ASOIM

Comando regionale della Campania e Assessorato regionale al Governo del Territorio, 2008 A cura di LIPU Campania, CFS, Comando regionale della Campania e Assessorato regionale al Governo del Territorio, 2008. Gli alberi secolari in Campania. Regione Campania ed., Napoli

Un bel libro, ricco di immagini e di dati tecnici, frutto di una bella collaborazione tra LIPU campana, Comando regionale del Corpo Forestale dello Stato e Assessorato regionale al Governo del Territorio, retto dall’Assessore Gabriella Cundari, che, pubblicato nel febbraio del 2008, è già quasi esaurito, al punto da richiedere una immediata ristampa. Il volume ospita alcuni capitoli introduttivi relativi alla funzione ecologica degli alberi, soprattutto nel contesto urbano, al ruolo paesaggistico – monumentale, ma anche storico ed emozionale dei grandi alberi, e poi si organizza in una serie di schede tecniche che presentano ciascuno dei tanti (decine e decine) alberi censiti in ciascuna provincia. Per ogni albero c’è la foto, la localizzazione, anche con GPS, le dimensioni, le note storiche e arboree. Sono stati tanti i rilevatori sul campo, e spesso ad essi si sono affiancati anche funzionari comunali, esponenti delle Pro Loco o delle sezioni locali di LIPU e WWF. Il risultato è un libro molto bello, che si legge con piacere e che mette addosso la voglia di andare a vedere di persona l’albero segnalato. Evidenzierei anche un altro aspetto positivo. Il lavoro congiunto di un’associazione ambientalista, del Corpo Forestale dello Stato e di un assessorato regionale. Un esempio di sinergia per la natura che non si vede tutti i giorni nel nostro paese.

2007 – Il Lupo Carmine Esposito, 2007 – Il Lupo. Franco Muzzio editore. Pagine 126. Euro 12

Negli anni ’80 chi voleva leggere un bel libro su di un animale selvatico doveva necessariamente acquistare un’opera di un autore inglese, o direttamente in lingua o attendere che qualche editore italiano trovasse conveniente acquistarne i diritti e tradurlo. Da qualche anno, per fortuna, non è più così. Comincia a evolvere una letteratura zoologica italiana degna di attenzione e considerazione. Ad essa si iscrive a pieno titolo il libro di Carmine Esposito interamente dedicato al Lupo. L’Autore, che vive sui Monti Lepini nel Lazio, ha realizzato un libro in cui si fondono numerose informazioni scientifiche, peraltro molto aggiornate e rigorose, con una evidente passione nei confronti della specie e un “vissuto” legato ad essa di tutto rispetto. Si intuisce, infatti, leggendo le pagine del volume, che molte delle cose scritte sono state realmente vissute e affrontate in prima persona dall’Autore nella sua ventennale esperienza di studio del Lupo sul campo. Diverse decine di belle foto a colori completano l’opera fornendo un’ulteriore quadro conoscitivo di questa specie animale così affascinante e legata all’uomo nel bene e nel male. Una presentazione di Luigi Boitani impreziosisce ulteriormente il lavoro. Tornando alla riflessione sulla letteratura inglese e la nascente letteratura italiana di genere va detto che questo libro non fa rimpiangere minimamente la prima, anzi traspare un modo di scrivere sulla natura selvatica altrettanto interessante e accattivante. Insomma un bel libro che si legge con piacere e interesse e una speranza: che continui a crescere in qualità e quantità la letteratura naturalistica nel nostro paese.

Lo svernamento degli uccelli acquatici in Toscana Emiliano Arcamone, Paolo Dall’Antonia e Luca Puglisi, 2007. Lo svernamento degli uccelli acquatici in Toscana. 1984 – 2006. Regione Toscana ed.

In Toscana il monitoraggio degli uccelli acquatici svernanti viene effettuato con regolarità, e senza soluzioni di continuità, dal 1984. Si dispone per questa regione, quindi, di una straordinaria mole di dati, dati estremamente preziosi perché raccolti con grande rigore scientifico, con continuità, in zone umide tra le più ricche e interessanti di specie svernanti del nostro paese, e, il che non guasta, con grande passione e divertimento. Un lavoro non a caso quindi molto atteso da tutti gli appassionati. Il libro, 239 pagine e molte belle foto, presenta la storia del censimento mondiale degli uccelli acquatici, storia nella quale si apprende che la Toscana è stata all’avanguardia in Europa in questa attività, le zone umide toscane in cui si è operato (Diaccia Botrona, Orbetello, Bolgheri, Foce dell’Ombrone…..scusate se è poco!), i metodi utilizzati sia per il rilevamento sul campo che per l’elaborazione degli indici e dei grafici, le singole specie svernanti regolari e irregolari, nonché alcune considerazioni conclusive. Interessante il popolamento svernante di Oche selvatiche che nel quinquennio 2001 – 2006 ha fatto registrare una media di 2416 individui, il che fa della maremma grossetana il principale sito di svernamento in Italia e una zona umida di importanza internazionale. Le specie svernanti più numerose e frequenti in Toscana sono l’Alzavola, con una media di 13740 individui, la Folaga, con una media di 10786 individui, il Gabbiano reale, con una media di 10054 individui, la Pavoncella, con una media di 9228 individui, il Gabbiano comune, con una media di 8809 individui. Nel corso dell’indagine, che lo ricordiamo è compresa nel periodo 1984 – 2006, sono state censite 113 specie, e per ciascuna di esse viene presentata una scheda che illustra la distribuzione e la consistenza delle singole specie in Toscana, consistenza espressa sotto forma di media nel periodo 1984 – 2006, ma anche nel quinquennio 2001 – 2006. Viene riportata anche la percentuale di presenza della specie nel totale delle zone umide. Un libro, in conclusione, utile e di riferimento per chi opera nel settore del censimento degli uccelli acquatici in Italia.

Quaderno faunistico della Provincia di Rovigo. Guida agli ambienti e alla fauna della Provincia Emiliano Verza, 2008. Quaderno faunistico della Provincia di Rovigo. Guida agli ambienti e alla fauna della Provincia. Amministrazione provinciale di Rovigo

Il nome dell’Autore non compare sulla copertina, ma a pagina 2 si legge che Emiliano Verza ha curato i testi, i dati e l’elaborazione degli stessi, ci sentiamo quindi di attribuirgli il volume. Un volume molto gradevole dal punto di vista grafico – editoriale, e a questo punto ci sembra doveroso nominare anche i curatori grafici: la società Jiki. Per certi versi è anche originale nella presentazione. E’ una sorta di viaggio nella ambienti naturali e negli animali della Provincia di Rovigo, e, di conseguenza, nella parte veneta del Delta del Po. Gli ambienti naturali rappresentano i capitoli del libro. Ciascun ambiente viene introdotto da una bella poesia, e da una bella foto. Si passa poi a descriverne gli aspetti ambientali, faunistici e i problemi connessi alla gestione. Per ciascun ambiente c’è poi un approfondimento relativo a un gruppo animale o un fenomeno faunistico. Ad esempio, per i fiumi si tratta il tema delle garzaie, per le valli gli anatidi, e così via. Alcune schede su specie di vertebrati significativi per quell’ambiente e per la Provincia di Rovigo chiudono il capitolo. Nella parte finale del libro ci sono le check-list dei vertebrati, un glossario e la bibliografia. Dei dépliants su alcuni itinerari naturalistici consigliati, allegati nel risvolto della quarta di copertina, completano il tutto. Il libro si lascia leggere anche da chi non è della Provincia di Rovigo e tanto meno veneto, perché è scritto bene, ha delle belle foto, e trasmette, in maniera direi quasi palpabile, l’amore che l’Autore ha per la sua terra, per gli animali che da anni gli fanno compagnia nelle passeggiate sugli argini delle valli o nei sentieri tra le dune fossili. Lo si può richiedere all’Amministrazione provinciale di Rovigo.

I vertebrati terrestri del Parco regionale del Partenio Filomena Carpino e Silvia Capasso, 2008 – I vertebrati terrestri del Parco regionale del Partenio. Ente Parco regionale del Partenio ed Edizioni scientifiche ed., Napoli. Pp.: 143.

Realizzato con i fondi comunitari del programma 2000 – 2007 per le regioni obiettivo 1 il libro sui vertebrati terrestri del Parco regionale del Partenio si presenta particolarmente bello a vedersi, per la buona grafica e le pregevoli foto, ma soprattutto si dimostra, alla lettura, ricco di dati di grande interesse scientifico. Il Parco del Partenio si colloca nel cuore della Campania, a cavallo tra le province di Napoli, Avellino, Caserta e Benevento, e tutela la catena appenninica del Partenio, celebre presso i campani anche perché ospita uno dei santuari più frequentati dal turismo regionale: il santuario di Montevergine. Quello del Partenio è un Parco in gran parte ricoperto da foreste con pochi spazi aperti caratterizzati dalle radure carsiche poste in quota, i coltivi, per lo più noccioleti, frutteti, oliveti e vigneti, sono presenti alle quote più basse. Filomena Caprino e Silvia Capasso sono due giovani zoologhe che hanno esplorato palmo a palmo l’intero territorio del Parco per due anni consecutivi nell’ambito di un progetto comunitario finalizzato alla costituzione di un laboratorio per la biodiversità del Parco. Supportate da un approccio metodologico ben impostato, hanno portato a termine una ricerca davvero ampia e completa acquisendo un mare di informazioni che permettono oggi di conoscere abbastanza bene la fauna vertebrata terrestre del Parco. Un Parco che era stato studiato in precedenza (più di venti anni fa!) ma con un approccio, per forza di cose, necessariamente meno approfondito. Il libro descrive dettagliatamente ciascuna delle 6 specie di anfibi, delle 10 specie di rettili, delle 92 specie di uccelli, di cui 74 nidificanti, e delle 45 specie di mammiferi, riportando per alcune di queste anche una dettagliata cartina distributiva. Il libro, peraltro ricco di belle foto, ospita anche una serie di carte tematiche sulla biodiversità del Parco. Davvero un bell’esempio di analisi faunistica di un territorio, il cui successo si sta registrando con il continuo esaurirsi degli stock di volume che il Parco porta alle presentazioni. Per fortuna ne sono state stampate 1000 copie, anche se non si sa quanto resisteranno. Per saperne di più: navigare nel sito web del Parco regionale del Partenio e inviare una email all’Ente Parco chiedendo l’invio di una copia

2007 – Atti 5° Convegno Faunisti Veneti Mauro Bon, Lucio Bonato e Francesco Scarton (a cura di), 2007 – Atti 5° Convegno Faunisti Veneti. Legnano 12 – 13 . Euro 10

Vale la pena ricordare che l’Associazione Faunisti Veneti nasce nel 1994 e promuove, nell’ambito del Veneto, le ricerche sui Vertebrati con particolare riferimento agli aspetti faunistici. Il loro primo convegno si tenne nel 1993 quando non erano ancora costituiti in Associazione e da allora hanno proseguito con una costanza e un’applicazione encomiabili arrivando, nel 2007, al loro 5° Convegno e puntuali ne pubblicano dopo un brevissimo lasso di tempo il volume degli Atti. Un volume di 364 pagine diviso in una sessione tematica dedicata alle Ricerche faunistiche nelle aree della rete Natura 2000”, con 5 interessanti relazioni relative sia a metodi di indagine che a risultati conseguiti, e in una sessione generale sui Vertebrati dedicata a Pesci, Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi. Gli Uccelli la fanno da padrone con la maggioranza di relazioni, non mancano però interessanti contributi relativi agli altri taxa, come, ad esempio, la Lista Rossa dei Pesci di acqua dolce del Veneto, uno studio su di una popolazione di Pelobate fosco, diversi lavori sulla chirotterofauna, sul rinvenimento dell’Istrice in Veneto, sull’espansione dello Scoiattolo nella pianura veneta. Per quanto attiene l’ornitologia i lavori sono davvero tanti e spaziano su tante specie e tante problematiche. Molto spazio all’avifauna delle zone umide, ai rapaci, alle avifaune delle aree naturali protette, ma anche lavori sull’inanellamento, sulle averle, sui rapaci notturni, sull’avifauna urbana del Parco di San Giuliano a Mestre, sul Rampichino. La pubblicazione degli atti dei Convegni dei Faunisti Veneti è sempre un momento importante per chi si interessa di fauna selvatica nel nostro paese e anche questo volume, come gli altri, non tradisce le attese. Per info: www.faunistiveneti.it

I Chiroterri. Quaderno didattico Giovanni Mastrobuoni, 2005 – I Chiroterri. Quaderno didattico. Corpo forestale dello Stato, Ufficio territoriale per la biodiversità di Sabaudia ed Ente Parco nazionale del Cilento ed., pp.136.

Un bel libro sui chirotteri. Una sorta di vademecum su questo affascinante raggruppamento zoologico che, anno dopo anno, recluta sempre più appassionati nel nostro paese. Un libro completo che, sena sacrificare la serietà del dato scientifico, illustra in maniera divulgativa tutto quello che si dovrebbe sapere su questi animali, compreso vari modelli d bat box e modalità di applicazione. A tale proposito suscita un certo interesse il disegno, a pagina 84, di un “pipistrellaio” una struttura in legno realizzata nel 1931 in località Colonia Elena, a San Felice Circeo, avente la funzione di favorire la presenza dei chirotteri utili nella lotta alle zanzare ed alla malaria. Il libro, illustrato da Titti De Ruosi e Alessandra Noal, ha prevalentemente una funzione didattica, e va detto che lo scopo è stato perfettamente centrato per la chiarezza dei contenuti, la completezza degli argomenti trattati e l’ottima iconografia (disegni e foto) che completano i testi. Il libro descrive anche le varie specie presenti nel nostro paese e tratta anche delle specie presenti nel Parco nazionale del Circeo contribuendo in tal modo a fornire un ulteriore tassello per la conoscenza della chirotterofauna del nostro paese.

La protezione della natura in Toscana. Siti di importanza regionale e fauna vertebrata nella provincia di Grosseto. Quaderni delle aree protette Pietro Giovacchini e Paolo Stefanini, 2008 – La protezione della natura in Toscana. Siti di importanza regionale e fauna vertebrata nella provincia di Grosseto. Quaderni delle aree protette. Regione Toscana, Provincia di Grosseto U.O.C. Aree protette

Non c’è niente da fare, quando ad amministrare i beni naturali in un ufficio della Pubblica Amministrazione ci sono persone competenti e sensibili, in sintonia con dirigenti altrettanto competenti e sensibili, i risultati si vedono, e come. E’ quello che traspare leggendo il ricco e articolato libro di Giovacchini e Stefanini. Il volume è articolato in diverse sessioni, tutte di estremo interesse per chi voglia approfondire la natura di questa parte d’Italia così bella e interessante. L’Introduzione affronta in maniera chiara i temi della fauna selvatica e degli ambienti naturali, le strategie di conservazione della fauna, le direttive comunitarie, il progetto bioitaly e la rete natura 2000, la legge regionale toscana del 2000 e la rete ecologica regionale, le liste rosse e i piani di azione quali strumenti per la conservazione, cenni sullo stato numerico della fauna vertebrata in Italia, la situazione della fauna in Provincia di Grosseto. La sessione dedicata alle varie arre protette della Provincia si articola in schede con mappe, tabelle, foto e testi per ciascun sito, e tra questi, vale la pena ricordarlo, ci sono la laguna di Orbetello, il padule della Diaccia Botrona, il Parco dell’Uccellina, il Monte Argentario, il Lago di Burano, ecc.). La sessione si chiude con la presentazione di alcuni siti proposti come nuovi siti di importanza regionale. La sessione sulla fauna vertebrata si articola in monografie dedicate alle specie dei vertebrati di interesse conservazionistico. A ciascuna specie è dedicata una scheda con foto, mappe di localizzazione, tabelle e testi. Il volume si conclude con una ricca bibliografia, il testo della legge regionale toscana n. 56 del 6 aprile 2000, recante norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche, e una serie di appendici dedicate alla lista degli habitat naturali e seminaturali della Provincia di Grosseto, le liste delle specie animali e vegetali di interesse naturalistico e conservazionistico e di quelle protette. Un libro che porta il lettore su temi che vanno anche oltre il contesto geografico della Provincia di Grosseto. Per saperne di più: p.stefanini@provincia.grosseto.it

Handbook of the Birds of the World Joseph Del Hoyo, Andrew Elliott & David Christie, 2008 – Handbook of the Birds of the World. Volume 13. Penduline – tits to Shrikes. BirdLife International & Lynx Edicions, Barcellona

Nell’autunno 2008, puntuale, è uscito il tredicesimo volume dell’opera “Handbook of the Birds of the World” della Lynx di Barcellona. Il volume di 879 pagine continua l’illustrazione delle famiglie di Passeriformi, illustrazione iniziata con l’ottavo volume, a dimostrazione di quanto curi i particolari e di quanto sia completa l’opera. Nel tredicesimo volume trovano spazio diverse famiglie che interessano la regione paleartica: Remizidae (13 specie e 45 taxa), Aegithalidae (13 specie e 48 taxa), Sittidae (27 specie e 92 taxa), Tichodromidae (1 specie e 2 taxa), Certhiidae (10 specie, 48 taxa), Oriolidae (30 specie e 92 taxa) e Laniidae (31 specie e 99 taxa). Sono famiglie che non contano un numero elevato di specie; questo consente di realizzare tavole a colori in cui rientrano quasi tutte le specie (con alcune sottospecie) in un’unica tavola, al massimo due, con un effetto visivo e didattico notevole perché è possibile rendersi conto delle differenze tra le varie specie, a volte sfumature, con un solo colpo d’occhio. A queste famiglia se ne associano altre di altre regioni biogeografiche: Rhabdornithidae, con 3 specie e 7 taxa localizzati nell’arcipelago delle Filippine, Melanocharitidae, con 10 specie e 32 taxa localizzati nella Nuova Guinea, Paramythiidae, con 2 specie e 5 taxa localizzati nella Nuova Guinea, Dicaeidae, con 44 specie e 147 taxa localizzati nelle regioni biogeografiche orientale e australasiana, nonché in alcune isole del Pacifico sud-occidentale, Pardalotidae, con 4 specie e 12 taxa localizzati in Australia, Zosteropidae, con 98 specie e 250 taxa localizzati nell’Africa sud-sahariana e australe, nel subcontinente indiano, nell’Indocina, in Australia e lungo le coste asiatiche del Pacifico, Giappone incluso, Promeropidae, con 2 specie e 3 taxa localizzati in Sud-Africa e Mozambico. A queste si aggiungono poi due grosse famiglie di grande interesse sistematico, ma anche di grande bellezza cromatica: Meliphagidae, con 175 specie e 375 taxa localizzati in australasia, Oceania, e alcuni lembi della regione orientale, e Nectarinidae, con 132 specie e 396 taxa localizzati in Afrca, penisola arabica, Asia meridionale, Indocina e Australia. Sono queste due famiglie a rappresentare, a mio giudizio, il piatto forte del libro. Esse sono alcune delle famiglie di passeriformi con la maggiore diversità e con uno dei migliori esempi di radiazione adattativa. Il volume è quindi l’occasione per poterle ammirare nello splendore delle foto e delle tavole a colori, ma anche nella fantastica diversità di forme e di colori che le caratterizzano. La trattazione che fa da prologo a questo volume è dedicata alla migrazione degli uccelli (hai detto niente!) ed è trattata da Ian Newton. In essa spiccano, per interesse scientifico e per immediatezza informativa, alcuni grafici che riescono a rendere bene alcuni aspetti relativi a migrazione e clima, migrazione e orientamento, migrazione e fabbisogno energetico, ecc. Insomma, ancor una volta un bel libro di ornitologia che ci lascia in attesa del prossimo volume. Per saperne di più: visitare il sito www.hbw.com

L’avifauna di interesse comunitario delle gravine ioniche. Risultati di ricerche e monitoraggi effettuati nella ZPS e SIC Filippo Bellini, Nicola Cillo, Vittorio Giacoia & Marco Gustin (eds), 2008 – L’avifauna di interesse comunitario delle gravine ioniche. Risultati di ricerche e monitoraggi effettuati nella ZPS e SIC “Area delle Gravine” dal 2004 al 2007. Oasi LIPU Gravina

E’ questo un libro che mi ha molto impressionato e che ho trovato di grande interesse scientifico e conservazionistico, al punto che mi sento davvero di consigliarlo a tutti. Rappresenta, infatti, un ottimo esempio di approccio ornitologico a un territorio che si vuole, e si deve, conservare integro dal punto di vista naturalistico. Il volume riporta i risultati delle ricerche e dei monitoraggi effettuati nella ZPS e SIC “Area delle Gravine” dal 2004 al 2007, nell’ambito di un Progetto POR della Regione Puglia. Il lato ionico della Puglia ospita una sorta di arco naturale formato da varie gravine ubicate nei comuni di Ginosa, Laterza (dove si trova anche l’Oasi LIPU), Castellaneta, Palagianello, Palagiano, Mottola, Massacra, Crispano e Statte. In questo territorio, esteso per oltre 26.000 ettari, ricadono 26 siti di straordinario interesse naturalistico inseriti in una matrice di territorio selvaggio in cui è presente un biotopo particolare per il nostro paese: la pseudosteppa xerica. Il libro si apre con un lavoro di Tony Sigismondi che fa il punto sulla stato di conservazione dei rapaci in Puglia, un testo di Vittorio Giacoia, Filippo Bellini e Marco Gustin di inquadramento generale del Progetto, e la descrizione della ZPS – SIC “Area delle Gravine” a cura sempre di Vittorio Giacoia, Filippo Bellini e Marco Gustin. A questi seguono una serie di lavori su singole specie di enorme interesse scientifico e metodologico: Capovaccaio (di Vittorio Giacoia e Filippo Bellini), la tecnica dell’Hacking adottata per i Capovaccai nelle Gravine in quattro anni di attività (di Guido Ceccolini e Anna Cenerini), Grillaio (di Michele Bux), Nibbio bruno e Nibbio reale (entrambi di Maurizio Marrese), Lanario (di Marisa Laterza e Nicola Cillo), Biancone (di Marisa Laterza e Nicola Cillo), rapaci notturni (di Michele Bux), Gufo reale (di Serena Scorrano), alaudidi (di Alberto Sorace , Marco Gustin e Francesca Zintu), Occhione (di Alberto Sorace e Filippo Bellini). Non manca anche un articolo sulla comunità ornitica rilevata con il metodo dei punti di ascolto. Ciascun testo riporta i risultati di una ricerca specifica con la descrizione della metodologia adottata, dei risultati e delle conclusioni. Davvero un lavoro di grande interesse scientifico che ci fa conoscere un territorio e una tipologia di habitats poco conosciuti prima di questo lavoro, e che approfondisce lo status di alcune specie di grande valore naturalistico e conservazionistico apportando un grosso contributo alla loro conoscenza in ambito nazionale e mediterraneo. Complimenti ai colleghi pugliesi, ma non solo, che lo hanno realizzato. Per info: andare nel sito web della LIPU e scrivere all’associazione per avere l’indirizzo dell’Oasi Gravina di Laterza, oppure visitare il sito del Comune di Laterza www.comune.laterza.ta.it