ASOIM

Risultati dei censimenti invernali degli uccelli acquatici svernanti in Campania – 3-23 gennaio 2022

Il Racconto Maurizio Fraissinet Il Censimento delle popolazioni di uccelli acquatici svernanti, che si svolge contemporaneamente in 143 paesi, è l’attività annuale di monitoraggio finalizzata a stimare la consistenza delle popolazioni di uccelli che sostano nei corpi idrici di maggior importanza. L’attività si inserisce all’interno del progetto internazionale IWC (International Waterbird Census). Questi censimenti consentono di documentare le variazioni annuali della consistenza delle popolazioni di numerose specie, evidenziandone le variazioni nel tempo, per poter elaborare corrette strategie di conservazione e gestione dell’avifauna acquatica. Da 16 anni per l’intero territorio regionale e da 19 anni per la sola provincia di Caserta, l’ASOIM opera tali censimenti in diverse zone umide della Campania. Da alcuni anni vengono svolti anche in collaborazione con il nodo campano di EBN Italia. Nel gennaio 2022, e più precisamente nel periodo compreso tra il 3 e il 23 gennaio sono state effettuate 81 spedizioni, che hanno coinvolto 37 partecipanti, che hanno visitato 61 località, censendo 25430 uccelli acquatici appartenenti a 65 specie. In questo contesto, poi, domenica 9 gennaio è stata organizzata la “contemporanea”: 32 appassionati hanno visitato, nella sola giornata di domenica, 35 località campane, censendo 54 specie, per un conteggio contemporaneo finalizzato ad evitare doppi conteggi di animali in spostamento da una zona umida ad un’altra. Già i numeri, da soli, riescono a dare l’idea dell’ampiezza e dell’importanza di quanto sia stato fatto in questi giorni. Un lavoro enorme, un impegno notevole, un coordinamento perfetto e una dedizione da parte di tutti i soci che lascia davvero strabiliati. Un’impresa ancora più degna di nota se si considerano i tanti rimasti a casa in quarantena da COVID-19. Ma i numeri non possono dire dei tanti aspetti umani che ci sono dietro questa splendida iniziativa scientifica che ripetiamo ogni anno. Iniziamo a parlarne a dicembre quando, come soci ASOIM, ci incontriamo prima delle feste natalizie per scambiarci gli auguri e per organizzarci per gennaio. Si stabilisce la data della contemporanea, si assegnano le località ai capisquadra (ornitologi esperti dotati di cannocchiale, uno strumento indispensabile per i conteggi) e si aspetta che le feste passino presto per poter iniziare. Nel frattempo vanno formandosi le squadre. I soci si iscrivono a quella e o a quell’altra squadra e ci si organizza per i posti auto a disposizione. Finalmente arriva l’alba del primo giorno di censimenti e si parte. A quel punto è tutto un intreccio di mail e messaggi su cosa si è osservato, su commenti e confronti con quanto si era visto negli anni precedenti, sulle previsioni meteorologiche. Cominciano ad apparire bellissime foto di uccelli osservati e contati. Ma è in campo che accadono le cose più belle: il freddo pungente, i colori dell’alba, quelli degli uccelli posati sull’acqua, l’osservazione di una specie rara o semplicemente l’involo di una poiana posata su di un prato a pochi passi da te, o l’arrivo lento ma possente ed elegante di un airone cenerino che chissà da dove viene ma, chissà perché, si viene a posare a pochi metri da te e tu cominci a scattare foto a più non posso. Capita che mentre stai contando 200, 300, 400 folaghe il cannocchiale inquadri la sagoma di un altro uccello: ti accorgi che non è una folaga. Torni indietro e punti l’obiettivo e metti a fuoco. Si è lei, una moretta tabaccata! E allora tutti a guardare verso di lei e poi a commentare sul sesso, i colori, a valutare quanto se ne stanno vedendo quest’anno. Parte il messaggio per gli altri impegnati altrove e segnali l’osservazione. Non passa molto che ti arrivano altri messaggi: due anche qui, qui niente, qui solo folaghe, e così via Capitano poi gli incontri. Si era concordato che una squadra partisse da nord e un’altra da sud e poi si ci si incontrasse in un determinato punto. È un momento bellissimo. “Cosa hai visto?” “Quante alzavole hai contato?” “Noi finora pochi svassi maggiori ma tanti tuffetti.” E poi ci sono gli sfottò. “Ragazzi ho appena finito di contare 1363 alzavole” e giù i messaggi di risposta “esagerato!”, “ma sei sicuro? Ricontale per essere certo di non aver sbagliato”. E poi il tramonto, l’arrivo dei cormorani al dormitorio, ma anche la stanchezza, il freddo che comincia a fiaccare le nostre resistenze. L’ultimo cormorano che arriva al dormitorio quando ormi è quasi buio rappresenta il segnale per dire basta e andare, tutti insieme, a bere una tanto desiderata cioccolata calda. Ed è davanti alla tazza calda che cominciano i commenti: “l’anno scorso c’erano più folaghe”, “quest’anno le alzavole hanno fatto il pieno”, “ma che ci facevano quei due combattenti alle Soglitelle” “Avete visto, Alessio ha contato 57 gabbiani corsi”, “fammi vedere com’è venuto in foto l’airone cenerino”. Tutti ci credono e nessuno vuole mancare, anche chi quest’anno è stato impedito da vicende familiari, ma lo stesso ha trovato il tempo per andare a contare i cormorani nel tratto di costa sotto casa (grande Geppino!), chi ha deciso di riprendere a uscire per la prima volta dopo l’operazione proprio in occasione dei censimenti (grande Stefano! e grande Marcello che ci sei riuscito!). E quelli che sono in quarantena e non vedono l’ora di avere il tampone negativo per aggregarsi (ce l’hai fatta Patrizia!). E il rivedersi dopo giusto un anno con coloro che ci aprono i cancelli delle zone chiuse al pubblico e ci chiedono come sta andando quest’anno, e aspettano che poi gli inviamo la check-list di cosa abbiamo visto (Ciao Mario e ciao Remigio). Dietro quei numeri così importanti c’è tanta umanità, c’è tanta passione, c’è tanto amore per la natura, c’è gente bella che si gode la bellezza della vita su questo Pianeta. I partecipanti all’edizione 2022: Beatrice Bigu, Marcello Bruschini, Annamaria Cafieri, Mario Caniglia, Paolo Caruso, Paola Conti, Marco D’Errico, Angela De Laurentis, Anna Digilio, Giuseppe Di Martino, Lucio Dinacci, Bruno Dovere, Diego Errico, Elio Esse, Giuseppe Farace, Maurizio Fraissinet, Silvana Grimaldi, Claudio Labriola, Rossella Lanzieri, Patrizia Loffredo, Armando Maglio, Vincenzo Mancini, Danila Mastronardi, Lucia Migliaccio, Alessandro Motta, Luca Nelisio, Gianluca Nunziata Rega, Giuseppe Pesapane,

Calendario ASOIM 2022

L’ASOIM è lieta di presentare il Calendario 2022 realizzato con le foto dei Soci e in collaborazione con l’AFNI Campania. Qui è possibile scaricare una copia in formato PDF

Un commento del Presidente dell’ASOIM sul nuovo Atlante degli uccelli nidificanti in Europa

Keller V., Herrando S., Voriisek P., Franch M., Kipson M., Milanesi P., Martì D., Anton M., Klvanova A., Kalyakin M.V., Bauer H.G. & Foppen R.P.B., 2020 – European Breeding Bird Atlas 2: Distribution, Abundance and Change. European Bird Census Council & Lynx Edicions. Barcelona Qualcuno l’ha definita un’opera monumentale, e ha ragione perché la definizione rende bene l’idea. Siamo di fronte ad una grande opera, di notevole importanza per l’ornitologia continentale e non solo. Un’opera grande anche per le dimensioni con sui si presenta: 5 chilogrammi di peso, 968 pagine. 46 gli artisti che hanno realizzato i disegni delle singole specie e 348 gli autori dei singoli testi. Un’opera grande anche per la vastità dell’area coperta dalle indagini di campo: 11.075.000 Km2, un’area molto più ampia rispetto al primo Atlante europeo. Questa volta, con uno sforzo davvero notevole, si è riusciti a indagare anche i territori della Turchia e della Russia europea fino alla catena degli Urali e si sono potuti indagare meglio i territori dei Balcani. Questo Atlante in pratica copre l’intero continente europeo dalle Azzorre agli Urali. Il numero dei rilevatori impegnati sul campo è stato di 120.000 e 5.303 i quadranti UTM di 50 Km di lato. Per 222 quadranti UTM di 10 Km di lato, relativamente ad alcune specie comuni, si è provveduto ad un’analisi più approfondita, ricavando anche dati quantitativi e di densità. Il periodo dei rilevamenti in campo è stato compreso tra il 2013 e il 2017 ed ha portato alla individuazione di 596 specie, di cui 539 autoctone e 57 alloctone. 40 specie possono essere considerate endemiche del continente europeo e altre 59 vicine all’endemismo essendo concentrate quasi del tutto nel nostro continente. Per 556 specie il testo è accompagnato da disegni e alcune mappe. Queste, in particolare, riportano la distribuzione con riferimento anche all’abbondanza usando pallini di diverso diametro in funzione delle classi di popolazione su scala logaritmica in base 10 (1- 9, 10 – 99, 100 – 999, e così via), la distribuzione con pallini di diverso colore per indicare la nidificazione certa, probabile e possibile, il modello di probabilità della presenza della specie, le variazioni tra primo e secondo Atlante. Va detto che la mappa che riporta i pallini riferiti alle nidificazioni certe, probabili e possibili non ha una buona risoluzione grafica e risulta difficile distinguere i colori adottati. Ballerina bianca, Cuculo, Rondine, Cinciallegra ed alcune specie di corvidi sono le specie a più ampia distribuzione con più dell’85% dei quadranti occupati. Sono più del 50% invece le specie presenti in meno del 10% dei quadranti. Rispetto al primo Atlante, che copre il periodo 1985 – 1988, non sono state più riscontrate Strolaga beccogiallo, Quaglia tridattila, Gabbiano d’Islanda, Storno del Ruppel e Zigolo golarossa che però già nel primo Atlante risultavano presenti in maniera marginale e non con certezza di nidificazione. È comparsa invece una nuova specie, il Rondone indiano, che ha cominciato a colonizzare la penisola iberica. Sempre nell’ambito del confronto tra i due Atlanti si nota un decremento territoriale delle specie legate agli ambienti agricoli e agli spazi aperti e una espansione, invece, delle specie legate al biotopo delle foreste temperate. Aumenta altresì il numero medio di specie nei quadranti del Nord Europa in conseguenza del cambiamento climatico. A tale proposito sono molto interessanti le mappe che riportano per ciascun quadrante, con diversi colori, le estinzioni e le colonizzazioni nel confronto tra i due Atlanti: è netta l’immagine della colonizzazione dei quadranti nord europei da parte di specie che solo alcuni decenni fa si mantenevano al di sotto di determinate latitudini. Le mappe di Quaglia e Verzellino sono tra le più significative. Confortante poi la constatazione dell’espansione delle specie incluse nelle liste di protezione dell’Unione Europea, a dimostrazione della efficacia delle politiche di conservazione adottate a livello continentale. Mostrano un calo decisamente preoccupante invece l’Ortolano, la Tortora selvatica e l’Otarda, al punto che si dovranno trovare in tempi rapidi misure di protezione efficaci. Molto interessante il capitolo “Species and habitats” a pagina 48. In esso viene analizzata la ricchezza di specie nei vari biotopi individuati nel continente, di come questa varia in funzione dell’habitat e quali tendenze siano state osservate. Un’opera notevole, fondamentale, che rappresenterà il punto di riferimento per l’ornitologia europea nei prossimi anni. Non mancano elementi di criticità, anche se perdonabili dinanzi all’importanza dell’opera. Della difficoltà grafica di un tipo di mappa abbiamo già detto. Mancano i capitoli iniziali, presenti invece nel precedente Atlante, in cui vengono presentati in varie lingue europee e in maniera sintetica i metodi e i risultati dell’Atlante. Ci rendiamo conto che la dimensione del volume è risultata talmente grande da rendere praticamente impossibile l’aggiunta di altre decine di pagine. Si sarebbe potuto però realizzare un link su di un sito web in cui i lettori delle varie lingue presenti nel continente, collegandosi, avrebbero potuto trovare un ampio riassunto nella loro lingua. Ciò allo scopo di favorire quanto più possibile la diffusione della conoscenza dei dati acquisiti e dei metodi impiegati. Lo stesso dicasi per i nomi delle singole specie. Sono solo in latino e in inglese. Ancora una volta il riportare i nomi nelle varie lingue, magari anche tramite il link di cui sopra, sarebbe stato molto utile per allargare le conoscenze sulla nomenclatura in altre lingue, e anche per porre un freno ad una eccessiva egemonia anglofona che rischia di omologare eccessivamente la nomenclatura e mortificare la biodiversità linguistica dei nomi delle tante specie. Per quanto riguarda il nostro paese c’è da notare che solo uno dei nostri bravissimi disegnatori naturalistici è stato coinvolto nell’opera e che si sia fortemente decimata la pattuglia degli autori italiani. Si è passati dai 21 autori dell’Atlante precedente ai 2 (se non abbiamo contato male) di quest’ultimo. Una riduzione che non si riesce a comprendere in considerazione anche della forte crescita dell’ornitologia italiana nel suo complesso, soprattutto nel campo degli atlanti ornitologici, al punto che l’Italia può essere considerata uno dei paesi leader mondiali per alcuni tipi di Atlanti. Per quello che riguarda

Le Monografie dell’ASOIM – Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale

a cura di Maurizio Fraissinet La collana delle Monografie dell’ASOIM rappresenta una delle più interessanti produzioni editoriali in ambito ornitologico del continente europeo. I 20 volumi pubblicati dal 1989 al 2025 rappresentano un patrimonio di conoscenze ornitologiche e naturalistiche di grande interesse per la Regione Campania per l’Italia più in generale.  Un contributo scientifico enorme che viene anche presentato con una ricercatissima grafica editoriale, che le rende anche di gradevole lettura. Spaziano su diversi campi avendo riguardato atlanti ornitologici a diversa scala, vari taxa della classe degli Uccelli, atti di convegni, Lista Rossa, singole specie ornitiche di grande valore naturalistico. Di seguito le presentiamo una ad una. Prima però desideriamo ringraziare le tantissime persone che, negli anni, hanno permesso di realizzare questa produzione così prestigiosa. Alcune di queste purtroppo ci hanno anche lasciato nel corso del tempo. Un ringraziamento ai tanti ornitologi e fotografi naturalisti che hanno fornito in maniera disinteressata il loro tempo e le loro competenze, gli artisti che hanno realizzato le copertine e i disegni, le istituzioni che hanno sostenuto il progetto. In primis la Regione Campania che contribuendo economicamente alla pubblicazione di 12 dei 19 volumi si è conquistata il titolo di una delle Regioni europee più impegnate nel sostegno alla editoria naturalistica, ma anche la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Napoli, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, il Museo delle Scienze Agrarie di Portici, l’Amministrazione Provinciale di Napoli, il Comune di Castello Matese. Un grazie anche ai privati che sono intervenuti economicamente a sostegno di alcune pubblicazioni: Banca Popolare di Torre del Greco, Agriturismo I Fondi di Baia, Electa Napoli, Tess – Costa del Vesuvio SpA, Maurizio Fraissinet, Stefano Giustino. 1. Maurizio Fraissinet e Mario Kalby, 1989 – Atlante degli uccelli nidificanti in Campania (1983-1987). Monografia 1 dell’ASOIM Regione Campania ed., Napoli. Pp 222. Riporta i dati dell’Atlante ornitologico regionale, il terzo atlante regionale italiano in ordine di pubblicazione. Il libro contiene anche due fogli lucidi relativi alla idrografia e ad una carta altimetrica della Campania da sovrapporre alle mappe distributive degli uccelli in periodo riproduttivo. Realizzato con il contributo della Regione Campania Patrocinio dell’Assessorato all’Agricoltura, Caccia, Pesca e Foreste della Regione Campania, Università degli Studi di Napoli Dipartimento di Zoologia, Società dei Naturalisti in Napoli, WWF Italia – Delegazione Campania, LIPU – Ufficio Regionale per la Campania. Prefazioni di Ferdinando Clemente di San Luca, Bruno Massa e Virgilio Botte. Testi di Umberto Atripaldi, Paola Carrabba, Paola Conti, Gabriele de Filippo, Angela De Vita, Giuseppe Di Martino, Gennaro Esposito, Maurizio Fraissinet, Lucilla Fusco, Maria Grotta, Mario Kalby, Antonio Lubrano Lavadera, Luciano Marcello, Danila Mastronardi, Mario Milone, Rosario Notaro, Stefano Piciocchi, Sergio Scebba. Foto di Umberto Atripaldi, Raffaele D’Anselmo, Maurizio Fraissinet, Livio Genovese, Mario Kalby, Mario Lo Bianco, Stefano Piciocchi, Andrea Simoni. La copertina e le tavole in bianco e nero all’interno sono di Antonio Lubrano Lavadera. 2. Maurizio Fraissinet e Mario Milone, 1992 – Migrazione e inanellamento degli uccelli in Campania. Monografia n.2 dell’ASOIM, Regione Campania ed., Napoli. Pp. 165 Riporta i dati delle tante stazioni di inanellamento, o delle singole spedizioni, che hanno operato in Campania dalla metà degli anni ’70 al 1991. Un periodo nel quale la Campania risultava essere la prima Regione dell’Italia centro-meridionale e la quinta in ambito nazionale per numero di inanellamenti. Realizzato con il contributo della Regione Campania Assessorato Agricoltura, Caccia, Pesca e Foreste e la collaborazione del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli Studi di Napoli. Il primo di un periodo contrassegnato da una collaborazione con la casa editrice Electa Napoli che si concluderà con la Monografia n.5. Prefazioni di Alfredo Pozzi e Gian Carlo Carrada Testi di Paola Carrabba, Gabriele de Filippo, Maurizio Fraissinet, Lucilla Fusco, Maria Grotta, Mario Kalby, Antonio Lubrano Lavadera, Mario Milone, Sergio Scebba, Dino Vitiello. Foto di Maurizio Fraissinet. Realizzazione grafica di ElectaNapoli. Copertina e tavole in bianco e nero all’interno di Antonio Lubrano Lavadera. 3. Maurizio Fraissinet, Maria Grotta M e Stefano Piciocchi, 1994 – La Lista Rossa degli Uccelli in Campania. Monografia n.3 dell’ASOIM. Electa Napoli ed., Napoli. ISBN 88 435 4782 8  Pp. 61 La prima Lista Rossa degli Uccelli della Campania. Prefazioni di Fulco Pratesi e Mario Milone Testi di Maurizio Fraissinet, Maria Grotta e Stefano Piciocchi Foto di Maurizio Fraissinet e Stefano Piciocchi. Realizzazione grafica di ElectaNapoli. Copertina e tavole in bianco e nero all’interno di Antonio Lubrano Lavadera. 4. Maurizio Fraissinet (a cura di), 1995 – Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli. Monografia n.4 dell’ASOIM. Electa­Napoli ed., Napoli. ISBN 88 435 4822 0 Pp. 263 Il terzo atlante ornitologico degli uccelli nidificanti in ambito urbano e il secondo per gli uccelli svernanti nella storia dell’ornitologia italiana. Realizzato con il contributo della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Napoli e della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli e la collaborazione del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Prefazioni di Maciej Luniak e Rakesh K. Rastogi Testi di Francesco Ausiello, Paola Carrabba, Paola Conti, Diletta Coppola, Silvana Del Gaizo, Ermanno De Pisi, Rino Esposito, Maurizio Fraissinet, Maria Grotta, Roberto Guglielmi, Fulvio Mamone Caprio, Danila Mastronardi, Mario Milone, Patrizia Mirabella, Armando Nappi, Stefano Piciocchi, Claudio E. Rusch Foto di Maurizio Fraissinet. Disegni di Roberto Guglielmi. Copertina e tavole in bianco e nero all’interno di Antonio Lubrano Lavadera. 5. Maurizio Fraissinet, Diletta Coppola, Silvana Del Gaizo, Maria Grotta e Danila Mastronardi D., 1996 – Atti del Convegno nazionale l’avifauna degli ecosistemi di origine antropica: zone umide artificiali, coltivi, aree urbane. Monografia n. 5 dell’ASOIM, Electa Napoli ed., Napoli. ISBN 88 435 5224 4 Ospita gli Atti del Convegno Nazionale “L’avifauna degli ecosistemi di origine antropica: zone umide artificiali, coltivi, aree urbane”, tenutosi a Napoli il 26 e 27 novembre 1994. Realizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Campania, con il patrocinio della Regione Campania e del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Prefazione di Maurizio Fraissinet Testi di

Nuova check-list della Campania aggiornata al 31 dicembre 2021

Sul Bollettino della Società dei Naturalisti in Napoli – BORNH – Maurizio Fraissinet e Alessio Usai, soci ASOIM, hanno pubblicato la nuova check-list della Campania aggiornata al 31 dicembre 2021. È stato un lavoro lungo e scrupoloso durato un anno intero. Ne è valsa la pena perché ora abbiamo uno strumento tecnico aggiornato fondamentale per chi pratica l’ornitologia nella nostra Regione, ma anche per chi deve operare nel campo della conservazione della natura. Il testo è in lingua inglese sia perché richiesto dalle norme per gli Autori della rivista, sia per dare un respiro più ampio alla diffusione della conoscenza dell’avifauna campana. Un lavoro del genere è anche la testimonianza della crescita del movimento ornitologico campano. Senza le tante segnalazioni, le foto, le escursioni dei tanti appassionati che ormai perlustrano ogni angolo della Campania non si sarebbe potuta elaborare questa lista. Un grazie sentito quindi gli Autori si sentono di farlo a tutti coloro che condividono i dati e le foto per far crescere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio avifaunistico campano. Il file in formato pdf è scaricabile dalla pagina FB di BORNH

18 Monografia ASOIM – Ciconiformi, Suliformi e Pelecaniformi della Campania

È stata pubblicata la Monografia n.18 dell’ASOIM. Si intitola “Ciconiformi, Suliformi e Pelecaniformi della Campania”, con sottotitolo “Cicogne, Sula, Cormorani, Ibis e Aironi della Campania”. È curata da Maurizio Fraissinet, ma con i suoi 28 autori può essere considerata un’opera corale per chi, come noi dell’ASOIM, crede che l’ornitologia si debba fondare anche sulla partecipazione e il coinvolgimento. Solo così si possono ottenere i risultati ai quali l’ASOIM ormai ci ha abituati. 18 monografie pubblicate dal 1989 ad oggi rappresentano infatti un patrimonio culturale costruito nel tempo e che ha portato anche alla crescita della partecipazione di sempre più persone, opportunamente formate, alla raccolta dei dati in campo. Se a questo si aggiunge che i libri sono decisamente belli e molto curati, oltre che sotto l’aspetto scientifico anche per la parte grafica, si comprende che l’ASOIM abbia realizzato e stia portando avanti uno dei progetti di ricerca e divulgazione scientifica più interessanti a livello europeo. Il libro Sulle Cicogne, la Sula, i Cormorani, gli Ibis e gli Aironi della Campania, di 117 pagine e con numerose foto a colori, riporta i dati relativi ad una ventina di specie, incluso le accidentali. Per 17 di queste, quelle cioè nidificanti e/o svernanti, si riporta un ampio testo con tutto quanto è noto in Campania per ciascuna specie. I testi sono affiancati dalle mappe distributive delle specie nidificanti, applicando il metodo dell’atlante ornitologico, e i grafici con gli andamenti per il periodo invernale e riproduttivo. Per le specie svernanti di cui si dispone di un numero sufficiente di dati è stata calcolata anche la periodicità delle oscillazioni nel numero di esemplari delle popolazioni. Un’analisi che fino ad ora pochi hanno fatto nel nostro paese. Capitoli sulla sistematica dei gruppi tassonomici trattati, sulle zone umide della Regione e sui dati noti per le specie accidentali e aufughe riscontrate negli anni in Campania completano l’opera. La prefazione è stata curata da Lucio Bordignon, ornitologo, dal Prof. Stefano Mazzoleni, Direttore del Museo delle Scienze Agrarie di Portici, e dalla dottoressa Rosa Marmo, dirigente della Unità Operativa della Regione Campania sulla Gestione delle risorse naturali protette, la Tutela e salvaguardia dell’habitat marino e costiero, sui Parchi e riserve naturali. Il Patrocinio del Museo delle Scienze Agrarie di Portici, del Wildlife Research Unit e del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli elevano il prestigio dell’opera, così come il contributo della Regione Campania, che da tempo sostiene le pubblicazioni dell’ASOIM, e che dimostra in tal modo anche quanto la collana delle monografie ASOIM sia considerata importante per la divulgazione e la conoscenza del patrimonio naturalistico della Campania. Per avere una copia scrivere a info@asoim.org

Indicazioni tecniche per salvaguardare la fauna selvatica nelle ristrutturazioni degli edifici

Il decreto legge che stanzia un super bonus del 110% sui lavori di ristrutturazione degli immobili può sortire effetti positivi in campo ambientale per ciò che concerne il risparmio energetico e il ricorso spinto al fotovoltaico in alternativa all’utilizzo degli idrocarburi. C’è un aspetto però, anch’esso ambientale, che invece preoccupa non poco gli zoologi. Nei lavori di ristrutturazione c’è il rischio concreto di eliminazione delle colonie di uccelli e chirotteri che vivono sulle facciate, nei sottotetti e altro degli edifici. Rondoni comuni, Rondoni maggiori, Rondoni pallidi, Balestrucci, Rondini, Taccole, Gheppi, Storni, Passeri d’Italia, Passeri solitari, solo per citare alcune delle specie più comuni vedrebbero decimata la popolazione nidificante in città. Oltre al danno per la biodiversità, che già di per sé rappresenta una emergenza, c’è da aggiungere che la gran parte di queste specie, insieme ai Chirotteri, è ematofaga (mangiatrice di insetti) e fornisce quindi un servizio ecosistemico insostituibile all’interno dei centri urbani. Per evitare questo autentico disastro l’ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale), in collaborazione con altri ornitologi italiani – Società Ornitologica Modenese, CISNIAR (Centro Italiano Studi Nidi Artificiali, Monumenti Vivi, Francesco Mezzatesta – ha avviato una campagna nazionale di sensibilizzazione. In primo luogo ha interessato il Ministero dell’Ambiente e i parlamentari perché si adoperassero per presentare un emendamento per la mitigazione del danno. L’iniziativa non ha prodotto risultati per il numero eccessivo di emendamenti giunti in Parlamento che, di fatto, ha bloccato e blindato il provvedimento, pena la mancata approvazione. Siamo passati allora ad un’altra iniziativa. Quella di coinvolgere e sensibilizzare i professionisti e le Autorità che lavoreranno alle ristrutturazioni. Vi invitiamo a scaricare i pdf riportati sotto e a divulgarli presso amici e conoscenti che operano nel settore della ristrutturazione edile affinché ne prendano visione e adottino le indicazioni tecniche riportate.   Progettare nel rispetto della protezione della BIODIVERSITÀ Raccomandazioni e linee guida per la ristrutturazione e costruzione di edifici storici e moderni A cura di: Antonio Gelati, Maurizio Ferraresi, Carlo Giannella, Mauro Ferri, Giovanni Poglayen Disegno per  chiusura buca pontaia. – di Renato Carini Foto esplicative cuneo e coppi. – di Saverio Borrini Delibera Giunta Comunale Comune di Acireale n.67 del 28.04.2020 Approvazione regolamento per la tutela della biodiversità in ambito comunale a difesa di rondoni, rondini e balestrucci.  

17 Monografia ASOIM – Terzo Atlante degli Uccelli Nidificanti e Svernanti nella città di Napoli

Eccolo! Il volume contenente i dati del terzo Atlante degli Uccelli Nidificanti e Svernanti nella città di Napoli (2014 – 2019) è stato pubblicato.   Un volume di 387 pagine, riccamente illustrato, che arricchisce la collana di monografie dell’ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale), giunta alla 17° opera. Anche questo libro, come gli altri della collana, si caratterizza per una notevole veste grafica.   I primi capitoli descrivono la natura presente nella città partenopea, le tipologie ambientali riscontrate, i metodi utilizzati, si passa poi alla trattazione delle 64 specie nidificanti e 80 specie svernanti, per poi concludersi con l’analisi dei risultati, un’analisi di particolare interesse per chi studia l’ornitologia urbana considerando che con quest’ultimo Atlante urbano per Napoli si dispone di un monitoraggio dell’avifauna urbana per un periodo di 28 anni.Il progetto di ricerca sul campo ha coinvolto 57 rilevatori di 4 nazionalità diverse, realizzando quindi anche una bella esperienza di citizen science.Il volume è stato pubblicato con il contributo della Regione Campania, UOD Gestione delle risorse naturali protette, Tutela e salvaguardia dell’habitat marino e costiero, Parchi e Riserve Naturali. È stato realizzato nell’ambito di un progetto dell’ASOIM, in collaborazionecon il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, del Gruppo Wildlife Research Unit e del centro MUSA (Musei delle Scienze Agrarie) di Portici. Si avvale del patrocinio della Società dei Naturalisti in Napoli.Con quest’opera si conferma e si rafforza la leadership italiana nel settore dell’ornitologia urbana. Napoli e Cremona sono le uniche città al mondo ad avere realizzato 3 volte l’Atlante degli Uccelli Nidificanti e Svernanti, mentre Firenze è stata la prima città a realizzare 3 volte l’Atlante degli uccelli nidificanti. Un primato che premia l’impegno delle migliaia di appassionati che operano nel nostro paese. È possibile scaricare una copia in formato digitale cliccando qui sotto – Citazione dell’opera – Fraissinet M. e Capasso S. (a cura di) – Terzo Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella Città di Napoli (2014-2019). Monografia n. 17 dell’ASOIM – ISBN: 978-88-904432-9-9 – Tutti i diritti riservati –

Breve analisi dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti in Campania effettuati nel gennaio 2020

Il monitoraggio del gennaio 2020 rappresenta il 15° anno continuativo di censimenti per la Campania e il 18° anno consecutivo per la Provincia di Caserta. L’impegno organizzativo, come ogni anno, è stato notevole. La complessità, ma nel contempo anche l’efficienza della macchina organizzativa si comprende dai numeri. Nel periodo 7 – 24 gennaio sono state effettuate 64 spedizioni in 47 zone umide; hanno partecipato 43 rilevatori; sono stati contati 20.886 uccelli acquatici di 59 specie. Da segnalare che per la prima volta abbiamo avuto la partecipazione di due ornitologi stranieri: un francese e un turco. La tabella con i dati finali distribuiti per provincia e totali per la Campania (Download PDF). La tabella riporta, per confronto, anche i totali dei due anni precedenti. Una succinta analisi ornitologica mette in evidenza un record di località per il Fischione – 12 – , per l’Alzavola – 17 – , per il Tuffetto – 20 – e per lo Svasso maggiore: 25. Per quattro specie abbiamo registrato i record nei conteggi per il periodo dei 15 anni di monitoraggio: il Falco di palude con 50 esemplari, il Chiurlo maggiore, anch’esso con 50 esemplari, il Martin pescatore – 22 esemplari -: un esemplare in più rispetto al record del 2019 e Tarabuso con 4 esemplari, di cui 3 insieme sul Lago Matese. Per altre specie invece abbiamo registrato il secondo valore assoluto per i 15 anni di monitoraggio: Moretta tabaccata, con 39 esemplari; Tuffetto, con 191 esemplari; Pavoncella, con 3500 esemplari; Piovanello pancianera, con 247 esemplari. Per la prima volta abbiamo osservato il Cavaliere d’Italia, con 2 esemplari che stazionano alle Soglitelle, e il Mignattaio, con 4 esemplari che frequentano le zone umide costiere del litorale domitio, e la Berta  maggiore, con 97 esemplari osservati lungo le coste, peraltro tutte viste durante la contemporanea del 12 gennaio e quindi senza il possibile errore del doppio conteggio in cui si può incorrere nelle specie molto mobili. Interessante anche il dato dei Gabbiani corallini osservati lungo le coste del Cilento meridionale: abbiamo contato 73 esemplari nei pressi della Foce del Bussento. Non si è visto quest’anno invece il Piovanello tridattilo. Va precisato, inoltre, che per alcune specie i valori riportati in tabella non possono essere considerati esaustivi. Vanno considerati sottostimati per le difficoltà oggettive di censimento caratteristiche della specie. E’ il caso del Porciglione che può passare inosservato per le abitudini schive e poco sonore in periodo invernale. Anche il dato del singolo Fratino al momento non è interpretabile perché gli esemplari potrebbero essersi trovati distanti dagli osservatori nel periodo in cui sono stati in zona. Allo stesso modo anche i dati relativi alle berte o agli stercoraridi sono legati alla maggiore o minore vicinanza alla costa per il periodo. Distanze che possono dipendere da fattori climatici, trofici, marini, ecc. Non entro nel merito degli andamenti sul lungo periodo dei censimenti (15 anni) perché non è questa la sede e perché richiedono analisi di un certo dettaglio specifico e supportate statisticamente. Riferendoci però ai dati degli ultimi anni si può dire che Codone, Moriglione e Airone cenerino mostrano una certa stabilità, il Germano reale è invece in calo, un calo piuttosto brusco lo mostra invece lo Svasso piccolo. Una tendenza all’incremento la si osserva in Moretta tabaccata, Cormorano, Falco di palude, Pavoncella, Chiurlo maggiore e Martin pescatore. Uno sguardo alle altre specie non comprese in tabella e che si basa però sulle sensazioni personali, non essendo censite secondo criteri metodologici, porta a segnalare un’ampia diffusione e un buon numero, maggiore rispetto agli anni precedenti della Ballerina gialla, e il buon numero di Pendolini osservati. In chiusura è doveroso ringraziare l’ENEL che ci ha concesso anche quest’anno i permessi di accesso per i bacini idroelettrici del casertano che ha in gestione e tutti i rilevatori. Mi auguro che anche quest’anno si siano divertiti e appassionati come ogni anno a gennaio: Giuseppe Albano, Beatrice Bigu, Kerem Ali Boyla (Turchia), Leandro Buongiovanni, Annamaria Cafieri, Camillo Campolongo, Mario Caniglia, Christian Chandellier (Francia), Rosa Di Luce, Lucio Dinacci, Bruno Dovere, Diego Errico, Elio Esse, Giuseppe Farace, Maurizio Fraissinet, Marco Geremicca, Martina Giannattasio, Silvana Grimaldi, Daniele Iamunno, Ringo Iamunno, Raffaele Imondi, Claudio Labriola, Rossella Lanzieri, Remigio Lenza, Patrizia Loffredo, Vincenzo Mancini, Sabrina Marsala, Danila Mastronardi, Lucia Migliaccio, Salvatore Mirra, Alessandro Motta, Luca Nelisio, Gianluca Nunziata Rega, Giuseppe Pesapane, Stefano Piciocchi, Federica Pinto, Alfonso Piromallo, Andrea Sorrentino, Sergio Tanga, Filippo Tatino, Marilena Terminio, Alessio Usai, Sara Varriale. Maurizio Fraissinet