulle specie alloctone, sugli aspetti faunistici e biogeografici del popolamento erpetologico siciliano e la storia, la leggenda e il folklore presenti sull’isola su questi animali. La parte sui Mammiferi, curata da Maurizio Sarà, oltre le pagine dedicate alle singole specie, ha anche capitoli sulla presenza storica dei grossi mammiferi in Sicilia e sulla distribuzione pregressa e l’estinzione della Foca monaca.
L’importanza del libro si accresce ulteriormente in considerazione del fatto che molte specie sono endemismi siciliani e che la trattazione e la cartina distributiva, quindi, rappresentano il documento zoologico più aggiornato per tali specie.
Tra gli uccelli sono trattati gli endemismi del Codibugnolo di Sicilia (Aegithalos caudatus siculus) e la Cincia bigia di Sicilia (Poecile palustris siculus). La Sicilia ospita anche l’unica popolazione europea di Cinciarella algerina (Cyanistes teneriffae ultramarinus), localizzata nell’isola di Pantelleria. Molte di più le specie endemiche tra i mammiferi, i rettili e gli anfibi.
Il volume si conclude con un’importante appendice, curata da Tommaso La Mantia, che riporta la raccolta dei nomi vernacolari della Sicilia, utile per non dimenticare questo aspetto e per poter capire i nomi riportati dagli Autori del passato.
Il coordinamento generale dell’opera è di Bruno Massa e ai rilevamenti sul campo hanno partecipato 85 collaboratori. 
A Bruno Massa, ai vari redattori dei testi e a tutti i collaboratori che hanno effettuato i rilevamenti vanno i nostri complimenti.

Maurizio Fraissinet