ASOIM

Stazione di inanellamento di Castelvolturno – Ottimo risultato raggiunto alla fine del primo semestre

E’ arrivato dall’ISPRA il report del primo semestre del progetto MonITRing che ci vede impegnati con la stazione di inanellamento di Castelvolturno. La nostra “grande” stazione rientra nelle 16 stazioni sulle 63 attive a livello nazionale che, come da protocollo, hanno raggiunto o superato il 75% delle decadi richieste. Siamo riusciti a coprire 16 decadi su 18. Stesso ottimo risultato raggiunto dall’altra stazione campana dei Variconi gestita da Alessio Usai. BRAVI a tutti i soci dell’Asoim che si sono impegnati in questo interessante progetto. Nel file allegato la nostra stazione è la 1630.  Danila Stazioni aderenti nel primo semestre 2015 (Clicca per il download in formato PDF)

Seminario sui metodi statistici quantitativi per la misura della biodiversità. Docente Dott. Stefano Giustino.

Si è tenuto ieri, 27 novembre 2015, il seminario sui metodi statistici per la misura della biodiversità. Docente il dottore naturalista Stefano Giustino.  La sala della sede Asoim era piena, nonostante l’argomento non ‘facilissimo’. Stefano è riuscito a rendere semplice e affascinante un argomento molto complesso. Il suo scopo era rendere il lavoro di campo degli ornitologi sempre più efficace per le successive elaborazioni e applicazioni sulla misura della biodiversità. Davanti a un pubblico interessatissimo si è aperto un fruttuoso dialogo sulle tecniche di elaborazione e sui tanti piccoli tranelli, messi in luce da Stefano, che un rilevatore può incontrare nell’attività di campo se non pianifica bene il lavoro di campionamento.  

DISTRIBUZIONE ED ECOLOGIA RIPRODUTTIVA DELLA GHIANDAIA MARINA CORACIAS GARRULUS NELLA PROVINCIA DI CASERTA: PRIMO ANNO DI STUDIO

Danila Mastronardi* , Silvia Capasso*,Maurizio de Vita*, Anna Digilio*, Giuseppe Di Martino*,Elio Esse*, Maurizio Fraissinet*, Stefano Giustino*, Silvana Grimaldi*, Stefano Piciocchi*, Filippo Tatino*, Alessio Usai**. *Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale – A.S.O.I.M. – onlus – Via Luca Giordano 12, 80046. S.Giorgio a Cremano (NA) **Ente Riserve Naturali Regionali “Foce Volturno-Costa di Licola” e “Lago di Falciano” www.asoim.org – e-mail: danila.mastronardi@tin.it   Distribution and reproductive ecology of Coracias garrulus in the province of Caserta: first year of study. Abstract The Roller breeds in the province of Caserta, in the alluvial plain between Volturno and Garigliano rivers. The area is characterized by farmlands cultivated with alternating fodder, corn, and woody cultivations in low percentage. The activity began in 2012 but it was only in 2014 that its methodology was standardized. Roller breeds in cavities, in ruins partially utilized for agricultural purposes or abandoned ones. In 2014 96 ruins were monitored, of which 13 inhabited by the Roller with a percentage of 12%. The authors have noted a preference towards ruins with a roof; relations between vehicular traffic, distance from the road are not significant. The farmlands in which Roller are present are 80% herbaceous plants, 7% woody plants, 5,8 hedges and rows, 4,5 % channels, 3,2 % greenhouses and fotovoltaic panel. During these years of study, .we never documented more than two fledgings per pair.     INTRODUZIONE La Ghiandaia marina Coracias garrulus è specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea, con una popolazione europea di 53.000 – 110.000 coppie (Brichetti e Fracasso, 2007).  Per quanto riguarda la Regione Campania, la specie non è riportata  nell’Atlante degli uccelli nidificanti (Fraissinet e Kalby, 1989), però citata come nidificante da Grimmett e Jones (1989) nelle gole del fiume Calore (SA). Scebba (1993) riferisce di alcuni individui sotto i viadotti autostradali nel tratto Padula-Lagonegro (Landolfo) e riporta la nidificazione della specie negli anni ’60 lungo il corso del Volturno presso Grazzanise. Mancuso et al.(2008) in un lavoro sull’avifauna dell’Oasi WWF di Persano (SA) considerano la specie migratrice irregolare, nidificante fino alla metà degli anni ’70 nei fori del ponte ferroviario che attraversa il fiume Tenza; gli autori riportano osservazioni sui fili elettrici della SS 19 fino all’inizio degli anni ’80 (Indelli, 1992). La specie è  SPEC 2, è inserita nell’All. I della Dir. Uccelli, è considerata “in pericolo” nella lista Rossa nazionale (LIPU e WWF,1999). Nella recente Lista Rossa regionale è classificata come specie minacciata di estinzione (Fraissinet e Russo, 2013). L’area agricola posta a est della via Domiziana, ricadente in gran parte nei comuni di Pescopagano e Cancello Arnone, era nota per ospitare alcune coppie di Coracias garrulus (Landolfo F., dati inediti).  Anche in un antico lavoro (Cannaviello, 1898) si parla di tre coppie nidificanti a Cacello, intendendo con ogni probabilità il comune di Cancello Arnone. Il grande interesse rivestito dalla specie e l’esigenza di approfondire la conoscenza della popolazione casertana hanno indotto i soci dell’Asoim ad aderire, nel 2011, al progetto nazionale “Coracias”. In questo lavoro si riportano i risultati dei primi anni di indagine tesi a valutare l’ampiezza dell’areale riproduttivo nell’area di studio, la consistenza della popolazione, le preferenze riguardo i siti di nidificazione. Vengono fornite prime indicazioni sull’uso del suolo intorno ai siti e brevi note di biologia riproduttiva.   Area di studio   L’area è situata in piena Campania felix a est della Via Domitiana situata nella piana fra i fiumi Volturno e Garigliano. Si sviluppa interamente in pianura al livello del mare ed è caratterizzata da un ambiente a seminativi ripartito principalmente tra le foraggere avvicendate, le ortive e i cereali; è  percorsa da fasce alberate, siepi e canali  sia di bonifica (Regi Lagni)  che di irrigazione. Minore estensione è destinata alle coltivazioni legnose, in massima parte fruttiferi. Numerosi i filari alberati soprattutto a Eucalipto (Eucalyptus sp.) o arbustivi spesso a Rovo (Rubus ulmifolius).   Materiale Dist.strada (m) Vol.traff . Uso antropico Tetto Tufo Altro 0-20 21- 100 >100 A M B SI NO Parz SI NO Parz 95 1 42 41 13 18 37 41 1 89 6 39 45 12 Tabella 1: Caratteristiche dei 96 ruderi monitorati.       Materiale Dist.strada (m) Vol. traff. Uso antropico Tetto Tufo Altro 0-20 21- 100 >100 A M B SI NO Parz SI NO Parz 12 0 5 5 2 2 4 6 0 10 2 10 2 0 Tabella 2: Caratteristiche dei ruderi presso cui è stata osservata la specie.       Figura 1: Proporzione di ruderi con tetto nei due sottoinsiemi “Presenza” e “Assenza” della specie.   Range min-max Valore medio Coltivazioni erbacee 60 ÷ 90 % 80% Coltivazioni legnose 0 ÷ 35% 7,08% Siepi e filari 0 ÷10% 5,8% Canali 0 ÷ 5% 4,5% Serre 0÷20 % 1,66% Impianti fotovoltaici 0÷20% 1,66% Tabella 3: uso del suolo dei siti occupati dalla Ghiandaia marina. Metodi   Nei primi due anni l’indagine è stata effettuata senza l’utilizzo di una metodologia standardizzata, con l’unico scopo di contribuire alla raccolta dati per il progetto nazionale. In questa prima fase erano state individuate alcune coppie nidificanti in un’area agricola piuttosto limitata caratterizzata dalla presenza di numerosi ruderi abbandonati, manufatto scelto dalla specie per la riproduzione nell’area di studio. In questa fase l’area monitorata è stata approssimativamente di 64 km2. Nella stagione riproduttiva 2014 il lavoro è proseguito con la seguente metodologia: è stata individuata un’area di circa 375 km2 fra i comuni di Mondragone e Carinola a nord, Ischitella e Carditello a sud, comprendente quella di presenza accertata,caratterizzata da tipologie ambientali idonee all’insediamento della specie. L’area è stata divisa in sei quadranti ognuno dei quali è stato affidato  ad una squadra di ornitologi. In ciascuno di essi sono stati monitorati, almeno due volte durante la stagione riproduttiva, tutti i ruderi presenti. Nel mese di luglio si sono intensificate le visite ai siti attivi. Ogni rudere controllato veniva georeferenziato e descritto secondo i seguenti parametri: altezza del manufatto, presenza del tetto, vicinanza alla strada, intensità del traffico veicolare (dove A=N.auto/min>1  M= N.auto/min=1; B=N.auto/min≤0,2), uso da parte dell’uomo. I siti dove la specie

Approvato da Fondazione con il Sud il progetto Asoim "BIOFORPOLIS"

Il progetto “BIOFORPOLIS – Tutela ed incremento della Biodiversità e dei servizi ecosistemici e sociali delle Foreste nell’area metropolitana Napoli-Caserta” presentato dall’ASOIM per il finanziamento a FONDAZIONE CON IL SUD è stato finanziato! L’idea e la stesura del progetto sono stati di Romina Fusillo e Manlio Marcelli della soc.Lutria, Danila Mastronardi e Elio Esse dell’ASOIM. Responsabile del progetto: Danila Mastronardi. BIOFORPOLIS si svilupperà in due Riserve gestite dal Corpo Forestale dello Stato: Castelvolturno e Tirone Alto Vesuvio. Le finalità del progetto sono l’incremento della Biodiversità in queste due aree interessanti ma oppresse da un pesante disturbo antropico e, di conseguenza, l’aumento dei servizi ecosistemici e sociali. Sono partner del progetto associazioni che operano nel sociale, nella divulgazione e associazioni/società che operano nella ricerca scientifica applicata alla fauna selvatica. L’ UTB di Caserta è l’ organismo di gestione; l’ASOIM è il soggetto responsabile. Ora ci rimbocchiamo le maniche e iniziamo quest’altra bellissima esperienza! Danila Mastronardi  

L’ASOIM a Futuro Remoto

La stazione di inanellamento dell’avifauna dell’ASOIM onlus oggi, 18 ottobre 2015, ha ospitato Futuro Remoto. Il passo migratorio è stato sostenuto: molti i Pettirossi, le Capinere, i Luì piccoli. Qualche Fiorrancino e gli stanziali (Cinciallegra, Merlo). Molti gli ospiti che si sono avvicendati al campo.  

Attività riproduttiva della Ghiandaia marina in provincia di Caserta

Azioni urgenti di conservazione per la Ghiandaia marina (Coracias garrulus) in Campania   LIFE+ Nature & Biodiversity 2015 PROGRAMMA LIFE+ NATURA 2015 A cura di: ASOIM (Associazione Ornitologi Italia Meridionale) e Centro Studi Naturalistici ONLUS   INTRODUZIONE La Ghiandaia marina Coracias garrulus è specie ad altissimo valore conservazionistico. E’ inserita nell’All. I della Dir. 79/409 CEE “Uccelli”.  E’ SPEC 2  considerata “in pericolo” nella lista Rossa nazionale. Nella Lista Rossa regionale è classificata come specie minacciata di estinzione (Fraissinet e Russo, 2013). E’ inserita nella lista delle specie considerate prioritarie per l’ottenimento dei finanziamenti Life. In Campania le popolazioni più consistenti si registrano nel casertano e, in secondo ordine, in alcune aree del salernitano.   Nel 2011 l’Asoim, con il coordinamento di Danila Mastronardi, aderisce al progetto nazionale per la conservazione della Ghiandaia marina. Dopo un primo periodo di esplorazione del territorio, si mappano i nidi di Ghiandaia marina nell’area del casertano, costruiti tutti in manufatti antropici, in particolare nei ruderi, quasi tutti dell’ONC. Dalle numerose ore trascorse in campo, emerse una situazione non molto favorevole per le particolari condizioni dei campi coltivati in cui la specie si nutre, cacciando grossi insetti e piccoli vertebrati. Una stagione riproduttiva è stata quindi spesa a monitorare il successo riproduttivo. I dati emersi sono stati l’input, la molla per cercare finanziamenti per sostenere questa piccola ma preziosissima popolazione campana. Da qui nasce l’idea di proporre un progetto “LIFE”.   Il progetto, partendo dalle particolari esigenze di conservazione della Ghiandaia marina, si prefigge lo scopo di promuovere un approccio nuovo nella politica di conservazione di questa importante specie, stimolando forme di coordinamento a scala regionale e valorizzando l’intero complesso di biotopi di rilevanza per questa, ma anche per molte specie di avifauna presenti sul territorio regionale, con riferimento particolare agli agro ecosistemi. Tale approccio scaturisce dalla circostanza che per la conservazione della Ghiandaia marina è indispensabile mantenere un livello di naturalità degli agro ecosistemi a garanzia non solo della conservazione della specie, ma anche della qualità dei prodotti agricoli. Per questo ogni biotopo di rilevanza non va considerato come un’entità a sé, ma come parte di una rete ecologica più vasta e come parte di un sistema che va gestito nella sua complessità ed interezza.   OBIETTIVO GENERALE: Obiettivo principale del progetto è di realizzare una serie di azioni finalizzate alla conservazione di una popolazione vitale della Ghiandaia marina in Campania in grado di occupare tutti gli ambienti idonei regionali anche attraverso l’incremento di alcuni habitat d’interesse comunitario idonei per la riproduzione e il foraggiamento. Finalità dirette: Aumento dell’idoneità ambientale per la specie; Aumento della popolazione nidificante in Campania; Finalità indirette: Creare un atteggiamento positivo della popolazione locale nei confronti dei temi della conservazione della natura. Promuovere la conservazione delle specie e degli habitat degli agroecosistemi, diffondendo la consapevolezza della loro grande valenza naturalistica Aumentare l’attrattività degli agroecosistemi in relazione all’offerta turistica Aumentare la qualità ecologica degli agro ecosistemi coinvolti dal progetto Aumentare la qualità dei prodotti agricoli e dell’allevamento provenienti dalle aree di intervento progettuale.

Censimento in contemporanea degli uccelli acquatici svernanti nelle zone umide della provincia di caserta e al lago patria

Censimento in contemporanea degli uccelli acquatici svernanti nelle zone umide della provincia di caserta e al lago patria Uno dei problemi che possono sorgere nei censimenti degli uccelli acquatici svernanti è che gli uccelli possono spostarsi da una zona umida all’altra con una certa facilità nel corso delle giornate, inducendo all’errore del doppio conteggio chi si reca in posti diversi in date diverse. Per ovviare a ciò l’ASOIM da diversi anni organizza censimenti in contemporanea nelle zone umide delle macroaree del casertano: Matese e litorale domitio in particolare. Quest’anno abbiamo voluto fare di più, abbiamo voluto censire in contemporanea tutte le zone umide casertane con in più il lago Patria, che pur essendo in provincia di Napoli è comunque molto vicino ad alcune zone umide casertane: le vasche delle Soglitelle e la foce dei Regi Lagni.  E’ stata una sfida per l’Associazione perché si trattava di organizzare tante persone con percorsi studiati per avere in contemporanea più squadre in zone umide poco distanti. La data scelta è stata quella di domenica 12 gennaio e di seguito, con non poca soddisfazione e orgoglio per l’impresa riuscita, alcuni numeri che danno l’idea della mole di lavoro, dell’impegno e dei risultati conseguiti. In allegato anche il report delle osservazioni effettuate. Un mese e mezzo di lavoro per l’organizzazione dell’evento: siamo partiti ai primi di dicembre con le prime pianificazioni; 4 itinerari previsti: litorale domitio e lago di Falciano, lago Patria e Salicelle, zone umide dell’alto casertano, zone umide del Matese; 5 squadre di rilevatori; 29 persone coinvolte; 16 zone umide visitate; 2 enti pubblici coinvolti (ENEL e Ente Riserve Naturali Regionali della Provincia di Caserta); 4 associazioni coinvolte (l’ASOIM organizzatrice, Birdingcampania, Le Sentinelle dei Variconi, Associazione Pianeta Terra); 77 specie osservate; 12.296 uccelli acquatici (inclusi alcuni rapaci) osservati. Quello che le cifre non dicono ma fanno capire, è che tutto questo è stato possibile per l’adesione entusiasta di tutti i soci dell’ASOIM e di tutte le persone che sono state contattate per richieste di accesso, permessi, accompagnamenti, ecc. Ciascuna squadra era formata da almeno due ornitologi esperti con cannocchiale e diversi appassionati, molti dei quali ex corsisti dei corsi di bird-watching che organizza periodicamente l’ASOIM, ed è stata davvero una festa vedere file di bird-watchers contare insieme anatre, folaghe, aironi, o i cormorani che al tramonto vanno a dormire nel dormitorio delle Mortine. Una festa che per le squadre dell’alto casertano e del Matese si è conclusa anche con la tradizionale cioccolata calda al bar. Di seguito l’elenco dei partecipanti e l’allegato con il report. A tale proposito, rispetto ai censimenti dello scorso anno, si notano alcune conferme come il numero di Volpoche alle Soglitelle, alcuni incrementi, ad esempio per Martin pescatore e Moretta tabaccata, qualche novità, quali le Spatole, il Corriere piccolo, il Nibbio bruno, il Piviere dorato, ma, soprattutto, un calo generalizzato delle anatre, fenomeno che si potrebbe attribuire all’inverno mite che sta caratterizzando le aree geografiche di provenienza degli uccelli acquatici svernanti in Campania. Per finire, è doveroso un sentito ringraziamento a chi ci ha ospitato e ci ha agevolato nel compito e a tutti coloro che hanno partecipato in prima persona, percorrendo centinaia di chilometri, saltando il pranzo, e rincorrendo un battito di ali, ma soprattutto un’emozione. Maurizio Fraissinet Partecipanti  Litorale domitio Paola Conti Germano Ferraro Marianna Savarese Alessio Usai Salicelle e lago Patria Silvia Capasso Melissa De Pasquale Fabio Tornatore Alto casertano Andrea Aliberti Gina Avolio Elio Esse Alma Florio Guido La Marca Sergio La Marca Danila Mastronardi Federica Rispoli Matese Nunzio Barone Marcello Bruschini Mario Caniglia Martina Della Corte Lucia Della Valle Geppino De Martino Maurizio De Vita Anna Digilio Silvana Grimaldi Maurizio Fraissinet Giulia Mendone Enrico Monaco Adriano Noviello Monica Noviello Vai all’allegato

Censimenti degli uccelli acquatici di gennaio 2014

report complessivo Articolo inserito dall’utente [mafra], il 07/02/2014 alle 11.47.25 Cari amici, è pronto il report dei censimenti degli uccelli acquatici effettuati nel gennaio 2014 dall’ASOIM Onlus. Quest’anno ci siamo superati: abbiamo visitato 50 località. Un record assoluto nella storia dell’ornitologia campana. Mai nessuno prima di quest’anno era riuscito a compiere un tale sforzo di indagine, coinvolgendo 36 persone sul campo. L’incremento lo si deve soprattutto alla maggiore attenzione che abbiamo prestato quest’anno alle coste, riuscendo a monitorare, ad esempio, tutte le foci dal Garigliano all’Alento, ma anche alcuni tratti costieri urbani caratterizzati da acque protette da mareggiate e idonee quindi alla sosta di svassi, cormorani, oltre che gabbiani e altro.  A questo risultato straordinario si affiancano altri straordinari risultati: 21506 esemplari contati, 43 specie censite, 53 visite effettuate (alcune località, come è nostro costume le rivisitiamo se ci sembra che il disturbo antropico possa essere stato eccessivo e aver inficiato il conteggio), la straordinaria esperienza della contemporanea in provincia di Caserta, il coinvolgimento di tanti nuovi appassionati, il divertimento, la passione e l’entusiasmo con cui tutti hanno aderito, sono altrettanti risultati straordinari.  Sul sito web dell’ASOIM – www.asoim.org – trovate il report completo con l’elenco delle specie per ciascuna località, i totali e i partecipanti. Trovate anche una seconda tabella con i dati relativi al censimento del gennaio 2013, così potete notare le variazioni, in positivo o in negativo, rispetto allo scorso anno, ma anche alcune straordinarie conferme dei valori numerici registrati un anno fa. In fondo a questo testo trovate, invece, l’elenco delle 10 specie risultate più numerose. Ricordo che, come è costume dell’ASOIM, i dati, nel loro complesso, appartengono all’archivio dell’Associazione che li utilizza a fini scientifici e conservazionistici, mentre quelli relativi alle singole località sono di chi è materialmente andato a fare, peraltro a spese proprie, il censimento. L’utilizzo quindi va debitamente richiesto, con specifiche motivazioni, all’ASOIM e ai singoli rilevatori per ciò che concerne le singole località. Si è molto discusso dell’anomalia climatica di questo inverno, risultato particolarmente caldo, e del fatto che gli uccelli fossero di meno. Ovviamente ci si riferiva ad una impressione soggettiva. In realtà Solo analisi su serie storiche di una certa consistenza possono fornie informazioni sulle reali tendenze degli andamenti popolazionistici. L’ASOIM, con il censimento di quest’anno, è giunta al suo 8° anno consecutivo per la Campania (12° per la provincia di Caserta) di rilevamenti con metodologie standardizzate: ripetizione nelle stesse località di base, quelle cioè di importanza strategica per la sosta degli uccelli acquatici svernanti, più aggiunte di località nuove per verificarne l’idoneità o esclusione di alcune rivelatesi non idonee alla sosta di uccelli acquatici, osservazioni dagli stessi punti prefissati anno dopo anno, utilizzo di attrezzature idonee (cannocchiali), conteggio in molti casi effettuato dalle stesse persone anno dopo anno, ecc. 8 anni cominciano ad essere un campionamento interessante, ancor di più i 12 anni di campionamento standardizzato per le anatre nelle zone umide casertane. Abbiamo chiesto quindi al nostro socio statistico di cominciare a fare analisi sugli andamenti utilizzando il metodo statistico del TRIM. Stanno uscendo risultati molto interessanti che presenteremo, insieme al metodo TRIM, in una prossima riunione presso la sede. A proposito delle anatre per le zone umide casertane, Vi posso anticipare che è notevole il calo che sta facendo registrare il Moriglione a partire dal 2008, mentre continua a mantenersi in crescita l’andamento del Mestolone. Ma sono solo le prime osservazioni, prive peraltro della significatività statistica che sta calcolando Stefano. Sulla scorta dei dati degli anni precedenti in ogni caso possiamo affermare che la Folaga, quest’anno, ha fatto registrare il valore massimo mai censito in precedenza. Non era diminuita quindi come ci sembrava sul campo, ma semplicemente diversamente distribuita sul territorio (ancora una volta torna la grande importanza della contemporanea fatta il 12 gennaio nelle zone umide della provincia di Caserta). Anche Fischione, Alzavola, Germano reale e Svasso maggiore che sembravano in numero inferiore rispetto agli anni precedenti sono risultati in realtà presenti con un numero superiore alla media. Questo per ribadire quanto sia importante conservare le serie storiche dei dati e continuarle nel tempo, senza interromperle. In chiusura non si può che ribadire il ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso all’ASOIM di poter effettuare questa straordinaria operazione scientifica: ENEL, OASI WWF, ENTE RISERVE NATURALI REGIONALI DELLA PROVINCIA DI CASERTA, ASSOCIAZIONE PIANETA TERRA, ASSOCIAZIONE ALISEA ALTO TAMMARO e gli entusiasti partecipanti alle spedizioni, il cui elenco, in ordine alfabetico è riportato di seguito. Maurizio Fraissinet Andrea Aliberti Gina Avolio Nunzio Barone Alessio Becucci Marcello Bruschini Camillo Campolongo Mario Caniglia Silvia Capasso Paola Conti Valentina Della Corte Lucia Della Valle Geppino De Martino Melissa De Pasquale Maurizio De Vita Anna Digilio Elio Esse Germano Ferraro Alma Florio Maurizio Fraissinet Angelo Genovese Silvana Grimaldi Raffaele Luise Guido La Marca Sergio La Marca Vincenzo Mancini Danila Mastronardi Giulia Mendone Enrico Monaco Adriano Noviello Monica Noviello Stefano Piciocchi Federica Rispoli Marianna Savarese Filippo Tatino Costantino Tedeschi Fabio Tornatore Alessio Usai Le 10 specie più comuni: Folaga 5153 Gabbiano comune 4304 Alzavola 3141 Cormorano 1996 Germano reale 1480 Gabbiano reale 1296 Pavoncella 1108 Svasso maggiore 495 Fischione 456 Moriglione 273 Vai all’Allegato

Tirocinio presso l’ASOIM: ora si può!

Firmata Convenzione tra ASOIM e Università Federico II di Napoli per tirocinio formativo e di orientamento Abbiamo firmato la convenzione con l’l’Università Federico II di Napoli per cui ora possiamo ospitare tirocinanti per attività formative e di orientamento nell’ambito delle nostre attività e ricerche scientifiche.