ASOIM

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Il Racconto
Maurizio Fraissinet

Il Censimento delle popolazioni di uccelli acquatici svernanti, che si svolge contemporaneamente in 143 paesi, è l’attività annuale di monitoraggio finalizzata a stimare la consistenza delle popolazioni di uccelli che sostano nei corpi idrici di maggior importanza. L’attività si inserisce all’interno del progetto internazionale IWC (International Waterbird Census).

Questi censimenti consentono di documentare le variazioni annuali della consistenza delle popolazioni di numerose specie, evidenziandone le variazioni nel tempo, per poter elaborare corrette strategie di conservazione e gestione dell’avifauna acquatica.

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Da 16 anni per l’intero territorio regionale e da 19 anni per la sola provincia di Caserta, l’ASOIM opera tali censimenti in diverse zone umide della Campania. Da alcuni anni vengono svolti anche in collaborazione con il nodo campano di EBN Italia.
Nel gennaio 2022, e più precisamente nel periodo compreso tra il 3 e il 23 gennaio sono state effettuate 81 spedizioni, che hanno coinvolto 37 partecipanti, che hanno visitato 61 località, censendo 25430 uccelli acquatici appartenenti a 65 specie. In questo contesto, poi, domenica 9 gennaio è stata organizzata la “contemporanea”: 32 appassionati hanno visitato, nella sola giornata di domenica, 35 località campane, censendo 54 specie, per un conteggio contemporaneo finalizzato ad evitare doppi conteggi di animali in spostamento da una zona umida ad un’altra.

Già i numeri, da soli, riescono a dare l’idea dell’ampiezza e dell’importanza di quanto sia stato fatto in questi giorni. Un lavoro enorme, un impegno notevole, un coordinamento perfetto e una dedizione da parte di tutti i soci che lascia davvero strabiliati. Un’impresa ancora più degna di nota se si considerano i tanti rimasti a casa in quarantena da COVID-19.

Ma i numeri non possono dire dei tanti aspetti umani che ci sono dietro questa splendida iniziativa scientifica che ripetiamo ogni anno. Iniziamo a parlarne a dicembre quando, come soci ASOIM, ci incontriamo prima delle feste natalizie per scambiarci gli auguri e per organizzarci per gennaio. Si stabilisce la data della contemporanea, si assegnano le località ai capisquadra (ornitologi esperti dotati di cannocchiale, uno strumento indispensabile per i conteggi) e si aspetta che le feste passino presto per poter iniziare. Nel frattempo vanno formandosi le squadre. I soci si iscrivono a quella e o a quell’altra squadra e ci si organizza per i posti auto a disposizione.

Finalmente arriva l’alba del primo giorno di censimenti e si parte. A quel punto è tutto un intreccio di mail e messaggi su cosa si è osservato, su commenti e confronti con quanto si era visto negli anni precedenti, sulle previsioni meteorologiche. Cominciano ad apparire bellissime foto di uccelli osservati e contati.

Ma è in campo che accadono le cose più belle: il freddo pungente, i colori dell’alba, quelli degli uccelli posati sull’acqua, l’osservazione di una specie rara o semplicemente l’involo di una poiana posata su di un prato a pochi passi da te, o l’arrivo lento ma possente ed elegante di un airone cenerino che chissà da dove viene ma, chissà perché, si viene a posare a pochi metri da te e tu cominci a scattare foto a più non posso.

Capita che mentre stai contando 200, 300, 400 folaghe il cannocchiale inquadri la sagoma di un altro uccello: ti accorgi che non è una folaga. Torni indietro e punti l’obiettivo e metti a fuoco. Si è lei, una moretta tabaccata! E allora tutti a guardare verso di lei e poi a commentare sul sesso, i colori, a valutare quanto se ne stanno vedendo quest’anno. Parte il messaggio per gli altri impegnati altrove e segnali l’osservazione. Non passa molto che ti arrivano altri messaggi: due anche qui, qui niente, qui solo folaghe, e così via

Capitano poi gli incontri. Si era concordato che una squadra partisse da nord e un’altra da sud e poi si ci si incontrasse in un determinato punto. È un momento bellissimo. “Cosa hai visto?” “Quante alzavole hai contato?” “Noi finora pochi svassi maggiori ma tanti tuffetti.”

E poi ci sono gli sfottò. “Ragazzi ho appena finito di contare 1363 alzavole” e giù i messaggi di risposta “esagerato!”, “ma sei sicuro? Ricontale per essere certo di non aver sbagliato”.

E poi il tramonto, l’arrivo dei cormorani al dormitorio, ma anche la stanchezza, il freddo che comincia a fiaccare le nostre resistenze. L’ultimo cormorano che arriva al dormitorio quando ormi è quasi buio rappresenta il segnale per dire basta e andare, tutti insieme, a bere una tanto desiderata cioccolata calda. Ed è davanti alla tazza calda che cominciano i commenti: “l’anno scorso c’erano più folaghe”, “quest’anno le alzavole hanno fatto il pieno”, “ma che ci facevano quei due combattenti alle Soglitelle” “Avete visto, Alessio ha contato 57 gabbiani corsi”, “fammi vedere com’è venuto in foto l’airone cenerino”.

Tutti ci credono e nessuno vuole mancare, anche chi quest’anno è stato impedito da vicende familiari, ma lo stesso ha trovato il tempo per andare a contare i cormorani nel tratto di costa sotto casa (grande Geppino!), chi ha deciso di riprendere a uscire per la prima volta dopo l’operazione proprio in occasione dei censimenti (grande Stefano! e grande Marcello che ci sei riuscito!). E quelli che sono in quarantena e non vedono l’ora di avere il tampone negativo per aggregarsi (ce l’hai fatta Patrizia!). E il rivedersi dopo giusto un anno con coloro che ci aprono i cancelli delle zone chiuse al pubblico e ci chiedono come sta andando quest’anno, e aspettano che poi gli inviamo la check-list di cosa abbiamo visto (Ciao Mario e ciao Remigio).

Dietro quei numeri così importanti c’è tanta umanità, c’è tanta passione, c’è tanto amore per la natura, c’è gente bella che si gode la bellezza della vita su questo Pianeta.

I partecipanti all’edizione 2022:
Beatrice Bigu, Marcello Bruschini, Annamaria Cafieri, Mario Caniglia, Paolo Caruso, Paola Conti, Marco D’Errico, Angela De Laurentis, Anna Digilio, Giuseppe Di Martino, Lucio Dinacci, Bruno Dovere, Diego Errico, Elio Esse, Giuseppe Farace, Maurizio Fraissinet, Silvana Grimaldi, Claudio Labriola, Rossella Lanzieri, Patrizia Loffredo, Armando Maglio, Vincenzo Mancini, Danila Mastronardi, Lucia Migliaccio, Alessandro Motta, Luca Nelisio, Gianluca Nunziata Rega, Giuseppe Pesapane, Stefano Piciocchi, Alfonso Maria Piromallo, Valeria Siniscalchi, Andrea Sorrentino, Antonella Taddei, Filippo Tatino, Marilena Terminio, Laura Troise, Alessio Usai, Sara Varriale.

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I Dati
Maurizio Fraissinet

Nel periodo 3 gennaio – 23 gennaio sono stati effettuati i censimenti degli uccelli acquatici svernanti nelle zone umide campane. È stata questa la 16° edizione consecutiva per l’intero territorio della Campania e la 19° per il territorio della provincia di Caserta.

Sono state effettuate 81 spedizioni, che hanno coinvolto 37 partecipanti. Sono state monitorate 61 località, censendo 25430 uccelli acquatici appartenenti a 65 specie (tabella 1).

I dati complessivi per Airone guardabuoi, Garzetta e Airone bianco maggiore tengono conto anche di osservazioni effettuate al di fuori delle località visitate.

I censimenti sono stati effettuati con cannocchiali montati su treppiedi. Per le località in cui la dimensione del sito è ridotta e la presenza di molta vegetazione rende difficoltosa la visuale con il cannocchiale, si è usato il binocolo.

La discreta distribuzione sul territorio regionale dei soci ASOIM consente di effettuare visite in diverse zone umide importanti in maniera ampia e completa, cosa che potrebbe non accadere nel caso di lunghi viaggi da fare per raggiungere le singole località. La presenza di ornitologi nei pressi di una località garantisce inoltre un monitoraggio anche continuato nella finestra temporale individuata dall’ IWC. In genere nelle varie località i censimenti vengono effettuati sempre dagli stessi ornitologi e dagli stesi punti di osservazione. Il giorno 9 gennaio è stato effettuato inoltre un censimento in contemporanea in 35 zone umide campane.

La lettura dei dati della tabella 1 si presta a molte considerazioni. In primo luogo le osservazioni di specie di comparsa irregolare in inverno in Campania. Quest’anno abbiamo registrato lo svernamento di un esemplare di Svasso cornuto, presente da fine dicembre e per tutto il periodo dei censimenti; registrammo lo svernamento di 2 esemplari nel 2017. Irregolari anche le presenze invernali dell’Orchetto marino, nei 16 anni di censimenti lo abbiamo osservato solo nel 2011 (11 esemplari) e nel 2019, del Combattente, visto anche nel 2013 (con 3 esemplari) e nel 2016, e dello Stercorario mezzano, osservato in precedenza solo nel 2019. Per questa specie però va preso in considerazione il fatto che si avvicina poco alla linea di costa e le osservazioni, pertanto, sono difficoltose.

Altre specie, invece, nel corso degli anni, stanno iniziando a divenire regolari, pur con numeri molto bassi. È il caso di Marangone minore, Tarabuso, Nitticora (peraltro in crescita numerica di anno in anno), Mignattaio, Spatola, Fenicottero, Cavaliere d’Italia, Totano moro, Labbo.

Le presenze di Cigno reale si riferiscono a esemplari fuggiti da cattività. Lo stesso dovrebbe valere anche per i 5 individui di Anatra mandarina visti quest’anno. Si è trattato delle prime segnalazioni per questa specie in periodo invernale a partire dal 2003. Si ritiene che i soggetti siano stati liberati deliberatamente da qualcuno (potrebbe essere il caso del Lago d’Averno) o fuggiti dalla cattività.

Per quanto attiene le specie che si osservano con regolarità spicca il record di individui di Alzavola registrato quest’anno: 6040 distribuiti in 21 località. Quasi il doppio del valore medio registrato nei 16 anni (fig.1). Un valore record lo fanno registrare anche il Mestolone che conferma un andamento di crescita in atto da alcuni anni (fig.2), la Moretta tabaccata (fig.3), il Piovanello pancianera, anche quest’ultimo a conferma di un trend positivo in atto da alcuni anni (fig.4).

Un record lo ha stabilito quest’anno anche il Gabbiano corso con 63 esemplari, il triplo dei numeri registrati nei due anni precedenti.

Un calo preoccupante, perché in linea con un trend negativo in essere da qualche anno, lo mostrano il Moriglione (fig.5) e lo Svasso maggiore (fig.6).

Per il Cormorano è stato effettuato anche il monitoraggio ai dormitori, un’attività che l’ASOIM conduce ininterrottamente dal gennaio 1998. Quest’anno quindi siamo arrivati al 25° anno di monitoraggio. Abbiamo individuato 12 dormitori sull’intero territorio regionale e contato 1566 individui. Il dormitorio più popolato è risultato quello della diga sull’Alento con 406 esemplari.

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ASOIM_Tabella1ASOIM_Fig1_Alzavola1ASOIM_Fig2_MestoloneASOIM_Fig3_Moretta_tabaccataASOIM_Fig4_Piovanello_pancianeraASOIM_Fig5_MoriglioneASOIM_Fig6_Svasso_maggiore

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