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Avifauna del Comune di Udine Roberto Parodi, 2008 – Avifauna del Comune di Udine. Pubblicazione n.51 delle Edizioni del Museo Friulano di Storia Naturale e Comune di Udine ed. Pagine 320

Da diversi anni il Museo Friulano di Storia Naturale ha avviato una serie di iniziative destinate ad approfondire le conoscenze naturalistiche del territorio comunale di Udine. Roberto Parodi, noto ornitologo friulano, ha coordinato una ricerca iniziata nel 2001 e finalizzata a fornire un quadro completo di conoscenze sull’avifauna presente nel territorio comunale di Udine, collocato, come è noto, nella pianura friulana. La ricerca è iniziata con uno studio preliminare in cui sono stati raccolti ed esaminati tutti i dati pregressi disponibili ed è stato stilato un primo elenco delle specie segnalate. I rilievi di campagna, che hanno coinvolto una trentina circa di osservatori, si sono svolti dal 2002 al 2005 in tutti i periodi dell’anno, con particolare riferimento alla stagione riproduttiva e alle specie nidificanti per le quali è stato elaborato un vero e proprio atlante. I risultati sono stati pubblicati in un bellissimo volume di 320 pagine, dal titolo “Avifauna del Comune di Udine”, curato dallo stesso Parodi ed edito da Museo Friulano di Storia Naturale e dal Comune di Udine. Il libro comprende una ricca rassegna fotografica con più di 300 immagini che riproducono buona parte delle specie trattate (150) e alcuni esempi di tipologie ambientali presenti nel territorio indagato, diverse cartine e un paio di tavole di disegni originali. Dopo una parte introduttiva che contiene una descrizione sintetica del territorio indagato, in cui sono riportati alcuni dati statistici e una descrizione delle metodologie seguite nell’indagine avifaunistica, vengono trattate in ordine sistematico tutte le specie segnalate in ambito comunale (complessivamente 217). Per ogni specie considerata vengono fornite informazioni sulla presenza, distribuzione e ambienti frequentati nel territorio comunale con riferimento alla situazione a livello regionale. Sono inoltre riportati dati relativi ai movimenti migratori con indicazioni su eventuali riprese di uccelli inanellati, su reperti conservati in collezioni, ecc. Quando disponibili, vengono fornite anche notizie relative al passato. Per le specie nidificanti viene inoltre riportata la cartina distributiva, i dati riguardanti la biologia riproduttiva e una stima della popolazione. Sono inoltre riportati degli approfondimenti riguardanti temi particolari, alcune indicazioni sulla gestione faunistica, il mantenimento della biodiversità, la check-list sintetica di tutte le specie segnalate. In appendice, vengono fornite indicazioni sull’attività di inanellamento a scopo scientifico a livello locale, sugli ambienti migliori per osservare gli uccelli in ambito comunale e spunti di attività didattica rivolta alle scuole. Pur non potendo prescindere da una trattazione rigorosamente scientifica e dall’uso di determinati termini tecnici, gli Autori hanno cercato il più possibile di adoperare un linguaggio semplice e di facile lettura, e mediante l’impiego di un’ampia iconografia, di produrre non solo un manuale destinato agli addetti ai lavori ma un libro che possa incrementare la cultura naturalistica locale, che sia uno strumento di educazione ambientale ad uso degli insegnanti, degli studenti e di tutti gli appassionati di natura. Ne è scaturita un’opera ampia, dettagliata e completa sull’avifauna del Comune di Udine. In essa infatti trovano spazio la descrizione geografica, naturalistica e storica della città friulana, una check-list commentata delle 217 specie osservate nel territorio comunale nel corso degli anni. Dati sulle attività di inanellamento condotte sul territorio comunale, ma anche indicazioni per il bird-watching urbano, la gestione delle aree di interesse naturalistico della città e spunti per l’educazione ambientale. La parte centrale del volume è occupata dall’Atlante ornitologico delle specie nidificanti a Udine. Esso rappresenta il 47° Atlante ornitologico urbano italiano tra ricerche pubblicate, in corso e ultimate ma non pubblicate. Sono 70 le specie nidificanti trattate, tra certe, probabili e possibili. Molti i motivi di interesse, sebbene l’indagine sia estesa all’intero territorio comunale, e non solo quindi all’area urbana. Da segnalare la nidificazione, anche se localizzata, dell’Occhione, e la nidificazione del Gruccione lungo le sponde naturali del Torrente Torre dove è stata probabilmente localizzata la più grande colonia attualmente nota in Friuli Venezia Giulia. Le 5 specie più diffuse tra quelle che si riproducono sono risultate essere la Cornacchia, la Capinera, il Merlo, la Cinciallegra e la Gazza. Significativa anche la nidificazione di ben 6 specie di rapaci diurni: Falco pecchiaiolo, Nibbio bruno, Sparviere (5 – 10 coppie), Poiana, Gheppio e Lodolaio. Il rapporto Non Passeriformi / Passeriformi è elevato raggiungendo il valore di 0,70, a dimostrazione della discreta eterogeneità ambientale del territorio. Davvero un bel lavoro sia sotto il profilo della qualità editoriale (il libro è molto ben fatto e ricco iconograficamente) che dei contenuti. Un altro ottimo lavoro sull’avifauna urbana che porta ancora più alto il prestigio internazionale del nostro paese in questo specifico settore della ricerca ornitologica. Nessun paese al mondo infatti può vantare un così elevato numero di atlanti ornitologici urbani e, ce lo si lasci dire, anche di ottima qualità. Il volume è in vendita al prezzo contenuto di € 20 ed è reperibile solamente presso la sede del Museo Friulano di Storia Naturale in Via Marangoni 39-41, 33100 Udine. Può essere ordinato, con l’aggiunta delle spese di spedizione, anche per posta ordinaria o tramite posta elettronica all’indirizzo mfsn@comune.udine.it. Per informazioni contattare la segreteria al numero telefonico 0432 584711.

L’avifauna del Monte Labbro e dell’Alta Valle dell’Albenga Ceccolini G. e Cenerini A., 2007 – L’avifauna del Monte Labbro e dell’Alta Valle dell’Albenga. Comunità Montana Amiata Grossetano ed.

Libricino di 87 pagine molto bene illustrato realizzato nell’ambito di un progetto Life “Tutela degli habitat e dei rapaci del Monte Labbro e dell’Alta Valle dell’Albenga”. Dopo alcune pagine introduttive sulla classe degli Uccelli, il libro intraprende una sorta di viaggio negli habitat che caratterizzano il Monte Labbro e dell’Alta Valle dell’Albenga, riportando le varie specie di uccelli che li popolano, e soffermandosi in particolare sui rapaci diurni e notturni, dedicando a ciascuna specie una scheda informativa. Nei capitoli finali, invece, vengono presentati i risultati conseguiti con i progetti sul Capovaccaio e sul Nibbio reale, progetti realizzati con i finanziamenti comunitari sul territorio, che peraltro ospita un Sito di Importanza Comunitaria (SIC), una Zona di Protezione Speciale (ZPS) e tre riserve naturali provinciali. Molto belle anche le tavole che illustrano dal punto di vista ornitologico i singoli habitats. Per info: a.coppi@cm-amiata.gr.it

Atti 5° Convegno Faunisti Veneti. Legnano 12 – 13 Mauro Bon, Lucio Bonato e Francesco Scarton (a cura di), 2007 – Atti 5° Convegno Faunisti Veneti. Legnano 12 – 13 . Euro 10

Vale la pena ricordare che l’Associazione Faunisti Veneti nasce nel 1994 e promuove, nell’ambito del Veneto, le ricerche sui Vertebrati con particolare riferimento agli aspetti faunistici. Il loro primo convegno si tenne nel 1993 quando non erano ancora costituiti in Associazione e da allora hanno proseguito con una costanza e un’applicazione encomiabili arrivando, nel 2007, al loro 5° Convegno e puntuali ne pubblicano dopo un brevissimo lasso di tempo il volume degli Atti. Un volume di 364 pagine diviso in una sessione tematica dedicata alle Ricerche faunistiche nelle aree della rete Natura 2000”, con 5 interessanti relazioni relative sia a metodi di indagine che a risultati conseguiti, e in una sessione generale sui Vertebrati dedicata a Pesci, Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi. Gli Uccelli la fanno da padrone con la maggioranza di relazioni, non mancano però interessanti contributi relativi agli altri taxa, come, ad esempio, la Lista Rossa dei Pesci di acqua dolce del Veneto, uno studio su di una popolazione di Pelobate fosco, diversi lavori sulla chirotterofauna, sul rinvenimento dell’Istrice in Veneto, sull’espansione dello Scoiattolo nella pianura veneta. Per quanto attiene l’ornitologia i lavori sono davvero tanti e spaziano su tante specie e tante problematiche. Molto spazio all’avifauna delle zone umide, ai rapaci, alle avifaune delle aree naturali protette, ma anche lavori sull’inanellamento, sulle averle, sui rapaci notturni, sull’avifauna urbana del Parco di San Giuliano a Mestre, sul Rampichino. La pubblicazione degli atti dei Convegni dei Faunisti Veneti è sempre un momento importante per chi si interessa di fauna selvatica nel nostro paese e anche questo volume, come gli altri, non tradisce le attese. Per info: www.faunistiveneti.it

Ornitologia italiana. 5 Turdidae – Cisticolidae Pierandrea Brichetti e Giancarlo Fracasso, 2008 – Ornitologia italiana. 5 Turdidae – Cisticolidae. Alberto Perdisa editore, Bologna. Euro 40

Il quinto volume dell’opera di Pierandrea Brichetti e Giancarlo Fracasso sull’ornitologia italiana è dedicato ai turdidi, ai muscicapidi, ai regulidi e ai cistico lidi. Complessivamente vengono descritte 44 specie. I disegni sono di Silvia Gandini. Nei turdidi sono state comprese anche quelle specie (Pettirosso, Usignolo, ecc.) che in altre classificazioni vengono ascritte alla famiglia dei Muscicapidi. I Regulidi e i Cisticolidi, invece, sono stati separati dai Silvidi. Gli Autori per la sistematica dei Passeriformi hanno preferito, infatti, seguire quella adottata da Josep Del Hoyo, Andrew Helliott e David Christie per l’opera Handbook of the BIrds of the World. Questo volume, a mio giudizio, è il migliore di quelli finora pubblicati. Al pari della citata opera di Del Hoyo, gli Autori hanno acquisito sempre più esperienza e sempre più dati, al punto che in questo volume ci sono, per ogni specie, molte più pagine, molti più disegni e molte più foto. Davvero interessante per chi si occupa di ornitologia nel nostro paese la trattazione delle tante specie di turdidi accidentali. Forse quella presente in questo volume è, al momento, la trattazione più ampia e completa degli accidentali di questa famiglia per il nostro paese. Per il riconoscimento delle specie e di alcune sottospecie, ma anche per ciò che riguarda sesso e classi di età, ci sono molti disegni comparativi, ben fatti e piuttosto esplicativi. Si segnalano a tale proposito le tavole sui turdidi accidentali in volo visti da sotto a pagina 95, sulle teste e le gole dei Pettazzurri a pagina 152, sul genere Oenanthe a pagina 313, sulle variazioni fenotipiche “nere” , “intermedie” e “grigie/brune” della Balia nera a pagina 325. Compaiono in questo volume anche diverse foto di ali di animali inanellati in cui sono illustrate le caratteristiche del piumaggio per la determinazione dell’età. Le mappe distributive relative all’areale riproduttivo italiano, rispetto ai volumi precedenti, risultano più precise riportando anche dati aggiornati. Un libro che gli ornitologi devono assolutamente avere nella propria biblioteca. Con la pubblicazione del quinto volume l’opera ha superato la metà del cammino. Al completo sarà formata da 8 tomi.

Campi Flegrei AA.VV., 2008. Campi Flegrei – atlante della biodiversità. Electa Napoli ed., Napoli AA.VV., 2008. Campi Flegrei – quaderni del parco. Electa Napoli ed., Napoli

Sono due cofanetti editi dall’Ente Parco regionale dei Campi Flegrei, un parco regionale sito interamente in provincia di Napoli e impegnato nella tutela di un incredibile territorio vulcanico, costellato di vulcani spenti e attivi, laghi, coste frastagliate, spiagge in cui nidifica la tartaruga marina, riserve naturali dello stato, isole, parchi archeologici, coltivazioni di prodotti tipici, enormi centri urbani (rientrano nei Campi Flegrei anche interi quartieri densamente abitati della città di Napoli), aree industriali. Una situazione territoriale che forse non ha eguali in Europa e che è da secoli oggetto di studio naturalistico per la sua vicinanza alla città di Napoli e per le sue fantastiche emergenze naturalistiche e paesaggistiche. L’Ente Parco ha voluto quindi realizzare due eleganti cofanetti in cui studiosi di varie discipline trattassero sia la biodiversità che gli aspetti paesaggistici e gestionali del Parco. La biodiversità viene descritta nel cofanetto ad essa dedicata, gli aspetti più strettamente connessi al territorio protetto e alla sua gestione trovano spazio nel cofanetto denominato “i quaderni del parco”. In ciascun cofanetto, inoltre, sono presenti anche cartine dedicata alla biodiversità e ai sentieri del Parco. Il cofanetto sulla biodiversità consta di 6 piccoli volumi dedicati agli uccelli diurni, i rapaci notturni, le lucciole, i pipistrelli, il paesaggio vegetale e le viti; quello sui quaderni del parco contiene 4 piccoli volumi dedicati alle tartarughe marine, le grotte costiere, i sentieri e il parco da vivere. L’opera è davvero pregevole. Colpiscono due aspetti: l’ottima grafica editoriale e il linguaggio adottato. Quest’ultimo, in particolare, è un linguaggio estremamente piacevole per la lettura; una lettura che non stanca nonostante non venga trascurato o minimizzato alcun aspetto scientifico. E’ un linguaggio che pur mantenendosi accattivante consente al lettore, anche se questo è un naturalista esperto, di conoscere la biodiversità del parco in maniera ampia e completa. I due volumetti dedicati agli uccelli trattano delle specie diurne (gli autori sono Danila Mastronardi ed Elio Esse) e dei rapaci notturni (l’autore è Marcello Giannotti). Gli Autori non sono stati scelti a caso dall’Ente Parco. Essi infatti hanno condotto ricerche sugli argomenti assegnati, e nei testi, infatti, oltre a trattare di temi più ampi sulla classe degli uccelli o sull’ordine degli strigiformi riportano anche i risultati delle loro ricerche. In tal modo il lettore potrà farsi un’idea precisa della situazione avifaunistica del Parco, e nel caso degli Strigiformi troverà anche un atlante distributivo per le singole specie riscontrate nel Parco. Un atlante, si badi bene, puntiforme, con la localizzazione, cioè, delle singole coppie nidificanti rinvenute nel Parco, o nel caso di specie solo svernanti o svernanti rare anche dei singoli individui contattati in inverno. Lo stesso linguaggio e lo stesso rigore scientifico lo si trova anche negli altri volumetti, tutti curati da studiosi napoletani da tempo impegnati con ricerche nel territorio dei Campi Flegrei. Davvero un bel lavoro, un lavoro che si inserisce nella tradizione culturale del territorio dei Campi Flegrei che da secoli ospita studiosi di natura (dalla vulcanologia alla botanica, dalla mineralogia alla zoologia) e che pertanto vanta una ormai ricchissima bibliografia e iconografia. I cofanetti, pubblicati con un contributo dell’Unione Europea, sono distribuiti gratuitamente dall’Ente Parco regionale dei Campi Flegrei. Per saperne di più: parcocampiflegrei@libero.it

Atlas of Breeding Birds in Bulgaria. Bulgarian Society for the Protection of Birds Iankov P. (ed.), 2007 – Atlas of Breeding Birds in Bulgaria. Bulgarian Society for the Protection of Birds, Conservation Series, Book 10, Sofia

Volume di grande formato di 679 pagine con doppia lingua: bulgaro e inglese. Riporta l’Atlante degli uccelli nidificanti in Bulgaria con una griglia di quadranti UTM di 10 chilometri di lato. Per ciascuna specie viene riportata la cartina distributiva, con la classica suddivisione dei pallini in grandi (nidificazione certa), medi (nidificazione probabile) e piccoli (nidificazione possibile), e la cartina della stima della densità per quadranti secondo una scala di valori basata sul logaritmo in base dieci. Il testo riporta le categorie di conservazione, lo status legale in Bulgaria, il trend della popolazione, la descrizione della distribuzione desunta dalla mappa e della stima della densità, anch’essa desunta dalla mappa, i cambiamenti avvenuti storicamente nel corso degli anni, desunti dalle precedenti ricerche condotte in Bulgaria, gli habitats frequentati e l’ampiezza altitudinale. Nel periodo 1859 – 2005 in Bulgaria hanno nidificato 297 taxa di uccelli, di questi 286 risultano nidificanti, tra certi, probabili e possibili, nel periodo preso in esame dall’Atlante ornitologico: 1996 – 2005. 164 specie (57%) hanno un distribuzione stabile e 151 (52%) un trend stabile, 52 specie (pari al 18%) hanno avuto un incremento distributivo e 65 (il 23%) lo hanno avuto nella consistenza popolazionistica, 33 (12%) hanno mostrato un decremento sia distributivo che popolazionistico, per le altre non si riesce a evidenziare un trend. Nel corso degli anni in cui è durata la ricerca non si è avuta conferma delle nidificazioni di Fistione turco, Grillaio e Otarda, mentre hanno iniziato a nidificare nuove specie come Mignattino alibianche e Cesena. Da segnalare l’estinzione della autoctona sottospecie nominale del Fagiano comune (Phasiaus colchicus colchicus) in seguito all’ibridazione con le sottospecie asiatiche immesse a scopo venatorio. Un libro interessante che apre una finestra su di un paese poco conosciuto e poco frequentato ornitologicamernte da noi italiani, e che invece mostra molti spunti di interesse. Vi nidificano, ad esempio, cinque specie del genere Aquila, tra certe, probabili e possibili: pomarina, clanga, nipalensis, heliaca, chrysaetos. Un altro atlante ornitologico di un paese europeo è andato alle stampe e ha coperto un vuoto conoscitivo, mettendo in evidenza, nel contempo, la raggiunta maturità scientifica e organizzativa dell’ornitologia bulgara. In queste occasioni ritorna sempre nella mente e sulla bocca la domanda: quando ci riusciremo anche noi italiani? Per saperne di più: www.bspb.org

Marco Dinetti, 2009 – Atlante degli uccelli nidificanti nel Comune di Firenze: 2007 – 2008

Ultima fatica di Marco Dinetti, primatista europeo se non mondiale di atlanti ornitologici urbani, l’atlante degli uccelli nidificanti a Firenze è giunto alla terza edizione (anche questo un record). Già uno sguardo alle copertine dei tre atlanti – le edizioni precedenti risalgono al 1990 (rilevamenti 1986-88) e al 2002 (anni 1997-98) – ci fornisce indicazioni per interpretare i cambiamenti delle conoscenze sull’avifauna urbana di questi 20 anni. Nel primo lavoro un pettirosso è posto al centro della copertina, sullo sfondo il centro di Firenze visto dalle colline: è la scoperta dei “clandestini in città”, per usare il titolo di un fondamentale libro di Fulco Pratesi. Nel secondo un passero solitario, posato sul campanile di Giotto, osserva un falco pellegrino in volo sulla cupola di Brunelleschi, a testimoniare l’arrivo nell’ambiente urbano di specie rare, vulnerabili o di interesse conservazionistico. La copertina dell’ultima edizione è focalizzata su una coppia di passera d’Italia, specie in passato ampiamente diffusa negli insediamenti urbani e considerata “nociva” per l’agricoltura, che nel giro di pochi anni ha subito un preoccupante declino sia nelle aree rurali che in città. Dopo oltre due decenni di osservazioni nell’habitat urbano, si può iniziare a trarre un bilancio utilizzando gli uccelli quali indicatori della qualità ambientale. L’indagine sul campo ha individuato nel biennio 2007-2008 un totale di 86 specie nidificanti nel comune di Firenze, caratterizzato da una notevole varietà di tipologie ambientali, che comprende aree edificate, parchi e giardini, boschi, oliveti, coltivi alberati e aperti, incolti e zone umide. Per ogni specie l’atlante riporta la cartografia commentata con la situazione storica e di confronto con gli atlanti precedenti, distribuzione e habitat di riproduzione attuali, biologia riproduttiva e note eco-ecologiche, indicazioni di conservazione e confronti con altri territori e aree urbane. Non meno interessanti dei risultati sono le pagine sui metodi di censimento, che rappresentano un vero gold standard per questo tipo di indagine, nonché il corredo iconografico (disegni in bianco e nero e tavole a colori fuori testo) e la vasta bibliografia. Firenze è oggi l’unica città al mondo ad avere pubblicato una terza edizione del suo atlante urbano ornitologico, un fatto di grande rilevanza per la nostra ornitologia anche perché rappresenta un fenomeno, quello degli atlanti ornitologici urbani, di cui il nostro paese è un leader indiscusso, con i suoi 47 progetti atlanti urbani di cui 28 pubblicati. Oltre a Firenze hanno pubblicato almeno una seconda edizione dell’Atlante urbano Napoli e Cremona e si accingono a farlo anche Roma e Grosseto.  L’analisi degli andamenti negli anni delle specie urbane mostra alcune similitudini tra le città. All’aumento di sparviere, colombaccio, tortora dal collare e corvidi fa da contraltare il calo generalizzato delle specie degli ambienti aperti ed agricoli, quelli cioè più soggetti al consumo in seguito alla espansione dell’urbanizzato. Preoccupante il calo registrato a Firenze della passera d’Italia ma anche di altre specie che non ti aspetteresti di trovare nell’elenco del trend negativo, come la taccola. Maurizio Fraissinet

Giuseppe De Marchi, Giorgio Chiozzi e Dawit Semere, 2009 – Wings over the Red Sea. Natura, 99, fascicolo 2: 1 – 128.

Scienze Naturali, dal Museo Civico di Storia Naturale di Milano, dal Civico Planetario “Ulrico Hoepli” e dall’Acquario Civico di Milano. Riporta i risultati ornitologici di 8 anni di spedizioni di studio effettuate nelle isole eritree del Mar Rosso, località di grande interesse ornitologico e biogeografico, oltre che estremamente fragili, come tutte le isole, dal punto di vista conservazionistico.  Il fascicolo riporta tutte la check-list commentata delle specie osservate con numerose foto a colori. Diverse le specie interessanti, solo per citarne qualcuna: l’Airone golia (Ardea goliath), la Garzetta dei reef occidentale (Egretta gularis), il Fetonte becco rosso (Pheton aethereus), il Pellicano rossiccio (Pelecanus rufescens), la Sula fosca (Sula leucogaster), l’Otarda araba (Ardeotis arabs), il Gabbiano occhi bianchi (Larus leucophtalmus) e lo spettacolare Droma (Dromas ardeola), unica specie della famiglia Dromadidae della quale nel corso delle spedizioni è stato possibile censire 21 colonie attive. Interessante anche il capitolo introduttivo sulla storia della esplorazione ornitologica delle isole del Mar Rosso.  Fa piacere che l’ornitologia italiana sempre più spesso contribuisce alla conoscenza internazionale dell’ornitologia. Maurizio Fraissinet

AA.VV., 2008 – Atlante della Biodiversità della Sicilia. Vertebrati terrestri. Studi e Ricerche, 6, ARPA Sicilia, Palermo, Pp. 533

Che ci si trovi dinanzi ad un’opera di peso lo si capisce subito, basta prendere in mano il volume e si ha netta la sensazione di un peso notevole. Scherzi a parte (ma il volume è davvero pesante!) l’opera scritta dagli zoologi siciliani è di quelle destinate a divenire un esempio su come si realizza un compendio zoologico dedicato ai vertebrati terrestri di un territorio. Se questo territorio poi è la Sicilia, l’isola più grande del Mediterraneo, posta al centro del Mare Nostrum, si comprende ancor di più che importanza, anche internazionale, riveste l’opera realizzata e quale sia, appunto, il peso che assume nel panorama zoologico mediterraneo. Per ciascuna delle quattro classi di vertebrati terrestri vengono trattate le singole specie con un testo dettagliato e con le cartine di distribuzione in cui viene utilizzato un reticolo di quadranti UTM di 10 chilometri di lato. Per gli uccelli i testi sono più corti perché, in pratica, si tratta di riportare l’aggiornamento della distribuzione, considerando che per questa classe l’opera rappresenta la terza edizione dell’atlante ornitologico regionale. Per la chirotterofauna, invece, non vengono riportate carte distributive per le oggettive difficoltà di studio puntuale delle singole specie, ma viene presentato un capitolo mono grafico curato da Paolo Agnelli, Ivy di Salvo, Danilo Russo e Maurizio Sarà. In ogni caso per ciascuna specie c’è una dettagliata e approfondita disamina dello status in Sicilia.  La parte sugli Uccelli, curata da Bruno Massa e Renzo Ientile, ha anche un capitolo sulla variazione della biodiversità ornitica in Sicilia, mentre quelle sui Rettili e gli Anfibi, curata da Pietro Lo Cascio, Giuseppe Fabrizio Turrisi e Angelo Vaccaro, ha anche capitoli sulla storia dell’erpetologia siciliana, sulle specie alloctone, sugli aspetti faunistici e biogeografici del popolamento erpetologico siciliano e la storia, la leggenda e il folklore presenti sull’isola su questi animali. La parte sui Mammiferi, curata da Maurizio Sarà, oltre le pagine dedicate alle singole specie, ha anche capitoli sulla presenza storica dei grossi mammiferi in Sicilia e sulla distribuzione pregressa e l’estinzione della Foca monaca. L’importanza del libro si accresce ulteriormente in considerazione del fatto che molte specie sono endemismi siciliani e che la trattazione e la cartina distributiva, quindi, rappresentano il documento zoologico più aggiornato per tali specie. Tra gli uccelli sono trattati gli endemismi del Codibugnolo di Sicilia (Aegithalos caudatus siculus) e la Cincia bigia di Sicilia (Poecile palustris siculus). La Sicilia ospita anche l’unica popolazione europea di Cinciarella algerina (Cyanistes teneriffae ultramarinus), localizzata nell’isola di Pantelleria. Molte di più le specie endemiche tra i mammiferi, i rettili e gli anfibi. Il volume si conclude con un’importante appendice, curata da Tommaso La Mantia, che riporta la raccolta dei nomi vernacolari della Sicilia, utile per non dimenticare questo aspetto e per poter capire i nomi riportati dagli Autori del passato. Il coordinamento generale dell’opera è di Bruno Massa e ai rilevamenti sul campo hanno partecipato 85 collaboratori.  A Bruno Massa, ai vari redattori dei testi e a tutti i collaboratori che hanno effettuato i rilevamenti vanno i nostri complimenti. Maurizio Fraissinet