ASOIM

Tra le specie di anatre cacciabili presenti nel Calendario Venatorio della Campania figura anche il Moriglione (Aythya ferina).

Moriglione_maschio_Fraissinet_esclusione_calendario_venatorio_campano

La specie è inserita negli allegati II/1, III/2 della Direttiva Uccelli; nell’allegato III della Convenzione di Berna e nell’allegato II della Convenzione di Bonn.

E’ classificata SPEC 1 da BirdLife International. SPEC 1 vuol dire: “specie il cui stato critico di minaccia è globale e riguarda quindi la specie in tutto il suo areale planetario.” In Europa le ultime stimano riferiscono di 198.000 – 250.000 coppie nidificanti ed una popolazione svernante di 510.000 – 1.140.000 individui, con un trend in decremento sia per la popolazione riproduttiva che per quella invernale (BirdLife International, 2017). In Italia è stimata una popolazione di 150 – 200 coppie nidificanti, in decremento, e una popolazione di 25.488 – 37.173 individui svernanti, anch’essa in decremento (BirdLife International, 2017).

La situazione popolazionistica italiana è valutata complessivamente “cattiva” sulla base delle linee guida comunitarie di valutazione dello status conservazionistico delle specie e degli habitat, il Favourable Reference Value (Gustin et al., 2016).

In Campania, per il periodo 2006 – 2018, si stima una media annua di 478 individui con un decremento costante nel corso degli anni sia nel numero degli individui svernanti sia in quello delle località. La figura 1 riporta l’andamento del numero di individui osservati a gennaio in Campania dal 2006 al 2018. Forte preoccupazione desta proprio il dato del 2018 con solo 316 individui e 8 località, queste ultime ridotte del 50% rispetto al 2006.

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Nel volume “Il monitoraggio degli uccelli acquatici in Campania 2006 – 2017”, 16° monografia dell’ASOIM (Fraissinet, 2017) si è operata anche un’analisi statistica sull’andamento della specie utilizzando il metodo TRIM. Il risultato è stato la conferma del decremento (Figura 2).
 

Figura_2_Moriglione_Fraissinet_esclusione_calendario_venatorio_campano

La situazione è preoccupante perché il fenomeno ha dimensione europea e le cause del declino nei quartieri invernali sono molteplici, le più impattanti risultano essere il prelievo venatorio e il cambiamento delle precipitazioni e quindi dei livelli dell’acqua nei corpi idrici, in seguito al cambiamento climatico. Nei luoghi di nidificazione si ipotizza anche una causa legata alla maggiore mortalità degli individui di sesso femminile.
 
La situazione desta non poche preoccupazioni e si ritiene pertanto necessaria l’esclusione della specie dal calendario venatorio regionale per motivi prudenziali stante l’evidente calo numerico delle popolazioni e l’estinzione nel 50% delle località in cui era presente poco più di un decennio fa.
L’ASOIM, associazione riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente ai sensi dell’art. 13 della legge 8 luglio 1986 n. 349 con decreto dirigenziale n. 296 del 2. 12.2014, iscritta nello schedario dell’Anagrafe Nazionale Ricerche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il codice 53177CYG e riconosciuta Associazione di rilevante interesse culturale dalla Regione Campania ai sensi della L.R. n.49 del 1985, in conseguenza di quanto affermato in precedenza inoltra formale richiesta di esclusione della specie dal calendario venatorio regionale.

Il Presidente
Prof. Maurizio Fraissinet