ASOIM

Presentazione “Decalogo dei comportamenti da evitare nelle aree naturali protette” – Carabinieri Forestali – ASOIM

La mattina di giovedì 26 luglio presso il bellissimo salone dei busti del complesso monumentale di Castel Capuano a Napoli il generale di brigata Ciro Lungo, Comandante della Regione Carabinieri Forestali della Campania, e il prof. Maurizio Fraissinet, Presidente dell’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale – ASOIM, hanno presentato un “Decalogo dei comportamenti da evitare nelle aree naturali protette”. Uno strumento conoscitivo per educare e sensibilizzare al rispetto della natura dei parchi e delle riserve presenti sul territorio campano, che vengono troppo spesso aggrediti da visitatori insensibili alle bellezze della natura e che quindi fanno danni alla biodiversità, ma anche a chi, invece, vuole recarsi in natura per goderne le bellezze. Il decalogo elenca i comportamenti scorretti e dannosi e, nel contempo, illustra i motivi per cui tali comportamenti possono arrecare danno alla fauna e alla flora selvatica, nonché le norme di legge che li vietano o li regolamentano. Il decalogo è stato presentato in una sala gremita nella quale sedevano i vertici regionali dell’Arma dei Carabinieri, rappresentanti della Guardia di Finanza, della Polizia Metropolitana, dei Vigili del Fuoco, il Presidente del Tribunale di Napoli, magistrati, rappresentanti della Associazioni ambientaliste, presidenti e direttori delle aree naturali protette, docenti universitari. Moderatore del dibattito è stato Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. Hanno preso la parola il Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, comandante interregionale Carabinieri Ogaden, la dr.ssa Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Napoli, il dr. Pier Paolo Filippelli, Procuratore aggiunto, il dr. Paolo Mancuso, assessore all’ambiente del comune di Napoli, la dr. Rosa Marmo della Regione Campania, i prof. Domenico Fulgione e Antonio Saracino, dell’Università Federico II di Napoli, il prof. Camillo Campolongo del WWF, il dr. Agostino Casillo, presidente del PN del Vesuvio e il dr. Costantino Caturano, presidente del Parco Regionale del Taburno Camposauro, a nome dei presidenti degli enti parco regionali.   I vari interventi e il dibattito, oltre che l’illustrazione del decalogo da parte del Generale Lungo e del Prof. Fraissinet, hanno dato vita ad un interessante e proficuo dibattito sulle aree naturali protette e la difesa della natura, intesa anche come bene morale da tutelare. Al termine della manifestazione è stato distribuito il decalogo ai comandi stazione dei CC forestali e alle aree naturali protette. Una copia del Decalogo può essere scaricato cliccando sul pulsante di seguito. Servizio TGR Campania

Le Monografie dell’ASOIM – Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale

a cura di Maurizio Fraissinet La collana delle Monografie dell’ASOIM rappresenta una delle più interessanti produzioni editoriali in ambito ornitologico del continente europeo. I 20 volumi pubblicati dal 1989 al 2025 rappresentano un patrimonio di conoscenze ornitologiche e naturalistiche di grande interesse per la Regione Campania per l’Italia più in generale.  Un contributo scientifico enorme che viene anche presentato con una ricercatissima grafica editoriale, che le rende anche di gradevole lettura. Spaziano su diversi campi avendo riguardato atlanti ornitologici a diversa scala, vari taxa della classe degli Uccelli, atti di convegni, Lista Rossa, singole specie ornitiche di grande valore naturalistico. Di seguito le presentiamo una ad una. Prima però desideriamo ringraziare le tantissime persone che, negli anni, hanno permesso di realizzare questa produzione così prestigiosa. Alcune di queste purtroppo ci hanno anche lasciato nel corso del tempo. Un ringraziamento ai tanti ornitologi e fotografi naturalisti che hanno fornito in maniera disinteressata il loro tempo e le loro competenze, gli artisti che hanno realizzato le copertine e i disegni, le istituzioni che hanno sostenuto il progetto. In primis la Regione Campania che contribuendo economicamente alla pubblicazione di 12 dei 19 volumi si è conquistata il titolo di una delle Regioni europee più impegnate nel sostegno alla editoria naturalistica, ma anche la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Napoli, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, il Museo delle Scienze Agrarie di Portici, l’Amministrazione Provinciale di Napoli, il Comune di Castello Matese. Un grazie anche ai privati che sono intervenuti economicamente a sostegno di alcune pubblicazioni: Banca Popolare di Torre del Greco, Agriturismo I Fondi di Baia, Electa Napoli, Tess – Costa del Vesuvio SpA, Maurizio Fraissinet, Stefano Giustino. 1. Maurizio Fraissinet e Mario Kalby, 1989 – Atlante degli uccelli nidificanti in Campania (1983-1987). Monografia 1 dell’ASOIM Regione Campania ed., Napoli. Pp 222. Riporta i dati dell’Atlante ornitologico regionale, il terzo atlante regionale italiano in ordine di pubblicazione. Il libro contiene anche due fogli lucidi relativi alla idrografia e ad una carta altimetrica della Campania da sovrapporre alle mappe distributive degli uccelli in periodo riproduttivo. Realizzato con il contributo della Regione Campania Patrocinio dell’Assessorato all’Agricoltura, Caccia, Pesca e Foreste della Regione Campania, Università degli Studi di Napoli Dipartimento di Zoologia, Società dei Naturalisti in Napoli, WWF Italia – Delegazione Campania, LIPU – Ufficio Regionale per la Campania. Prefazioni di Ferdinando Clemente di San Luca, Bruno Massa e Virgilio Botte. Testi di Umberto Atripaldi, Paola Carrabba, Paola Conti, Gabriele de Filippo, Angela De Vita, Giuseppe Di Martino, Gennaro Esposito, Maurizio Fraissinet, Lucilla Fusco, Maria Grotta, Mario Kalby, Antonio Lubrano Lavadera, Luciano Marcello, Danila Mastronardi, Mario Milone, Rosario Notaro, Stefano Piciocchi, Sergio Scebba. Foto di Umberto Atripaldi, Raffaele D’Anselmo, Maurizio Fraissinet, Livio Genovese, Mario Kalby, Mario Lo Bianco, Stefano Piciocchi, Andrea Simoni. La copertina e le tavole in bianco e nero all’interno sono di Antonio Lubrano Lavadera. 2. Maurizio Fraissinet e Mario Milone, 1992 – Migrazione e inanellamento degli uccelli in Campania. Monografia n.2 dell’ASOIM, Regione Campania ed., Napoli. Pp. 165 Riporta i dati delle tante stazioni di inanellamento, o delle singole spedizioni, che hanno operato in Campania dalla metà degli anni ’70 al 1991. Un periodo nel quale la Campania risultava essere la prima Regione dell’Italia centro-meridionale e la quinta in ambito nazionale per numero di inanellamenti. Realizzato con il contributo della Regione Campania Assessorato Agricoltura, Caccia, Pesca e Foreste e la collaborazione del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli Studi di Napoli. Il primo di un periodo contrassegnato da una collaborazione con la casa editrice Electa Napoli che si concluderà con la Monografia n.5. Prefazioni di Alfredo Pozzi e Gian Carlo Carrada Testi di Paola Carrabba, Gabriele de Filippo, Maurizio Fraissinet, Lucilla Fusco, Maria Grotta, Mario Kalby, Antonio Lubrano Lavadera, Mario Milone, Sergio Scebba, Dino Vitiello. Foto di Maurizio Fraissinet. Realizzazione grafica di ElectaNapoli. Copertina e tavole in bianco e nero all’interno di Antonio Lubrano Lavadera. 3. Maurizio Fraissinet, Maria Grotta M e Stefano Piciocchi, 1994 – La Lista Rossa degli Uccelli in Campania. Monografia n.3 dell’ASOIM. Electa Napoli ed., Napoli. ISBN 88 435 4782 8  Pp. 61 La prima Lista Rossa degli Uccelli della Campania. Prefazioni di Fulco Pratesi e Mario Milone Testi di Maurizio Fraissinet, Maria Grotta e Stefano Piciocchi Foto di Maurizio Fraissinet e Stefano Piciocchi. Realizzazione grafica di ElectaNapoli. Copertina e tavole in bianco e nero all’interno di Antonio Lubrano Lavadera. 4. Maurizio Fraissinet (a cura di), 1995 – Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli. Monografia n.4 dell’ASOIM. Electa­Napoli ed., Napoli. ISBN 88 435 4822 0 Pp. 263 Il terzo atlante ornitologico degli uccelli nidificanti in ambito urbano e il secondo per gli uccelli svernanti nella storia dell’ornitologia italiana. Realizzato con il contributo della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Napoli e della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli e la collaborazione del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Prefazioni di Maciej Luniak e Rakesh K. Rastogi Testi di Francesco Ausiello, Paola Carrabba, Paola Conti, Diletta Coppola, Silvana Del Gaizo, Ermanno De Pisi, Rino Esposito, Maurizio Fraissinet, Maria Grotta, Roberto Guglielmi, Fulvio Mamone Caprio, Danila Mastronardi, Mario Milone, Patrizia Mirabella, Armando Nappi, Stefano Piciocchi, Claudio E. Rusch Foto di Maurizio Fraissinet. Disegni di Roberto Guglielmi. Copertina e tavole in bianco e nero all’interno di Antonio Lubrano Lavadera. 5. Maurizio Fraissinet, Diletta Coppola, Silvana Del Gaizo, Maria Grotta e Danila Mastronardi D., 1996 – Atti del Convegno nazionale l’avifauna degli ecosistemi di origine antropica: zone umide artificiali, coltivi, aree urbane. Monografia n. 5 dell’ASOIM, Electa Napoli ed., Napoli. ISBN 88 435 5224 4 Ospita gli Atti del Convegno Nazionale “L’avifauna degli ecosistemi di origine antropica: zone umide artificiali, coltivi, aree urbane”, tenutosi a Napoli il 26 e 27 novembre 1994. Realizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Campania, con il patrocinio della Regione Campania e del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Prefazione di Maurizio Fraissinet Testi di

18 Monografia ASOIM – Ciconiformi, Suliformi e Pelecaniformi della Campania

È stata pubblicata la Monografia n.18 dell’ASOIM. Si intitola “Ciconiformi, Suliformi e Pelecaniformi della Campania”, con sottotitolo “Cicogne, Sula, Cormorani, Ibis e Aironi della Campania”. È curata da Maurizio Fraissinet, ma con i suoi 28 autori può essere considerata un’opera corale per chi, come noi dell’ASOIM, crede che l’ornitologia si debba fondare anche sulla partecipazione e il coinvolgimento. Solo così si possono ottenere i risultati ai quali l’ASOIM ormai ci ha abituati. 18 monografie pubblicate dal 1989 ad oggi rappresentano infatti un patrimonio culturale costruito nel tempo e che ha portato anche alla crescita della partecipazione di sempre più persone, opportunamente formate, alla raccolta dei dati in campo. Se a questo si aggiunge che i libri sono decisamente belli e molto curati, oltre che sotto l’aspetto scientifico anche per la parte grafica, si comprende che l’ASOIM abbia realizzato e stia portando avanti uno dei progetti di ricerca e divulgazione scientifica più interessanti a livello europeo. Il libro Sulle Cicogne, la Sula, i Cormorani, gli Ibis e gli Aironi della Campania, di 117 pagine e con numerose foto a colori, riporta i dati relativi ad una ventina di specie, incluso le accidentali. Per 17 di queste, quelle cioè nidificanti e/o svernanti, si riporta un ampio testo con tutto quanto è noto in Campania per ciascuna specie. I testi sono affiancati dalle mappe distributive delle specie nidificanti, applicando il metodo dell’atlante ornitologico, e i grafici con gli andamenti per il periodo invernale e riproduttivo. Per le specie svernanti di cui si dispone di un numero sufficiente di dati è stata calcolata anche la periodicità delle oscillazioni nel numero di esemplari delle popolazioni. Un’analisi che fino ad ora pochi hanno fatto nel nostro paese. Capitoli sulla sistematica dei gruppi tassonomici trattati, sulle zone umide della Regione e sui dati noti per le specie accidentali e aufughe riscontrate negli anni in Campania completano l’opera. La prefazione è stata curata da Lucio Bordignon, ornitologo, dal Prof. Stefano Mazzoleni, Direttore del Museo delle Scienze Agrarie di Portici, e dalla dottoressa Rosa Marmo, dirigente della Unità Operativa della Regione Campania sulla Gestione delle risorse naturali protette, la Tutela e salvaguardia dell’habitat marino e costiero, sui Parchi e riserve naturali. Il Patrocinio del Museo delle Scienze Agrarie di Portici, del Wildlife Research Unit e del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli elevano il prestigio dell’opera, così come il contributo della Regione Campania, che da tempo sostiene le pubblicazioni dell’ASOIM, e che dimostra in tal modo anche quanto la collana delle monografie ASOIM sia considerata importante per la divulgazione e la conoscenza del patrimonio naturalistico della Campania. Per avere una copia scrivere a info@asoim.org

5° Corso Birdwatching

Partirà il 10 ottobre il 5° Corso di Birdwatching organizzato dall’ASOIM. Il Corso si rivolge a studenti, guide naturalistiche, appassionati e tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza dell’avifauna. L’attività formativa si articolerà in 8 lezioni in Aula e 3 uscite sul campo, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti gli sturmenti di base per il riconoscimento dell’avifauna del territorio campano e non solo. Ciascuna lezione terminerà con un’esercitazione di riconoscimento delle specie trattate. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Le lezioni si terranno presso la Società dei Naturalisti in Napoli, sita in via Mezzocannone 8, piano ammezzato, dalle 15,30 alle 18,30 La quota di iscrizione non comprende copertura assicurativa. Il corso sarà attivato con un minimo di 10 iscritti. Il Costo di iscrizione è di 50,00 euro, ridotto a 40,00 euro per studenti e soci ASOIM. Per richiesta informazioni e/o iscrizioni si può scrivere una mail ad info ASOIM. Come effettuare l’iscrizione: Bonifico bancario versando la quota sul conto corrente intestato all’Associazione Studi Ornitologici codice IBAN: IT79 N050 1803 4000 0001 1649 118. La banca è la filiale napoletana di Banca Etica. Nella causale del bonifico scrivere: “Iscrizione 5° corso di Birdwatching e il nome del partecipante“. La ricevuta bancaria dell’ordine di bonifico può essere inviata a mezzo mail a info ASOIM.   Programma completo delle lezioni 1° lezione 10 ottobre 2019 – Introduzione al birdwatching. Gli anatidi e gli aironi. I censimenti dell’IWC. A cura di Danila Mastronardi 2° lezione 17 ottobre 2019 – I Gabbiani, i Cormorani e altri uccelli marini. Il pelagic trip. A cura di Alessio Usai 3° lezione 24 ottobre 2019 – I Limicoli e i rallidi. A cura di Alessandro Motta 4° lezione (lezione sul campo) 27 ottobre 2019 – Birdwatching all’Oasi dei Variconi e al Lago Patria nella Riserva Naturale Regionale Costa di Licola – Foce Volturno. A cura di Elio Esse, Stefano Piciocchi, Giuseppe Di Martino 5° lezione 31 ottobre 2019 – Gli uccelli rapaci diurni e notturni. A cura di Filippo Tatino 6° lezione 7 novembre 2019 – Gli uccelli della macchia mediterranea. A cura di Silvia Capasso 7° lezione 14 novembre 2019 – Gli uccelli degli ambienti forestali (Picchi, ma non solo). A cura di Silvia Capasso 8° lezione 21 novembre 2019 – Uccelli degli ambienti aperti (Galliformi, ma non solo). A cura di Filippo Tatino 9° lezione (lezione sul campo) 24 novembre 2019– Birdwatching nella Riserva Naturale di Castelvolturno dei Carabinieri Forestali. Pratica dell’inanellamento. A cura di Stefano Piciocchi, Giuseppe Di Martino, Danila Mastronardi 10°lezione 28 novembre 2019 – Uccelli degli ambienti urbani. A cura di Maurizio Fraissinet 11° lezione (lezione sul campo) 1 dicembre 2019 – Birdwatching al Lago Matese, nel Parco Regionale del Matese o all’Oasi WWF di Serre – Persano,  con consegna degli attestati e pranzo finale di commiato. A cura di Stefano Piciocchi, Giuseppe Di Martino Abbigliamento e attrezzatura consigliata: Per le uscite sul campo si consiglia di indossare un abbigliamento comodo, di portare fotocamera, binocolo e cannocchiale e se si possiede anche una guida da campo per il riconoscimento. In ogni caso gli organizzatori metteranno a disposzizione binocoli cannocchili e guide per chi dovesse essere sprovvisto. Si ricorda inoltre che i luoghi delle uscite sul campo dovranno essere raggiunti dai partecipanti con mezzi propri così come saranno a carico dei partecipanti le eventuali colazioni e/o pranzi a sacco. Tutte le organizzazioni saranno discusse in aula nella lezione precedente quella dell’uscita.  

Suggerimenti e raccomandazioni per prevenire la nidificazione del Gabbiano reale sui tetti e le terrazze

Con l’avvicinarsi della primavera e quindi della stagione riproduttiva del Gabbiano reale, l’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale (ASOIM), che da anni studia il fenomeno dell’inurbamento della specie in Italia, ritiene utile e opportuno fornire suggerimenti e raccomandazioni sui comportamenti da adottare in questo periodo, sia parte delle amministrazioni comunali che dei cittadini stessi per prevenire nidificazioni sgradite che possono provocare disagi, a volte anche notevoli. In primo luogo si raccomanda ai cittadini che dispongono di tetti e terrazze di intraprendere un’attività di rimozione delle erbe spontanee, unita ad una frequentazione costante e assidua a partire dalla fine di febbraio e per tutto il mese di marzo dei tetti e delle terrazze. L’eliminazione delle erbacee spontanee porta ad una riduzione delle condizioni ambientali idonee alla nidificazione. La frequentazione assidua dei tetti e delle terrazza da parte degli esseri umani nel mese di marzo rende il sito poco sicuro per l’installazione del nido. Nell’eventualità non si sia nelle condizioni di frequentare con assiduità il terrazzo si suggerisce di installare, ad un’altezza superiore a quella degli uomini che lo frequentano, dei fili tesi collocati parallelamente ad una distanza compresa tra 1,50 – e 2 metri. I fili devono essere robusti (un diametro di almeno 3 mm), di un materiale resistente alla luce solare e alla corrosione, come l’acciaio inox, o meglio ancora le lenze da pesca. Tale metodo si è rivelato efficace per le superfici piane, anche di ampie dimensioni (quali parcheggi, piazzali, ecc.), agisce sulla impossibilità meccanica degli animali di attraversarlo con le ali e della notevole insicurezza che genera nella coppia che non avverte elementi di sicurezza per l’allevamento della prole. E’ inoltre incruento e, soprattutto, non genera “assuefazione” nel corso del tempo: gli animali, cioè, non si abituano alla sua presenza e non rimuovono quindi il senso di insicurezza. Alle amministrazioni comunali interessate dalla presenza di popolazioni urbane nidificanti di Gabbiano reale si suggerisce di adottare per la raccolta differenziata dell’umido, qualora non sia stato ancora fatto, il sistema del porta a porta con l’utilizzo dei bidoni marroni e lo svuotamento degli stessi a poche ore dal conferimento da parte dei cittadini. Nel contempo le si invita ad affiggere manifesti che informino i cittadini dell’importanza di tenere puliti i terrazzi e i tetti dalle erbacee spontanee e di frequentare gli stessi assiduamente nel mese di marzo. Le si invita altresì ad emettere ordinanze che obblighino le pescherie a mantenere rigorosamente pulita l’area antistante l’esercizio commerciale dopo la chiusura. L’ASOIM ricorda, infine, che il Gabbiano reale (Larus michahellis) è una specie protetta e che pertanto ogni iniziativa di eliminazione di individui o nidi già attivi può essere sanzionata. (Scarica il  documento PDF)  

Inizia dai gabbiani corsi il monitoraggio dell’avifauna marina in Campania

Con un accordo Arpac-Asoim, si avvia ufficialmente il monitoraggio degli uccelli marini in Campania, nell’ambito della marine strategy. La prima specie monitorata è il gabbiano corso. Intervista all’ornitologo Maurizio Fraissinet. Sparute colonie di gabbiani corsi nidificano nelle falesie più inaccessibili del Golfo di Napoli. È una presenza di grande valore naturalistico, perché ci troviamo nella provincia più densamente popolata d’Italia e questi uccelli marini, a differenza dei più comuni gabbiani reali, rifuggono del tutto la presenza dell’uomo (la foto è stata scattata dalla ricercatrice Danila Mastronardi sull’isola di Ischia). Arpa Campania e l’Associazione studi ornitologia Italia meridionale hanno di recente stipulato una convenzione per monitorare questa specie: è la prima campagna di monitoraggio di uccelli marini che viene condotta in Campania a livello istituzionale. «Si tratta di una specie vulnerabile», spiega Maurizio Fraissinet, presidente Asoim. «Il gabbiano corso, nome scientifico Ichthyaetus audouinii, non ama la vicinanza degli esseri umani, soprattutto durante il periodo della riproduzione. Alcune colonie erano presenti in Cilento, soprattutto nell’area di Punta Licosa, ma le restrizioni alla navigazione che vigono nell’Area protetta di Santa Maria di Castellabate vengono spesso ignorate, per cui al momento non si ha notizia della presenza di questo uccello in provincia di Salerno». Fraissinet, lei è stato presidente del Parco nazionale del Vesuvio e conosce bene l’ambiente naturalistico campano. Come può essere interpretata la presenza di questi uccelli nel Golfo di Napoli? «Il gabbiano corso è considerato un indicatore di salute dell’ambiente marino, proprio perché è, per così dire, più sensibile del suo cugino, il gabbiano reale, alle alterazioni operate dall’uomo. Il gabbiano reale, invece,  viene osservato comunemente in volo sulle nostre città avendo imparato a convivere con la presenza umana, da cui del resto trae beneficio. Tutt’altra storia per l’Ichthyaetus audouinii, che sceglie, per nidificare, aree dove l’attività dell’uomo è meno invasiva. Nonostante il Golfo di Napoli sia un’area fortemente antropizzata, cioè molto abitata e modificata dall’uomo, ospita tuttavia dei tratti di costa rocciosa dove gli esseri umani non possono arrivare facilmente, neppure in barca. Qui troviamo le colonie di gabbiani corsi che nidificano, colonie che andremo a censire e a studiare». In base alle conoscenze attualmente disponibili, è possibile indicare come sta cambiando la presenza di questa specie di gabbiani sulle nostre acque? «Lo potremo asserire solo in base al monitoraggio istituzionale che parte ora. L’Asoim ha già condotto degli studi, ma è necessario che uno studio venga ripetuto costantemente nel tempo affinché si possa costruire un monitoraggio ambientale. Da diversi anni l’agenzia ambientale campana porta avanti attività nell’ambito della “marine strategy” prevista dalla direttiva europea 2008/56/CE. Lo studio degli uccelli marini è senza dubbio parte di una marine strategy completa, e in questo senso la collaborazione di ornitologi si è resa indispensabile per Arpac, che fornirà, tra l’altro, supporto logistico a questo progetto, grazie alla flotta di cui si è da tempo dotata: una scelta, quest’ultima, che si è dimostrata lungimirante. Al momento, possiamo senz’altro affermare che la presenza di gabbiani corsi nel Golfo di Napoli è un segnale positivo per lo stato di salute degli ecosistemi marini». Ci può sinteticamente descrivere in cosa consistono le attività che verranno portate avanti nell’ambito di questa convenzione? «È bene ricordare che la scelta della specie da studiare proviene da un’indicazione del ministero dell’Ambiente e di Ispra. Tra i compiti da portare avanti, c’è senz’altro l’identificazione completa delle aree dove il gabbiano corso nidifica in Campania. Inoltre c’è da seguire l’andamento demografico di questa specie nella regione: banalmente, occorre conteggiarne gli esemplari e verificare come varia questo numero nel tempo. Verrà valutato anche il successo riproduttivo e la mortalità. Può sembrare una pura curiosità scientifica, invece da questi dati si può intuire, per dirla in breve, se il nostro mare è malato». Luigi Mosca – Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambientale) Campania Articolo da: AmbienteInforma – Notiziario del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) Foto Copyright: Danila Mastronardi – ASOIM  

Trekking nel bosco della Reggia di Portici per scoprire i canti degli uccelli

Cari amici di seguito il programma dell’evento dell’8 aprile a cui l’ASOIM ha aderito Io aggiungo che si potranno visitare luoghi molto belli difficilmente visitabili in altri momenti dell’anno Un cordiale saluto Maurizio Fraissinet DOMENICA 8 APRILE TREKKING NEL BOSCO DELLA REGGIA DI PORTICI PER SCOPRIRE I CANTI DEGLI UCCELLI Una domenica speciale nel Bosco del Sito Reale di Portici, immersi nella natura e nei suoi spazi, tra i suoi suoni e i suoi silenzi. Camminare in un bosco, fermarsi ogni tanto, ascoltare i canti degli uccelli che lo popolano in primavera. Accorgersi che il bosco non è silenzioso, ma, al contrario, è un luogo dove ogni giorno si esibiscono cantori e si ascoltano note e melodie. Sarà questa l’esperienza che si vivrà passeggiando nel Parco Gussone della Reggia di Portici, in compagnia degli ornitologi dell’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale – ASOIM – onlus. Durante la passeggiata ci saranno brevi soste nel bosco per ascoltare i canti, imparando a riconoscere le varie specie forestali presenti. Invitiamo tutti a condividere un’esperienza carica di emozioni. È consigliabile munirsi di binocolo. 09:45 – appuntamento presso la biglietteria dei Musei, via Università 100 Portici (Na) Registrazione dei partecipanti e inizio dell’attività. Contributo organizzativo: 8,00 euro Ridotto: 4 euro (6 – 12 anni) Gratuito under 6 PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA 081 2532016 (lun-ven 9,30-13,30) / prenotazioni@centromusa.it L’EVENTO SARÀ EFFETTUATO AL RAGGIUNGIMENTO DI UN NUMERO MINIMO DI PARTECIPANTI COME RAGGIUNGERCI  In treno: circumvesuviana fermata Portici-via Libertà o FS fermata Portici-Ercolano In auto: parcheggio interno gratuito

Darwin e l’ornitologia. Gli uccelli da ispiratori a testimoni delle teorie evoluzioniste

Domenica prossima, 18 febbraio, non perdere l’appuntamento alle ore 12:00 in compagnia di Maurizio Fraissinet – Ornitologo e Presidente dell’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale A.S.O.I.M, che vi porterà alla scoperta del ruolo fondamentale avuto dalla classe degli Uccelli nell’elaborazione delle teorie Darwiniste in “Darwin e l’ornitologia. Gli uccelli da ispiratori a testimoni delle teorie evoluzioniste”. Due specie di uccelli apparentemente molto diverse e invece vicine geneticamente: l’Avvoltoio Papa, del Nuovo Mondo, e la Cicogna bianca. Recenti ricerche, basate sulla tecnica dell’ibridazione del DNA, hanno messo in evidenza una vicinanza genetica tra gli avvoltoi del Nuovo Mondo e le cicogne. L’aspetto così simile agli avvoltoi europei, africani ed asiatici è dovuto al fenomeno della “convergenza evolutiva”. Un fenomeno evolutivo per cui animali anche lontani geneticamente, che però frequentano lo stesso ambiente, vengono selezionati in modo da avere forme simili. Sono quelle forme infatti le uniche adatte a sopravvivere in un determinato contesto ambientale e pertanto selezionate. Charles Robert Darwin: il naturalista che rivoluzionò la storia della scienze naturali. Anche a Città della Scienza celebriamo la “Darwin week”, la settimana dedicata al ricordo della vita, delle opere, delle scoperte scientifiche, delle osservazioni e delle teorie elaborate dal famoso scienziato inglese. Tantissimi i laboratori, le dimostrazioni, i giochi, le attività e i science show sul tema “Darwin e l’evoluzione” vi aspettano! Occhio al programma! Il programma completo dell’evento lo trovate qui: BUON COMPLEANNO, SIG. DARWIN! – DAL 14 AL 18 FEBBRAIO 2018  

al via la stagione dei rilevamenti invernali (2017/2018) per il terzo progetto atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli

L’1 dicembre 2017 iniziano i rilevamenti sul campo della stagione dello svernamento per il terzo progetto Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli. Termineranno il 28 febbraio 2018. E’ il penultimo e si rende necessario quindi uno sforzo per ridurre ulteriormente il numero di quadranti ancora non coperti o coperti solo parzialmente. In tutto sono 54 quadranti. Si riporta l’elenco con le zone a cui si fa riferimento. Si allega il download della figura con la mappa della città e il reticolo di quadranti sovrapposto per capire di cosa stiamo parlando e come raggiungerli. Download Mappa Atlante Urbano formato PDF – Download Mappa Atlante Urbano formato compresso ZIP – Tutta la fascia nord della città con Scampia, Secondigliano e Piscinola: H3, H4, I2, I3, I4, L1, L2, L3, M2, M3, M4, N3, N4 – Ex Ospedale psichiatrico Bianchi N5 – Posillipo G10, G11,G12, F11, F12, E10, E11, E13 – Ex Italsider D12, D13, E12 – Soccavo F8, F9, G8 – Tutta la fascia a nord-est A6, A7, A8, B6, B7, B8, C6, C7, D6, D7, D8, D9, E5, E6, E7, F5, F6 – Zona portuale N9, N10, 09, 010, P10 – Quadranti sparsi N6, N7,N8, P5 I dati vanno inviati al curatore del progetto – prof. Maurizio Fraissinet – o su info@asoim.org Download Mappa Atlante Urbano formato PDF – Download Mappa Atlante Urbano formato compresso ZIP

15 Monografia ASOIM – Gli Atlanti ornitologici in lingua italiana

Gli atlanti biologici sono un metodo di rappresentazione cartografica della distribuzione, rilevata in un determinato periodo, di una singola specie o di una categoria sistematica, sia essa vegetale o animale. Lo studio della distribuzione della fauna e della flora in un determinato territorio attraverso l’uso della rappresentazione cartografica, soprattutto se realizzata usando una griglia composta da quadranti di uguale superficie, e conoscendo l’arco temporale in cui è stata effettuata la raccolta standardizzata dei dati su campo, consente una interessante serie di analisi: conoscenza degli areali delle specie; possibilità di identificare aree con maggiore ricchezza di specie, biodiversità, endemismi; comprendere i motivi ecologici alla base delle distribuzioni e poterne ipotizzare le dinamiche future; monitorare e analizzare gli andamenti; comparare la distribuzione della specie con le caratteristiche geografiche ed ecologiche del territorio in cui essa è presente, ed è anche possibile, ripetendo ciclicamente le rilevazioni a distanza di tempo, appurare eventuali variazioni nelle presenze e/o nelle distribuzioni, ed ipotizzarne le cause correlandole alle variazioni apportate al territorio stesso e/o agli ecosistemi dalle attività antropiche. L’Italia è il Paese con di gran lunga la maggiore produzione di atlanti ornitologici. Una produzione di elevato valore scientifico e culturale, che rappresenta un patrimonio di conoscenze naturalistiche enorme che va custodito e ulteriormente incrementato. Il volume, quindicesima monografia dell’ASOIM, riporta tutti gli atlanti ornitologici in lingua italiana pubblicati, ultimati non pubblicati e in corso, divisi per categorie: atlanti nazionali , atlanti regionali dei nidificanti e degli svernanti, atlanti provinciali dei nidificanti e degli svernanti, atlanti urbani dei nidificanti e degli svernanti, atlanti dei nidificanti e degli svernanti nelle aree naturali protette, atlanti dei nidificanti e degli svernanti in altre tipologie territoriali che non rientrano nelle categorie precedenti. Il lavoro ha preso in considerazione tutti gli atlanti ornitologici redatti in lingua italiana e quindi anche quelli della Repubblica di San Marino e di alcuni territori della Svizzera italiana. Per ciascun atlante, là dove disponibili, vengono riportati l’immagine di copertina, alcuni riferimenti sui risultati conseguiti nella ricerca, l’elenco delle specie più frequenti. Un breve escursus storico sugli atlanti biologici in Europa e in Italia ed alcune considerazioni e comparazioni sulla produzione e i risultati conseguiti nelle varie categorie, insieme ad alcune belle foto di uccelli, completano l’opera.