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A distanza di circa una ventina di anni dal primo viene pubblicato il secondo Atlante degli uccelli nidificanti nel Lazio. Un’opera che si può definire, senza esagerazioni, monumentale. Ciò sia per la mole del volume e la notevole estensione del territorio indagato (il Lazio ha una superficie di ben 17.203 chilometri quadrati) che per la gran quantità di dati raccolti ed analizzati. Nelle 464 pagine (!) del libro ci sono infatti una tale serie di informazioni ornitologiche che impongono questo lavoro all’attenzione degli ornitologi italiani e ne fanno un importante punto di riferimento bibliografico, ma anche metodologico.
La ricerca sul campo è iniziata nel 2000 e terminata nel 2009. Sono stati coinvolti 43 rilevatori e i dati raccolti sono di tipo qualitativo e quantitativo. Per i primi si sono visitati i 234 quadranti UTM di 10 chilometri di lato utilizzando le ben note categorie di rilevamento codificate a livello internazionale, per la parte quantitativa si è utilizzato il metodo adottato per i rilevamenti del progetto MITO, basato sui punti di ascolto. I 58.883 record complessivi archiviati nel data base del progetto portano ad affermare che nel Lazio nidificano (tra certe, probabili e possibili) 186 specie (erano 150 nel precedente Atlante), con una media di 65,5 specie per quadrante (era stata di 54,4 nel precedente Atlante). 85 specie sono Non Passeriformi e 101 Passeriformi e le prime dieci specie in quanto a numero di segnalazioni sono: Capinera, Merlo, Cornacchia grigia, Passera europea (gli Autori hanno preferito questo nome per la specie), Fringuello, Cinciallegra, Cardellino, Verzellino, Usignolo e Rondine.
Per ciascuna specie è stata redatta una scheda con il nome italiano e scientifico, la cartina di distribuzione attuale e quella relativa alla precedente ricerca, la cartina delle abbondanze per le 61 specie più comuni, le note tassonomiche, corologiche e fenologiche relative al territorio italiano, la distribuzione e la consistenza nel Lazio, le preferenze ambientali nel Lazio, con grafici riferiti alle categorie ambientali e alle fasce altimetriche, e infine lo stato di conservazione nazionale e regionale. La cartina di base su cui sono inseriti i simboli è molto chiara ed immediata per la lettura del territorio Per la rappresentazione grafica della nidificazione si è scelto di utilizzare tre diversi simboli per rappresentare le tre categorie di nidificazione certa, probabile e possibile. Ciò genera una certa difficoltà nell’interpretazione dell’areale e nel confronto con la precedente cartina.
La parte corposa del volume dedicata alle schede sulle specie nidificanti è preceduta da un interessante capitolo sulla storia dell’ornitologia nel Lazio, ed è questo un argomento interessante che comincia a comparire sempre più di frequente negli atlanti italiani, a testimonianza di una crescita culturale del mondo ornitologico nostrano, che prende sempre più coscienza della propria storia e del proprio ruolo nel contesto culturale nazionale. Seguono due capitoli dedicati, rispettivamente, ai lineamenti geografici e geologici e ai lineamenti floristici e vegetazionali. Sono entrambi particolarmente ricchi di foto e cartine e permettono in tal modo di farsi un’ottima idea degli aspetti geografici, geologici e botanici della Regione. Ad essi segue un dettagliato capitolo sui metodi. 
I capitoli di chiusura sono dedicati, oltre alle specie alloctone acclimatate e alle specie non incluse, all’analisi della ricchezza di specie, all’analisi della ricchezza di specie nelle aree protette e nelle ZPS, dove anche gli Autori di questo lavoro utilizzano l’Indice di Valore Ornitologico – I.V.O. – di Bruno Massa e collaboratori, molto semplice ma nel contempo efficace nel misurare il Valore ornitologico di un territorio. A questi seguono un capitolo sulla Lista Rossa del Lazio, la prima nel nostro paese che si adegua ai nuovi criteri dettati dall’UICN sulle Liste Rosse regionali, e una amplissima bibliografia.
Un lavoro davvero notevole che va preso come punto di riferimento per chi voglia pianificare nuovi atlanti regionali nel nostro paese. Nel contempo è anche un bel libro, curato graficamente con belle foto (fantastica la foto a pagina 11 di Valter Vivarelli della coppia di Albanelle minori) e cartine e grafici molto chiari. In alcune schede, oltre ad una bella foto per singola specie, compaiono anche foto sugli ambienti idonei per la specie.
A giudizio dello scrivente uno dei più begli atlanti ornitologici finora pubblicati in Italia e forse tra i più belli in Europa, a tale proposito ricorda, per completezza di dati e ricchezza di illustrazioni quello degli uccelli nidificanti in Catalogna pubblicato nel 2004

Maurizio Fraissinet