ASOIM

Pier Paolo Ceccarelli e Stefano Gellini, 2011 – Atlante degli uccelli nidificanti nelle Province di Forlì – Cesena e Ravenna. ST.E.R.N.A., Forlì

E’ questo il terzo Atlante per la Provincia di Forlì – Cesena e il secondo per quella di Ravenna. Il primo, definito “storico” dagli Autori, fu pubblicato nel 1986 e si riferiva alla sola Provincia di Forlì – Cesena, all’epoca chiamata solo Forlì. Nel 1997 gli stessi Autori pubblicarono il secondo Atlante della Provincia di Forlì – Cesena e il primo per quella di Ravenna. Per garantire la continuità metodologica con il primo e consentire quindi confronti con il periodo precedente, sono stati presi in considerazione gli stessi quadranti di 10 chilometri della Carta Tecnica regionale utilizzati in precedenza.  Questa edizione ha in più i rilevamenti di tipo quantitativo per 71 specie, condotti con il metodo del transetto. Compaiono nel testo quindi sia dati qualitativi che quantitativi, questi ultimi limitatamente alle 71 specie più comuni. Per specie coloniali e/o facili da censire c’è invece la stima della popolazione e l’andamento negli anni . Il trend è riportato anche per ls epcie su cui sono stati effettuati i censimenti quantitativi. L’Atlante riporta ben 171 specie, un dato davvero notevole che si spiega con la presenza sul territorio sia di vaste ed importanti zone umide (Comacchio, Valle Mandriole, Piallasse, Saline di Cervia), sia con la presenza di rilievi collinari e appenninici ben conservati, quali, ad esempio, il versante romagnolo del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. E l’incredibile biodiversità il dato che forse colpisce di più il lettore. Sfogliando la parte in cui si riportano i testi relativi alle singole specie, si rimane colpiti infatti dalla presenza di tante specie e spesso anche rare o localizziate su scala nazionale: Oca selvatica, Volpoca, Canapiglia, Marzaiola, Mestolone, Fistione turco, Moretta tabaccata, Marangone minore, Tarabuso, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Mignattaio, Spatola, Svasso piccolo, Aquila reale, Voltolino, Schiribilla, Beccaccia di mare, Avocetta, Gabbiano roseo, Sterna zampenere, Fraticello, e l’elenco potrebbe continuare con molte altre specie. L’elevata qualità del popolamento ornitico è confermata anche dall’alta percentuale di specie Non Passeriformi sul totale delle specie nidificanti: 51,%. Valori di poco superiori si rinvengono solo nelle province di Venezia, Rovigo e Novara, anch’esse caratterizzate dalla presenza di importanti ed estese zone umide. Interessante anche l’analisi dei trend delle popolazioni delle 71 specie per cui si sono effettuati anche i censimenti quantitativi: 8 sono in forte aumento (in particolare il Colombaccio), 9 in aumento, 28 stabili, 14 in diminuzione, 11 in forte diminuzione (in particolare il Pendolino)e 49 non valutabili. Un Atlante ben fatto che testimonia, qualora ce ne fosse ancora bisogno, della crescita qualitativa dell’ornitologia italiana. Maurizio Fraissinet

Alberto Sorace, Silvia Properzi, Serena Guglielmi, Francesco Riga, Valter Trocchi e Marco Scalisi, 2011 – La Coturnice nel Lazio: status e piano d’azione. Edizioni ARP, Roma, 80 pp.

L’Italia ha un ruolo fondamentale per la conservazione della Coturnice in quanto, nel territorio nazionale, sono presenti due sottospecie, di cui una endemica; inoltre la popolazione appenninica, da confermare da un punto di vista genetico come sottospecie, potrebbe anch’essa costituire un ulteriore taxon endemico italiano. In questo contesto il Lazio, in virtù della presenza sul suo territorio della catena montuosa appenninica, preappenninica e antiappenninica, riveste un ruolo di particolare importanza per la conservazione delle popolazioni appenniniche. Nonostante l’importanza della specie per la biodiversità italiana, e le sue peculiarità ambientali e popolazionistico – genetiche, non è stato ancora redatto un piano d’azione nazionale per la specie, finalizzato ad indirizzare le attività gestionali in considerazione del cattivo stato di conservazione che la Coturnice sembra avere sull’intero territorio nazionale. Queste motivazioni hanno indotto l’Agenzia Regionale per i Parchi della Regione Lazio a pianificare un progetto di studio specifico per investigare lo stato di conservazione e la distribuzione della specie nel Lazio. La ricerca è stata condotta in stretta collaborazione con l’ISPRA. Questo libro riporta con dovizia di dettagli i metodi utilizzati per la ricerca, i risultati conseguiti con la verifica dello status della specie nel Lazio e il Piano d’Azione per la specie, con l’individuazione di una serie di obiettivi di tutela e di gestione. Molto interessante l’approccio metodologico che può rappresentare un modello di riferimento per chi voglia svolgere analoghe ricerche non solo sulla Coturnice ma su altre specie appenniniche, con lo studio, ad esempio, dei modelli di idoneità, ma anche dei vari approcci metodologici per le ricerche sul campo. Interessanti anche i risultati conseguiti, tra questi citiamo solo due dati: quello relativo alla popolazione nidificante censita nella Regione e alla densità. Nel Lazio gli Autori stimano una popolazione nidificante di 171 – 342 coppie, un risultato frutto sia dei censimenti sul campo che di una serie di aggiustamenti di carattere ecologico derivanti da studi effettuati per altre popolazioni, nonché estrapolazioni derivanti dall’analisi dell’estensione dei territori idonei dal punto di vista ambientale. La densità presenta due dati che non solo sono molto interessanti ma che fanno riflettere sull’impatto che l’attività venatoria o il semplice disturbo derivante da essa può avere sulla specie: nelle aree in cui la caccia è vietata la densità risulterebbe essere di 1,26 coppie per Km quadrato, in quelle in cui la caccia è consentita risulterebbe essere invece di 0,86 coppie per Km quadrato. Il valore complessivo per la Regione sarebbe di 0,86 coppie per Km quadrato. Un bel lavoro davvero che ha anche il merito di arricchire di conoscenze tecniche e professionali gli addetti ai lavori. Maurizio Fraissinet

Masimo Brunelli, Stefano Sarrocco, Ferdinando Corbi, Alberto Sorace, Aldo Boano, Setfano De Felici, Gaspare Guerrieri, Angelo Meschini e Silvano Roma (a cura di), 2011 – Nuovo Atlante degli uccelli nidificanti nel Lazio. Edizioni ARP

A distanza di circa una ventina di anni dal primo viene pubblicato il secondo Atlante degli uccelli nidificanti nel Lazio. Un’opera che si può definire, senza esagerazioni, monumentale. Ciò sia per la mole del volume e la notevole estensione del territorio indagato (il Lazio ha una superficie di ben 17.203 chilometri quadrati) che per la gran quantità di dati raccolti ed analizzati. Nelle 464 pagine (!) del libro ci sono infatti una tale serie di informazioni ornitologiche che impongono questo lavoro all’attenzione degli ornitologi italiani e ne fanno un importante punto di riferimento bibliografico, ma anche metodologico. La ricerca sul campo è iniziata nel 2000 e terminata nel 2009. Sono stati coinvolti 43 rilevatori e i dati raccolti sono di tipo qualitativo e quantitativo. Per i primi si sono visitati i 234 quadranti UTM di 10 chilometri di lato utilizzando le ben note categorie di rilevamento codificate a livello internazionale, per la parte quantitativa si è utilizzato il metodo adottato per i rilevamenti del progetto MITO, basato sui punti di ascolto. I 58.883 record complessivi archiviati nel data base del progetto portano ad affermare che nel Lazio nidificano (tra certe, probabili e possibili) 186 specie (erano 150 nel precedente Atlante), con una media di 65,5 specie per quadrante (era stata di 54,4 nel precedente Atlante). 85 specie sono Non Passeriformi e 101 Passeriformi e le prime dieci specie in quanto a numero di segnalazioni sono: Capinera, Merlo, Cornacchia grigia, Passera europea (gli Autori hanno preferito questo nome per la specie), Fringuello, Cinciallegra, Cardellino, Verzellino, Usignolo e Rondine. Per ciascuna specie è stata redatta una scheda con il nome italiano e scientifico, la cartina di distribuzione attuale e quella relativa alla precedente ricerca, la cartina delle abbondanze per le 61 specie più comuni, le note tassonomiche, corologiche e fenologiche relative al territorio italiano, la distribuzione e la consistenza nel Lazio, le preferenze ambientali nel Lazio, con grafici riferiti alle categorie ambientali e alle fasce altimetriche, e infine lo stato di conservazione nazionale e regionale. La cartina di base su cui sono inseriti i simboli è molto chiara ed immediata per la lettura del territorio Per la rappresentazione grafica della nidificazione si è scelto di utilizzare tre diversi simboli per rappresentare le tre categorie di nidificazione certa, probabile e possibile. Ciò genera una certa difficoltà nell’interpretazione dell’areale e nel confronto con la precedente cartina. La parte corposa del volume dedicata alle schede sulle specie nidificanti è preceduta da un interessante capitolo sulla storia dell’ornitologia nel Lazio, ed è questo un argomento interessante che comincia a comparire sempre più di frequente negli atlanti italiani, a testimonianza di una crescita culturale del mondo ornitologico nostrano, che prende sempre più coscienza della propria storia e del proprio ruolo nel contesto culturale nazionale. Seguono due capitoli dedicati, rispettivamente, ai lineamenti geografici e geologici e ai lineamenti floristici e vegetazionali. Sono entrambi particolarmente ricchi di foto e cartine e permettono in tal modo di farsi un’ottima idea degli aspetti geografici, geologici e botanici della Regione. Ad essi segue un dettagliato capitolo sui metodi.  I capitoli di chiusura sono dedicati, oltre alle specie alloctone acclimatate e alle specie non incluse, all’analisi della ricchezza di specie, all’analisi della ricchezza di specie nelle aree protette e nelle ZPS, dove anche gli Autori di questo lavoro utilizzano l’Indice di Valore Ornitologico – I.V.O. – di Bruno Massa e collaboratori, molto semplice ma nel contempo efficace nel misurare il Valore ornitologico di un territorio. A questi seguono un capitolo sulla Lista Rossa del Lazio, la prima nel nostro paese che si adegua ai nuovi criteri dettati dall’UICN sulle Liste Rosse regionali, e una amplissima bibliografia. Un lavoro davvero notevole che va preso come punto di riferimento per chi voglia pianificare nuovi atlanti regionali nel nostro paese. Nel contempo è anche un bel libro, curato graficamente con belle foto (fantastica la foto a pagina 11 di Valter Vivarelli della coppia di Albanelle minori) e cartine e grafici molto chiari. In alcune schede, oltre ad una bella foto per singola specie, compaiono anche foto sugli ambienti idonei per la specie. A giudizio dello scrivente uno dei più begli atlanti ornitologici finora pubblicati in Italia e forse tra i più belli in Europa, a tale proposito ricorda, per completezza di dati e ricchezza di illustrazioni quello degli uccelli nidificanti in Catalogna pubblicato nel 2004 Maurizio Fraissinet

Francesco Velatta e Mauro Magrini (eds), 2010 – Atlante degli Uccelli nidificanti nei parchi regionali della Provincia di Perugia: Monte Cucco, Monte Subasio, Fiume Tevere. Regione Umbria, Serie “I Quaderni dell’Osservatorio”, Volume speciale. 358 pa

Francesco Velatta e Mauro Magrini hanno curato la redazione di un ampio volume che riporta i dati di un progetto di ricerca finalizzato alla realizzazione degli Atlanti degli uccelli nidificanti nei tre Parchi regionali – Monte Cucco, Monte Subasio e Fiume Tevere – che ricadono nella Provincia di Perugia. Nel periodo 2003 – 2005 13 rilevatori qualificati hanno raccolto una notevole mole di dati per i tre atlanti, indagando complessivamente 258 quadranti di un chilometro di lato.  Complessivamente, nei tre Parchi, sono risultate 117 specie, non tutte nidificanti, nel senso che alcune sono state ugualmente riportate anche se nidificanti poco distanti da una di queste aree naturali protette perché comunque le frequentano per alimentarsi. La media delle specie per quadrante è piuttosto elevata perché raggiunge il valore di 41 specie per quadrante (40 se si considerassero solo quelle che nidificano all’interno delle aree naturali protette). Graficamente i territori dei tre Parchi vengono presentati nella stessa pagina e nella collocazione geografica che hanno nella Provincia di Perugia. Questo permette una facile comprensione della distribuzione delle specie nelle varie tipologie ambientali che caratterizzano i tre territori, fornendo una piacevole comparazione al lettore.  I testi delle schede di ciascuna specie sono molto chiari ed esplicativi della situazione all’interno delle aree protette, così come è molto ben illustrata la descrizione dei territori dei singoli Parchi. Gli Autori, inoltre, non hanno potuto resistere alla tentazione di riscrivere la check-list delle specie nidificanti in Umbria, riportando per ciascuna di esse anche le varie categorie di conservazione che abitualmente vengono prese in considerazione: Direttive comunitarie, SPEC, Lista Rossa. Un ampio capitolo sulla geologia dei territori chiude il volume. Un aspetto, quello della geologia, che spesso viene sacrificato negli atlanti ornitologici per dare spazio ad altre analisi territoriali e che, invece, in questo caso è stato giustamente recuperato concedendogli un ampio spazio. Il libro, ben curato graficamente, si chiude con una serie di tavole a colori e in bianco – nero in cui vengono illustrati gli ecosistemi che si rinvengono nei territori indagati con le specie di uccelli più comuni di tali ecosistemi. Era da tempo (più o meno dal libro “Il Salvanatura” di Fulco Pratesi) che non si vedevano più tavole di questo tipo e va elogiata quindi tale iniziativa che dà un tocco di eleganza, ma anche di funzionalità didattica al volume. Maurizio Fraissinet

Handbook of the Birds of the World, vol. 16. Tanagers to New World Blackbirds. Lynx Edicions

Con questo sedicesimo volume si conclude la grande opera della casa editrice catalana Lynx, intitolata Handbook of the Birds of the World, e curata da Josep del Hoyo, Andrew Elliott, David Christie e Jordi Sargatal. Un’opera iniziata nel 1992 con il primo volume che trattava gli uccelli dagli Struzzi alle Anatre. Un’opera che con il tempo è andata crescendo non solo nelle dimensioni (il primo volume è di 696 pagine, l’ultimo consta di 893 pagine ed è riferito solo ad alcune famiglie di Passeriformi!) ma anche nella pianificazione editoriale, con la stampa, per i Passeriformi, di più volumi di quelli inizialmente previsti. Quando si arrivò all’appuntamento con l’Ordine dei Passeriformi, la Lynx effettuò un sondaggio presso i lettori chiedendo se volevano un’opera più ampia, e quindi articolata in più volumi di quelli previsti, o si sarebbero accontentati del piano editoriale di partenza, sicuramente meno ricco. Ebbene la risposta non si fece attendere: gli ornitologi che in tutti i continenti del mondo prenotano, acquistano, leggono e consultano l’opera, risposero che avrebbero voluto un’opera ampia e dettagliata, anche se questo avrebbe comportato più volumi da stampare e un costo maggiore. Nel ventennio in cui l’opera è andata crescendo e prendendo forma l’ornitologia mondiale si è in qualche modo virtualmente stretta intorno ai volumi che uscivano, all’attesa, alla ricerca della novità e dell’interpretazione sistematica degli Autori prestigiosi che curavano le famiglie. Ma anche agli interessantissimi editoriali iniziali dedicati a vari temi dell’ornitologia. Quello del 16° volume è dedicato agli effetti dei cambiamenti climatici sugli uccelli ed è curato da Anders Pape Moller. Se solo si volessero rilegare in un unico volume questi editoriali, che in realtà sono ampie e dettagliate trattazioni su singoli temi ornitologici, si otterrebbe un volume di ornitologia prestigioso ed interessantissimo. Un’opera, quella della Lynx, che ha fatto crescere l’ornitologia e che nel contempo ha deliziato tutti con foto stupende, cartine dettagliate, tavole precise e ricche di informazioni, testi utili per chi, per lavoro o per diletto, doveva approfondire una singola specie. Oggi chi ha l’opera completa può dirsi un fortunato e un privilegiato che ha saputo aspettare i tempi delle pubblicazioni e ha avuto fiducia, scommettendo sulla serietà e la competenza di chi la coordinava. Io mi permetto di riportare, quale annotazione personale, che devo la mia opera completa al suggerimento datomi da Roberto Lardelli, su di una panchina di Amsterdam, al termine di un convegno; mi disse: comincia ad acquistare i volumi, vedrai che non te ne pentirai”. Avevi ragione Roberto. Grazie. Il sedicesimo volume tratta dei Thraupidae, Cardinalidae, Emberizidae e Icteridae. Molto interessante la trattazione degli Emberizidi anche per la loro complessità sistematica e la trattazione quindi delle singole specie e delle sottospecie. Interesse sia biogeografico che evoluzionistico, temi che ritroviamo, ma qui entra in campo anche una certa affettività storico – culturale , nelle pagine dedicate ai Fringuelli di Darwin (sempre della famiglia degli Emberizidi). Splendide le foto dei Cardinalidi e bella quella di pagina 698 in cui è ritratto uno stormo in volo di Merli dalle ali rosse, nella famiglia degli Icteridi. Finisce qui l’opera? La Lynx risponde di no, e propone alla comunità mondiale degli ornitologi un volume speciale sulle 52 specie nuove (ma potrebbero essere anche di più) scoperte in questi anni e riferite a volumi già stampati, un volume contenente la checklist illustrata degli uccelli del mondo e un sito web (HBW alive) per tenersi sempre aggiornati.  Maurizio Fraissinet

la Lista Rossa dei Vertebrati terrestri e dulciacquicoli della Campania

Recensione inserita dall’utente [mafra], il 19/12/2013 alle 18.57.21 Fraissinet M. e Russo D. (a cura di), 2013 – Lista Rossa dei Vertebrati Terrestri e Dulciacquicoli della Campania. Regione Campania ed. e Dipartimento di Agraria eds., Napoli. 160 pp. I vertebrati sono specie animali di grande interesse ecologico poiché essi svolgono sovente ruoli chiave nelle dinamiche degli ecosistemi. Affascinanti sotto il profilo naturalistico per la diversità di forme, funzioni e strategie, molti vertebrati soffrono dello sconsiderato impatto dell’azione umana, dalla scomparsa o alterazione degli habitat al prelievo insostenibile, dall’introduzione di specie aliene alla diffusione di inquinanti. Le popolazioni di numerose specie di vertebrati sono perciò in declino e cresce il numero di specie localmente o globalmente estinte. Al fine di predisporre efficaci strategie di conservazione e gestione delle specie a rischio è anzitutto imperativo valutare il livello di rischio di estinzione a cui queste ultime sono sottoposte, così da concentrare sforzi e risorse sui casi più urgenti e individuare gli strumenti adeguati per ridurre o sopprimere le pressioni più significative così da ripristinare uno stato di conservazione soddisfacente. Questo è l’obiettivo primario della redazione delle Liste Rosse, che consistono nella valutazione critica dello stato di conservazione corrente delle specie presenti su un determinato territorio. Le Liste Rosse possono perseguire obiettivi relativi a scale geografiche e tassonomiche diverse. Il libro curato da Maurizio Fraissinet e Danilo Russo, ed edito dall’Assessorato all’Ecologia e alla Tutela dell’Ambiente della Regione Campania e dal Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, analizza lo stato di conservazione dei vertebrati terrestri e d’acqua dolce che ricorrono sul territorio regionale. Si tratta del risultato di uno sforzo congiunto di diversi specialisti che da anni operano, per le rispettive competenze, in Campania. Oltre a fornire un’analisi razionale e, per quanto possibile, approfondita dello stato di conservazione delle specie presenti nella Regione, questa Lista Rossa si pone anche l’obiettivo di costituire un “punto zero” di riferimento per futuri studi, al fine di valutare più efficacemente i cambiamenti quali-quantitativi delle comunità dei vertebrati in relazione al costante processo di trasformazione antropica del territorio, anche in vista della necessità di impiegare le popolazioni animali quali veri e propri bioindicatori per perseguire l’obiettivo ambizioso, quanto ormai inderogabile di uno sviluppo realmente sostenibile. Com’è tipico delle Liste Rosse, questo studio ha anche un obiettivo divulgativo fondamentale: presentando la situazione reale delle specie a rischio sul territorio regionale si offre la possibilità di sensibilizzare un’ampia componente della cittadinanza campana, facendo conoscere la consistenza numerica, le minacce, le cause e le possibili strategie di tutela per ciascun taxon a rischio. Il libro di 160 pagine ricche di fotografie si presenta, infine, molto curato sul piano editoriale con splendide immagini e una buona grafica che lo rende di facile lettura. E’ in distribuzione gratuita presso il Servizio Ecologia dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Campania, in Via Arenella a Napoli, e il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, con sede nella Reggia di Portici.

Quarto corso di disegno naturalistico presso l’Oasi WWF degli Astroni-5 e 6 aprile 2014

Docente del corso: Marco Preziosi Coordinatrice: Silvana Grimaldi L’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale (ASOIM) Onlus è lieta di presentare il quarto CORSO DI DISEGNO NATURALISTICO a cura dell’artista naturalista MARCO PREZIOSI! Dopo il successo dei tre corsi di disegno tenuti al Centro Direzionale di Napoli, presso l’Oasi dei Variconi a Castelvolturno (CE) e all’Oasi WWF degli Astroni si torna finalmente a disegnare insieme in natura con un weekend tutto dedicato alle matite e agli acquerelli. Il corso si terrà, come è avvenuto nel maggio 2013, presso l’Oasi WWF Riserva Naturale “Cratere degli Astroni”Via Agnano agli Astroni, 468 – 80125 – Napoli: ringraziamo l’Oasi per la cortese ospitalità e in particolare il direttore Fabrizio Canonico.Questa nuova ubicazione ci permette di essere immersi nella natura praticamente da subito e per tutta la giornata!I giorni fissati sono sabato 5 e domenica 6 aprile 2014: orari 8:30-18:00. Per tutto quello che riguarda l’Oasi indico le coordinate del sito: Un corso di disegno naturalistico rappresenta ancora una proposta nuova per la nostra Regione dato che non esistono al momento corsi di disegno ufficiali analoghi. Il corso si rivolge sia ai semplici appassionati di disegno e di natura sia ai naturalisti, biologi e veterinari. L’illustrazione naturalistica è uno strumento fondamentale, anche in senso professionale, per lo studio e la conoscenza della natura e dei suoi abitanti. Inoltre negli ultimi anni si è fatta sempre più acuta l’esigenza di comunicare al grande pubblico le tematiche ambientali in maniera coinvolgente. Le arti figurative possono svolgere in questo un ruolo fondamentale. Il docente sarà nuovamente Marco Preziosi, grande artista naturalista romano e tra i più noti in Italia, che ci ha accompagnato già nell’esperienze precedenti e di cui abbiamo potuto apprezzare non solo le qualità artistiche ma anche la sua disponibilità e la sua professionalità con le quali riesce a seguire attentamente ogni corsista. Le sue opere sono state esposte in diversi paesi europei, tra cui Finlandia e Inghilterra, e ha collaborato con prestigiose riviste inglesi e con le più importanti istituzioni di settore in Italia. É opportuno mettere in evidenza che Marco Preziosi ha vinto, con una splendida donnola ambientata nel Parco Nazionale d’Abruzzo, la categoria International Artists Mammals del BBC Wildlife Artist of the Year 2013! Di seguito la pagina del blog di Marco dove è possibile ammirare l’opera:http://marcopreziosi.blogspot.it/2013/08/bbc-wildlife-artist-of-year-2013.htmlUna visita al suo sito www.marcopreziosi.it dove si possono ammirare alcune delle sue opere è veramente consigliabile. Il corso si struttura in 2 giorni cioè sabato 5 aprile e domenica 6 aprile 2014. Le lezioni saranno sia teoriche che pratiche. Il cuore del corso è la possibilità di esercitarsi tanto, sia in aula che all’aperto, a diretto contatto con la flora e la fauna dell’Oasi e con l’opportunità di essere seguiti passo dopo passo da un vero artista che fa il disegnatore come professione! Di seguito il programma: • Introduzione.• Dallo schizzo al definitivo: studio del soggetto e costruzione della pagina.• Introduzione all’acquerello, la tecnica e l’uso del colore.• Tecniche di acquerello.• Esercitazioni. Ogni studente dovrà munirsi dei seguenti materiali: • 1 matita hb• 1 matita 2b• 1 scatola acquerelli da studio• 1 blocco da schizzi• 1 blocco carta da acquerello da 200-300 gr/m² formato A4• 1 gomma da matita• 1 temperamatite• 1 pennello punta tonda 0• 1 pennello punta tonda 3• 1 pennello punta tonda 6 E’ consigliabile procurarsi il seguente materiale:acquarelli Cotman Winsor&Newton Pocket Box costituiti da 12 mezzi godet con Pennello Tascabile in acciaio e per la carta blocchi da 20 fogli Watercolour Studio grana fine 300 g/mq collato quattro lati Fabriano (26 x 36). Il numero dei partecipanti è di massimo 15.La quota di partecipazione è pari a 60 euro (comprensiva del costo del corso, dell’accesso all’Oasi e della copertura assicurativa). I soci WWF non pagano l’accesso all’Oasi per cui pagano solo 54 euro.Il versamento della quota, che completa di fatto la prenotazione all’evento, dovrà essere effettuato prima dell’inizio del corso tramite conto corrente postale o bonifico bancario.Le coordinate per il versamento sono: il codice CRO per il bonifico è il seguente: IBAN IT81P0501803400000000164911. Il conto corrente postale: n. 77237360 Il versamento deve essere intestato a “Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale”. Nella causale bisogna specificare “corso di disegno 2014”. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato che per gli studenti del triennio delle scuole medie superiori vale quale credito formativo. Per raggiungere l’Oasi i partecipanti dovranno organizzarsi con mezzi propri. E’comunque possibile organizzarsi insieme laddove ci siano difficoltà.É necessario munirsi di pranzo a sacco dato che nell’Oasi non c’è possibilità di procurarsi qualcosa da mangiare e i negozi di alimentari o i bar sono distanti. Vale lo stesso discorso per l’acqua: è opportuno portarla da casa. Info e prenotazioni: disegnonaturalistico@virgilio.it Le richieste di partecipazione saranno accolte in ordine di arrivo fino al numero di 15 e dovranno essere inviate via mail con i propri dati anagrafici completi (nome, cognome, mail, numero telefonico). Il corso avrà luogo solo al raggiungimento di 8 partecipanti. Dato il numero limitato di posti disponibili si consiglia vivamente a chi è interessato di prenotarsi il prima possibile. Come detto questo è il quarto corso che organizziamo e le esperienze precedenti sono state sempre un successo, grazie alla professionalitàe alla disponibilità di Marco Preziosi e al clima amichevole e piacevole che tutti insieme siamo riusciti a instaurare: si tratta di un’esperienza da non perdere per chi ama la natura e il disegno. Su questo link trovate il resoconto dei corsi di disegno precedenti che vi consiglio di consultare (ci sono alcuni commenti dei corsisti precedenti…): Home Nella photogallery ci sono alcune foto dei corsi già realizzati. Vi aspettiamo numerosi! N.B. Uno speciale ringraziamento a Stefano Piciocchi, socio ASOIM e amico storico dell’Oasi, che ci farà compagnia e ci assisterà per tutti e due i giorni. Responsabile del progetto Silvana Grimaldi, naturalista.  

Il richiamo di Atena

    Gli uccelli rapaci hanno da sempre affascinato l’immaginario collettivo. I predatori della notte, annunciatori di buone o cattive notizie, incuriosiscono per la loro capacità di adattarsi al buio. Una passeggiata notturna in foresta, in compagnia degli ornitologi ASOIM, ci permetterà di conoscere le caratteristiche, le abitudini e i richiami di questi fantastici animali. Tra miti e superstizioni cercheremo insieme di incontrare il rapace consacrato alla dea Atena…L’attività rientra negli eventi della rassegna IL BOSCO E LA DUNA 2015 promossi dalla Regione Campania nella Foresta regionale Area Flegrea e Monte di Cuma.10-11-12 aprile 2015 alle ore 19:3017-18 ottobre 2015 alle ore 18:00 (l’attività dura circa 2 ore).Costo a persona per adulti: 8 euro.Costo per bambini/ragazzi elementari e medie: 4 euro.Aperte le prenotazioni (la prenotazione è obbligatoria): infoasoim@virgilio.it

premiazione della terza edizione del concorso fotografico Memorial Mario Milone

Il 29 novembre nella sala della biblioteca di Villa Bruno,a San Giorgio a Cremano, si è tenuta la cerimonia di premiazione del concorso fotografico intitolato alla memoria del professore Mario Milone, fondatore dell’ASOIM. Questa terza edizione è stata finanziata dall’ente Parco Nazionale del Vesuvio e ha visto la partecipazione dell’AFNI Campania e dell’Amministrazione comunale di San Giorgio a Cremano. Alla cerimonia di premiazione, svoltasi in un clima sereno, amichevole e leggero, sono intervenuti il prof. Ugo Leone, commissario del PN del Vesuvio, il prof. Domenico Fulgione, che ha tracciato un ricordo del prof. Milone molto bello e sentito, Pasquale Imperato agricoltore impegnato nella produzione e nelle tutela del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP. Era presente anche Lella, la vedova di Mario Milone. Le sessione del concorso erano tre: animali selvatici del PN del Vesuvio, che ha visto al primo posto una foto di Stiaccino di Elio Esse e al secondo posto una foto di Averla piccola di Danila Mastronardi; vegetazione e flora spontanea del PN del Vesuvio che ha visto al primo posto una foto dell’orchidea Cephalantera rubra e al secondo posto una foto di Giglio rosso, entrambe di Geppino Di Martino; paesaggi del PN del Vesuvio che ha visto la primo mosto una foto di lava a corda di Raffaele d’Agostino e la secondo una foto, intitolata “cromatismi”, sulla vegetazione che cresce sulle colate laviche, di Danila Mastronardi. L’ASOIM ringrazia tutti coloro che hanno, a vario titolo, contribuito alla riuscita della terza edizione e dà un arrivederci alla quarta edizione