Oggi penso sia stata una giornata importante per l’ornitologia. La Commissione Salute e Verde, presieduta dalla dr.ssa Fiorella Saggese, anch’essa zoologa, mi ha invitato per parlare ai componenti della commissione del problema del Gabbiano reale in città e di come prevenire nidificazioni sgradite in maniera incruenta. È questo infatti il momento dell’anno in cui occorre intervenire con vari metodi che l’ASOIM suggerisce Si è anche parlato dei monumenti vivi e del pannello, realizzato da Claudio Labriola, sugli uccelli che frequentano il Maschio Angioino. Ringrazio anche la socia ASOIM Susy Romano per aver lavorato con me alla realizzazione di questa iniziativa.
Maurizio Fraissinet
Gabbiano Reale – Foto Maurizio Fraissinet
Di seguito il comunicato stampa dell’ufficio stampa del Comune di Napoli.
“La commissione Salute e Verde, presieduta da Fiorella Saggese, ha incontrato Maurizio Fraissinet, ornitologo esperto di inurbamento dei gabbiani reali.
Si tratta di un fenomeno in rapida espansione e di portata globale, ha spiegato Frassinet. Negli ultimi 20 anni sono sempre più numerose le città interessate e il numero di coppie che nidificano in città è aumentato in maniera esponenziale. A Napoli la nidificazione interessa ormai non solo le aree costiere, naturalmente investite dal fenomeno, ma anche quartieri interni, come Secondigliano, Scampia, San Pietro a Patierno.
I gabbiani che nidificano in aree prettamente urbane godono di una serie di vantaggi: temperature più elevate, meno predatori, più disponibilità di cibo. I gabbiani “urbani” si dividono tra tetti in tegola, tetti in cemento, terrazzi e cornicioni, generando una serie di problemi di convivenza con gli esseri umani. È necessario quindi adottare alcune pratiche per evitare l’ulteriore aumento della popolazione di gabbiani nelle zone urbane, ha continuato Fraissinet, in particolare nei mesi di febbraio e marzo quando costruiscono i loro nidi.
In primo luogo, bisogna prevedere il prelevamento dei rifiuti organici prodotti da pescherie, macellerie, mercati a chiusura di esercizio, per evitare che i gabbiani possano cibarsi degli scarti di lavorazione. Invitare poi i cittadini che possiedono terrazzi o balconi a frequentare queste aree esterne in modo tale che i gabbiani, notando la presenza umana, scelgano altre aree per nidificare.
Infine, disporre nelle medesime aree dei fili di nylon, perfettamente sicuri per i volatili, a circa 2,5 metri di altezza e distanti circa 1,5 metri, in modo da impedire ai gabbiani di posarsi e costruire il nido. Fraissinet, in qualità di presidente dell’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale (ASOIM), ha espresso poi la volontà di donare al Comune un pannello informativo per gli amanti di birdwatching da installare nel cortile del Maschio Angioino con le numerose specie che nidificano nel castello, nell’ambito del progetto europeo “Monumenti Vivi”, che prevede di fornire informazioni a cittadini e turisti sulle specie di uccelli selvatici che “abitano” i monumenti delle città.
A questo riguardo, la presidente Saggese ha annunciato la volontà della Commissione Salute e Verde, in accordo con la Commissione Cultura, di proporre nel prossimo consiglio un ordine del giorno affinché il pannello informativo sia a stretto giro posizionato nel Maschio Angioino.”