ASOIM

E’ questo un libro che mi ha molto impressionato e che ho trovato di grande interesse scientifico e conservazionistico, al punto che mi sento davvero di consigliarlo a tutti.
Rappresenta, infatti, un ottimo esempio di approccio ornitologico a un territorio che si vuole, e si deve, conservare integro dal punto di vista naturalistico.
Il volume riporta i risultati delle ricerche e dei monitoraggi effettuati nella ZPS e SIC “Area delle Gravine” dal 2004 al 2007, nell’ambito di un Progetto POR della Regione Puglia.
Il lato ionico della Puglia ospita una sorta di arco naturale formato da varie gravine ubicate nei comuni di Ginosa, Laterza (dove si trova anche l’Oasi LIPU), Castellaneta, Palagianello, Palagiano, Mottola, Massacra, Crispano e Statte. In questo territorio, esteso per oltre 26.000 ettari, ricadono 26 siti di straordinario interesse naturalistico inseriti in una matrice di territorio selvaggio in cui è presente un biotopo particolare per il nostro paese: la pseudosteppa xerica.
Il libro si apre con un lavoro di Tony Sigismondi che fa il punto sulla stato di conservazione dei rapaci in Puglia, un testo di Vittorio Giacoia, Filippo Bellini e Marco Gustin di inquadramento generale del Progetto, e la descrizione della ZPS – SIC “Area delle Gravine” a cura sempre di Vittorio Giacoia, Filippo Bellini e Marco Gustin.
A questi seguono una serie di lavori su singole specie di enorme interesse scientifico e metodologico: Capovaccaio (di Vittorio Giacoia e Filippo Bellini), la tecnica dell’Hacking adottata per i Capovaccai nelle Gravine in quattro anni di attività (di Guido Ceccolini e Anna Cenerini), Grillaio (di Michele Bux), Nibbio bruno e Nibbio reale (entrambi di Maurizio Marrese), Lanario (di Marisa Laterza e Nicola Cillo), Biancone (di Marisa Laterza e Nicola Cillo), rapaci notturni (di Michele Bux), Gufo reale (di Serena Scorrano), alaudidi (di Alberto Sorace , Marco Gustin e Francesca Zintu), Occhione (di Alberto Sorace e Filippo Bellini). Non manca anche un articolo sulla comunità ornitica rilevata con il metodo dei punti di ascolto.
Ciascun testo riporta i risultati di una ricerca specifica con la descrizione della metodologia adottata, dei risultati e delle conclusioni.
Davvero un lavoro di grande interesse scientifico che ci fa conoscere un territorio e una tipologia di habitats poco conosciuti prima di questo lavoro, e che approfondisce lo status di alcune specie di grande valore naturalistico e conservazionistico apportando un grosso contributo alla loro conoscenza in ambito nazionale e mediterraneo.
Complimenti ai colleghi pugliesi, ma non solo, che lo hanno realizzato.

Per info: andare nel sito web della LIPU e scrivere all’associazione per avere l’indirizzo dell’Oasi Gravina di Laterza, oppure visitare il sito del Comune di Laterza www.comune.laterza.ta.it