ASOIM

Alternanza scuola-lavoro I.S. Virgilio di Pozzuoli: gli alunni censiscono le coppie di Svasso maggiore, Tarabusino e contano gli individui di Trachemys scripta

Il liceo scientifico Virgilio di Pozzuoli,per l’alternanza scuola-lavoro, sta svolgendo un’attività di ricerca per il PR dei Campi Flegrei. Il vice presidente dell’Asoim è l’esperta esterna che ha indirizzato gli alunni verso il censimento della Trachemys scripta che è presente con molti inidividui nel lago d’Averno. In primavera-estate dovranno monitorare anche le coppie di Tarabusino. Oggi prima uscita. I ragazzi hanno svolto il loro lavoro molto sul serio: hanno contato ahimè più di 15 Tartarughe acquatiche americane. Gli Svassi maggiori sono in corteggiamento. Una coppia già in copula.  

Progetto BIO.FOR.POLIS. Montate le mangiatoie per gli uccelli nella Riserva di Castel Volturno

La Riserva di castel Volturno è situata a pochi passi dalla trafficatissima via Domitiana e da secoli subisce le influenze antropiche. Ecosistemi così alterati diventano idonei per poche specie generaliste che assumono un ruolo dominante, a discapito di altre specie più selettive che un po’ alla volta diminuiscono di numero fino a estingiersi localmente. Ha senso quindi in un ecosistema che ha perso i suoi equilibri naturali, intervenire artificialmente per aiutare la fauna selvatica in difficoltà. In questi giorni di freddo intenso (siamo nel dicembre 2017), durante le fasi di iannellamento ci è capitato di catturare uccelli molto magri, con grasso 0 o 1. Il progetto BIO.FOR.POLIS. ha come obiettivo principale quello di tutelare e incrementare la biodiversità locale, pertanto abbiamo installato nella Riserva di Castel Volturno mangiatoie fissate su pali alti per evitare la predazione da parte dei Mammiferi. Abbiamo comprato mangime per insettivori e per granivori e, durante le feste natalizie, le abbiamo rese attive. Un regalo di Natale anche per loro!!

Stazione di inanellamento di Castel Volturno- catturata una Capinera con anello sloveno.

Il giorno 10 dicembre 2017, nella stazione di inanellamento  MonITRing di Castel Volturno è stata catturata una Capinera Sylvia atricapilla con anello sloveno. L’individuo era di sesso maschile. La stazione intercetta il passo migratorio della specie che viene catturata in numeri abbastanza alti. Evidentemente la rotta Slovenia-aree tirreniche del sud Italia è seguita da diversi individui, infatti un’altra capinera con anello sloveno fu catturata dagli stessi soci dell’Asoim, nel 2014 a Cuma. Presenti durante la cattura: Danila Mastronardi, Elio Esse e Leandro Buongiovanni.  

progetto BIO.FOR.POLIS. Corso di avviamento alla professione di guida naturalistica

  E’ terminato poco prima delle festività natalizie il corso di avviamento alla professione di guida naturalistica organizzato nell’ambito del progetto BIO.FOR.POLIS.  Otto lezioni in aula di 3 ore ciascuna, tre escursioni: una nella Riserva di Castel Volturno durante le fasi dell’inanellamento a scopo scientifico, una nella Riserva Tirone Alto Vesuvio, l’ultima nell’Oasi dei Variconi. Sono stati toccati tutti gli argomenti più importanti per la conioscenza e la conservazione della natura del nostro territorio: dagli aspetti legislativi, a flora e fauna degli ambienti costieri, degli ambienti umidi e forestali, per giungere alle norme che regolano oggi la professione di guida naturalistica. I docenti del corso sono stati: Elioo Esse, Maurizio Fraissinet, Romina Fusillo, Manlio Marcelli, Danila Mastronardi e Giulia Pugliese. La location ci è stata gentilmente offerta dalla Chiesa di S.Maria del Mare al Villaggio Coppola. Siamo molto soddisfatti del lavoro, i partecipanti sono stati molti e assidui e alcuni di loro hanno già iniziato a seguire da vicino le attività di BIO.FOR.POLIS.

Campo di inanellamento MonITRing di Castel Volturno: più di 110 uccelli catturati in due sessioni.

La Riserva di Castel Volturno, una delle due Foreste interessate dal progetto BIO.FOR.POLIS., si trova lungo una delle principali rotte migratorie degli Uccelli che, in autunno, dai paesi nord europei, scendono a sud per svernare. La stazione di inanellamento per il monitoraggio dell’avifauna, svolta secondo la metodologia MonITRing ideata e gestita dall’ISPRA, è attiva ogni decade, senza interruzioni dal 2015. Il passo di andata (cioè quello autunnale) a Castel Volturno è il più cospicuo in quanto gli uccelli, in questo periodo, seguono le linee di costa per dirigersi a sud, contrariamente alla primavera quando, risalendo verso i siti di nidificazione, preferiscono attraversare il mare e sfruttare le piccole isole per rifocillarsi. Ne è una prova il grande numero di uccelli inanellati in questo periodo: più di 110 in due sole sessioni (della durata di 6 ore ciascuna, secondo il protocollo). Oggi 15 ottobre 2017, la giornata è stata particolarmente piacevole per il gran numero di persone che sono venute a visitare il campo di inanellamento.

BIO.FOR.POLIS. in corso l’azione di miglioramento della fruibilità dello stagno.

Nella Riserva di Castel Volturno c’è un’unica area umida, un prezioso stagno retrodunale molto ben conservato che presenta una interessante vegetazione palustre e una fauna altrettanto rilevante. Vi sono stati trovati i Tritoni punteggiati e forse è presente anche il Tritone crestato. L’area è poco fruita dalla cittadinanza e dalle scolaresche, se non altro per la mancanza di un camminamento che scongiuri lo sprofondamento nel fango. Bio.For.Polis., nel totale rispetto di questo habitat preziosissimo, delimiterà con corda un percorso sicuro che permetta di vedere le acque dello stagno. Inoltre è stato costruito un moletto per consentire una visione ravvicinata della flora e della fauna. A completare l’opera c’è stato il diradamento della pineta, molto fitta, che favorirà l’arrivo, dalla via Domiziana,dei Chirotteri.          

MISURA DEL DECREMENTO DI LANIUS COLLURIO IN CAMPANIA IN RELAZIONE ALL’ALTITUDINE

Danila Mastronardi(1), Silvia Capasso(1) , Stefano Giustino(1) (1) A.S.O.I.M. onlus MISURA DEL DECREMENTO DI LANIUS COLLURIO IN CAMPANIA IN RELAZIONE ALL’ALTITUDINE Riassunto – Sono state analizzate la distribuzione e la consistenza della popolazione campana di Lanius collurio nei quadrienni 2000-2003 e 2009-2012, utilizzando i dati del progetto MITO2000, scegliendo solo le particelle ripetute in questi due archi temporali. E’ emerso un consistente decremento della specie a scala regionale, stimata intorno a (-52±10)%. Analizzando nel dettaglio il fenomeno, è emerso che la riduzione è funzione dell’altitudine con un tasso di decrescita del numero di coppie che diminuisce del 13% ogni 100 m di quota fino ai 750 m s.l.m. Oltre tale livello il tasso di riduzione non continua a diminuire, ma subisce un incremento che risulta però non statisticamente significativo. Il risultato ottenuto conferma l’ipotesi che la massima riduzione della specie, fino alla scomparsa in molte aree, si osserva nelle aree planiziali e costiere che hanno subito in maniera massiccia la perdita o la trasformazione del paesaggio agricolo estensivo idoneo alla riproduzione della specie. Parole chiave – Averla piccola, Lanius collurio, misura del decremento, fasce altitudinali, regione Campania. Abstract – Decrease estimation of Red-backed Shrike in Campania Region in function of altitude. We analysed the distribution and consistency of the Lanius collurio population in Campania in the 4-years periods 2000-2003 and 2009-2012, using the data of MITO2000 project (Italian breeding birds monitoring program), choosing only the grid units that have been checked in both periods. It emerged a significant decrease of the species in the region, estimated to be (-52±10)%. A detailed analysis of the phenomenon showed that the reduction is in function of altitude with a decrease rate of the couples number that lowers of 13% every 100 m of altitude up to 750 m a.s.l. Above this level the decrease rate does not continue to go down, on the contrary it increases, although this increase is not statistically relevant. The results confirm the hypothesis that the maximum reduction of the species, until the extinction in several areas, is observed in the lowland and coastal areas which have massively suffered from the loss or transformation of the extensive agricultural landscape, suitable for the reproduction of this species. Key words – Red-backed Shrike, Lanius collurio, decrease estimation, altitude, Campania region. Introduzione L’Averla piccola è specie tipica degli ambienti aperti, incolti o coltivati con presenza di siepi, cespugli, alberi sparsi e posatoi. Normalmente più diffusa tra i 100 e i 1300 m con presenze più scarse a quote superiori fino a massimo 1900-2000 m sulle Alpi (Brichetti e Fracasso 2011). E’ SPEC 3 con trend in decremento a livello globale. La popolazione europea è stimata in almeno 2,5 milioni di coppie mentre quella italiana si stima intorno alle 50.000 – 120.000 coppie (Birdlife International 2004). In buona parte dell’areale europeo ha fatto registrare un forte declino nella seconda metà del Novecento (Cramp e Perrins 1993); nel periodo 1970-1990 la specie è andata incontro a un moderato declino in Europa a cui ha fatto seguito un assestamento delle popolazioni orientali mentre quelle occidentali hanno proseguito il loro declino (Birdlife International 2004). La popolazione italiana rappresenta il 2-8% della popolazione europea (Casale e Brambilla 2009). Le analisi attuate a livello nazionale nell’ambito del progetto MITO, relative ai dati raccolti nel quinquennio 2000 – 2004 (Fornasari et al.2010), mettevano in evidenza un decremento del genere Lanius a scala nazionale, presente ma non così marcato, tuttavia, per L. collurio. Gli autori riportavano infatti che la specie, sebbene esistano evidenze di un calo generalizzato, soprattutto nelle regioni del Nord Italia, non sembrasse aver subito, negli anni dell’indagine, particolari modifiche (Campedelli e Cutini, in Fornasari et al.2010); successivamente le analisi dei dati MITO relativi al periodo 2000 – 2012 evidenziano una diminuzione moderata con una variazione media annua del -7,16% (Rete Rurale Nazionale e Lipu 2013). Brichetti e Fracasso (2011) evidenziano un decremento della popolazione italiana nell’ultimo decennio. Su scala regionale l’Atlante degli uccelli nidificanti in Campania (1983-1987) (Mastronardi,in Fraissinet e Kalby 1989) riporta la specie come ben rappresentata in tutta la fascia appenninica e anche nella fascia costiera dei Campi Flegrei e della Penisola Sorrentina. “Gli Uccelli della Campania” (Scebba 1993) la considera nidificante abbastanza comune, dal livello del mare fino a 1400 m slm, con buona diffusione nella regione. Presente nella fascia costiera (piana di Paestum, piana del Volturno, Campi Flegrei), in zone collinari interne e montane (Monti del Matese, Gelbison-Cervati). La predilezione per la fascia appenninica con massima presenza fra i 600 e gli 800 m oltre che per gli ambienti eterogenei viene messa in evidenza, inoltre, da Mastronardi et al. (1996) che tuttavia rilevano una presenza consistente dalla bassa quota fino ai 1200 m s.l.m. “L’Atlante degli uccelli nidificanti in provincia di Napoli (2007-2009)” (Mastronardi, in Fraissinet e Mastronardi 2010) riporta una leggera contrazione dell’areale riproduttivo nella provincia indagata rilevabile lungo la fascia costiera; in particolare nei Campi Flegrei risulta nidificante probabile nel comune di Pozzuoli, laddove era nidificante certa negli anni ’80; non rilevata nell’isola di Procida, a differenza di quanto emergeva nell’Atlante degli Uccelli nidificanti nella Regione Campania negli anni ’80; ancora presente nell’isola d’Ischia; la contrazione si registra anche in penisola sorrentina, che era uniformemente coperta negli anni ’80 e che, dall’atlante provinciale, mostra ampi vuoti di presenza soprattutto sulla costa e nelle propaggini distali della penisola; ancora ben rappresentata nel vesuviano e nelle aree agricole poste a nord-est del vulcano. Dal volume “L’Avifauna della Campania” emerge un progressivo abbandono di alcune aree costiere quali i Campi Flegrei, la fascia costiera domitia, alcune aree agricole del napoletano, siti di presenza storica della città partenopea (Mastronardi, in Fraissinet 2015). Tutti gli autori concordano nell’attribuire la causa del decremento ai cambiamenti avvenuti negli ultimi 50 anni, con l’affermarsi dell’agricoltura intensiva, che hanno determinato la perdita di molte caratteristiche peculiari degli habitat agricoli, con la conseguente riduzione o scomparsa degli organismi ad essi associati. E’ noto ormai che il 47% delle specie di uccelli in declino è legato agli ambienti aperti trasformati dall’uomo

BIO.FOR.POLIS. Limicoli frequentano la spiaggia recintata.

Uccelli limicoli (così detti perchè si nutrono di invertebrati che catturano affondando il becco nel fango o nella sabbia) frequentano la spiaggia recintata per favorire la loro la nidificazione e quella di Caretta caretta. Durante le sipezioni effettuate dall’Asoim (mentre l’instancabile Elio continua a rinforzare la recinzione con le bandelle di metallo!) abbiamo potuto osservare Pivieri dorati e un gruppetto di 4 Corrieri piccoli. Auguriamoci che questi ultimi, un altro anno, possano trovare nella spiaggia un luogo sicuro per fare il nido. Intanto il tramonto regala immagini bellissime della duna e di Ventotene all’orizzonte. Ci si dimentica di essere a due passi dalla trafficatissima via Domitiana!  

BIO.FOR.POLIS. è’ terminata la costruzione della "chiudenda" per la Caretta caretta

La spiaggia posta all’estremità sud della Riserva di Castelvolturno è uno dei rari tratti di duna non aggrediti dalla cementificazione e dalla balneazione. E’ un ambiente splendido dove la vegetazione spontanea sta riprendendo i suoi spazi. Questo è il tratto di spiaggia individuato dal progetto BIO.FOR.POLIS. per costruire la “chiudenda” in legno allo scopo di favorire la nidificazione di Caretta caretta e di Charadriformi come il Fratino o il Corriere piccolo.

BIO.FOR.POLIS.: avviata a Castelvolturno la costruzione del percorso sensoriale per non vedenti

E’ stata avviata un’altra azione prevista da BIO.FOR.POLIS.: la costruzione del percorso sensoriale per i non vedenti. Il percorso sarà lungo circa 600 m e prevede tre aree di sosta con panchine i legno, fioriere con piante autoctone accompagnate da targhe in braille col nome della specie, cartellonistica in braille riportante notizie sulla Foresta e sulla fauna selvatica.