Ciao Stefano
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Stefano Piciocchi (*1940 – †2023) Stefano Piciocchi è stato un protagonista indiscusso della educazione ambientale, dell’ornitologia e della conservazione della natura in Campania. Laureato in legge e impiegato nel settore assicurativo, ha iniziato l’impegno ambientalista nella LIPU, nel ruolo di delegato per la provincia di Napoli. Si fece notare per l’impegno costante e spesso innovativo per il periodo. È stato, in pratica, il primo ad organizzare un corso di bird-watching in Campania, e stiamo parlando della prima metà degli anni ’80. Da quel corso, e dalla frequentazione dei tanti giovani che riuscì a coinvolgere, sono uscite figure importanti dell’attuale establishment nazionale della LIPU. Successivamente transitò nelle fila del WWF organizzando un gruppo attivo a Marano di Napoli, la città in cui risiedeva, e anche in questo caso da quel gruppo sono uscite figure dell’ambientalismo e dell’ornitologia. Si dedicò all’educazione ambientale e divenne ben presto il punto di riferimento sia di quei genitori che intendevano iscrivere i loro figli ai campi avventura che il WWF organizzava in estate nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sia degli insegnanti delle scuole della Provincia di Napoli che intendevano organizzare visite scolastiche in aree naturali. Era molto richiesto perché aveva una straordinaria capacità di comunicare le bellezze della natura, che suscitavano nei ragazzi interesse e attenzione. Aveva una conoscenza delle scienze naturali notevole per cui era in grado di soddisfare le curiosità dei partecipanti alle escursioni. Sapeva riconoscere non solo gli uccelli o le tracce dei mammiferi e degli insetti, ma anche le piante per cui sbalordiva tutti per la rapidità con cui rispondeva alla domanda “che pianta è?”. Andato in pensione si dedicò quotidianamente alla Riserva Naturale del WWF del Cratere degli Astroni, divenendo in breve tempo il referente per le visite guidate e per il monitoraggio della fauna. A metà degli anni ’80 entrò in contatto con il gruppo di giovani ornitologi che si radunavano intorno alla figura del prof. Mario Milone dell’Università Federico II di Napoli e cominciò a collaborare con le ricerche di campo avviate dal professore. Fu tra i fondatori dell’ASOIM nel 1986 e da allora ha operato nell’Associazione, dividendo il suo tempo tra l’ASOIM e il WWF nel Cratere degli Astroni. Nell’ASOIM è stato ininterrottamente membro del Consiglio Direttivo fino al 2021, allorquando decise di farsi da parte per fare spazio alle nuove generazioni e accettò di rivestire la carica di Presidente Onorario. È stato anche Presidente dell’ASOIM per alcuni anni. Ha fornito un contributo ineguagliabile alla conoscenza dell’ornitologica campana, partecipando a tutte le campagne di monitoraggio realizzate in questi 37 anni. Il suo apporto è stato fondamentale per portare a termine i vari atlanti ornitologici pubblicati dall’Associazione, per le ricerche sui rapaci, sugli uccelli acquatici. È autore di molte pubblicazioni scientifiche dell’ASOIM. Aveva inoltre una particolare passione per i viaggi: ne ha fatti tanti e davvero interessanti. È stato spesso in India, ma anche sull’Himalaya, in Etiopia, in Niger, in Mali e molti altri paesi africani. In diverse occasioni i soci ASOIM e non solo sono rimasti affascinati dai suoi resoconti di viaggio, dove metteva particolare attenzione nello studio delle etnie locali, avvicinandosi ad esse con rispetto, umiltà e curiosità. Tutti coloro che l’hanno conosciuto e frequentato in questi anni si ritrovano nel definirlo una bella persona e riconoscono di essere stati fortunati a incontrarlo. Maurizio Fraissinet
Visita all’Oasi delle SOGLITELLE
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La mattina di domenica 2 giugno abbiamo visitato le “nuove” SOGLITELLE. Ad attenderci c’era Mimmo Cristofari della LIPU. “Nuove” perché le Soglitelle sono state oggetto di lavori finanziati dalla Regione Campania che hanno portato alla realizzazione di un centro visita, capanni, percorsi, recinzioni, sbarre e cancelli a limitare l’accesso alle auto e a visitatori “poco graditi”. Per lungo tempo tutto ciò è rimasto però “congelato” in attesa di trovare una soluzione gestionale. Da qualche mese LIPU e Istituto di Gestione della Fauna, nell’ambito di un progetto finanziato da Fondazione con il Sud, hanno iniziato a gestire quest’area cominciando ad avviare ricerche scientifiche e recuperando le opere e le recinzioni realizzate per finalizzarle anche ad una fruizione controllata e compatibile con le esigenze di conservazione. Per il mese di giugno hanno previsto alcune visite riservate ad Associazioni e gruppi di volontariato. La prima Associazione ad essere stata invitata è stata l’ASOIM. Siamo stati accolti da Mimmo Cristofari della LIPU e abbiamo potuto visionare tutto quanto è stato fatto e si sta facendo. È stato un momento particolarmente emozionate per chi ricorda altri momenti, quelli terribili del passato quando chi entrava con binocoli, cannocchiali e macchina fotografica era minacciato e pedinato da parte di figure aggregate a clan camorristici. Le Soglitelle rappresentano infatti un emblema della lotta contro il bracconaggio. Volontari della LIPU, affiancati dalle forze dell’ordine, e in particolare dagli uomini che agivano sotto il comando del Colonnello Costa, oggi Ministro dell’Ambiente, e dall’Arma dei Carabinieri, comandata dal comandante “Ultimo”, noto per essere stato l’artefice dell’arresto di Riina, avviarono una vera e propria battaglia contro camorra e bracconieri. Appostamenti notturni, inseguimenti, sparatorie, minacce. Furono momenti difficili. Se entravi con l’auto negli sterrati tra le vasche venivi seguito da auto con a bordo persone che ti sorvegliavano a distanza. Nessuno ha ceduto, nessuno si è scoraggiato e la lotta è proseguita passo dopo passo negli anni. Dapprima sono scomparsi i bracconieri, poi si sono smantellati i bunker costruiti dalla camorra per far sparare nascosti agli uccelli acquatici, poi si è inserito il sito all’interno della Riserva Naturale Foce Volturno – Costa di Licola, poi si è iniziato un lungo e lento processo di sensibilizzazione nei confronti della Regione affinché realizzasse un piano di recupero. Nel frattempo l’area diveniva uno dei luoghi più importanti dell’Italia meridionale per l’avifauna. Alla fine ha vinto lo Stato ed oggi quei momenti sono solo un ricordo, o forse sono parte della storia della lotta al bracconaggio nel nostro paese. La nostra visita è stata impreziosita dall’osservazione di oltre 30 specie di uccelli. Di seguito un po’ di foto della Splendida giornata trascorsa.